Come sarà cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Gennaio dopo le modifiche

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come sarà cedolino pensioni reversibilit

Cosa cambia effettivamente nel cedolino di gennaio 2023 delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità: modifiche attese e ultime novità

Come sarà cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Gennaio dopo le diverse modifiche? Il cedolino delle pensioni di gennaio è molto atteso da tutti i pensionati che percepiscono le diverse tipologie di pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità e ad alcuni è già stato reso disponibile. Con qualche perplessità e dubbio che andiamo di seguito a chiarire. 

  • Come sarà cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Gennaio 2023
  • Modifiche per aumenti pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità ma non a gennaio

Come sarà cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Gennaio 2023

Tutti i pensionati si aspettavano o attendono un cedolino di pensione con assegni più alti. In realtà così non sarà.

Pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità e anticipate si preparano ad essere tutte rivalutate il prossimo anno su nuovo indice al 7,3%. Si tratta di una rivalutazione che porterà aumenti mensili per tutte le tipologie di pensione di qualche decina di euro, più di quanto è stato ricevuto da ottobre e dicembre 2022 per la rivalutazione anticipata al 2%, considerando il tasso di ricalcolo più alto.

Tuttavia, è bene precisare che gli aumenti calcolati e attesi non saranno nei cedolini delle pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità, anticipate del mese di gennaio 2023, pur essendo l’inizio del nuovo anno quello di ricalcolo delle nuove pensioni più alte da pagare.

L’Inps, che predispone i cedolini di pensione già dalla metà del mese di dicembre, non ha potuto infatti effettuare i ricalcoli pensionistici dovuti, motivo per il quale non solo gli importi di pensione di gennaio non saranno più alti come calcolato e previsto con rivalutazione con nuovo indice al 7,3%, ma in molti casi risulteranno anche più bassi, in primo luogo perché cessa il riconoscimento degli aumenti già calcolati fino a dicembre 2022 per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, e in secondo luogo perché devono comunque essere calcolate, come sempre, le tasse da pagare, tra Irpef e addizionali locali, comunali e regionali che si applicano sulle pensioni.

Altra modifica che sarà presente nel cedolino di pensioni di gennaio 2023 sia di reversibilità che di invalidità e vecchiaia sono quelle relative alle imposte locali da pagare, che incidono sull'importo netto di pensione e che in alcuni Comuni e regioni sono state aumentate, portanto ulteriori riduzioni delle pensioni a gennaio invece che gli aumenti che si attendevano.

Modifiche per aumenti pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità ma non a gennaio

Chi percepisce pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità ma anche anticipate non riceverà, dunque, a gennaio gli aumenti sperati e previsti ma c’è anche da sottolineare che, probabilmente, rispetto alle aspettative, anche nei mesi successivi, quando ci sarà l’effettivo ricalcoli, si avranno importi forse inferiori rispetto alle aspettative, perché la rivalutazione al 7,3% non sarà effettivamente tale.

Due sono i motivi per cui la rivalutazione delle pensioni di pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità non sarà effettivamente al 7,3%: il primo è relativo agli acconti già ricevuti fino a dicembre 2022 per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, che quindi prevederà una effettiva rivalutazione delle pensioni interessate solo al 5,3%, il secondo è relativo alle diverse percentuali di rivalutazione delle pensioni in base ai redditi.

La rivalutazione delle pensioni al 7,3% non sarà, infatti, piena per nessuna, soprattutto all’indomani della definizione delle nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni che saranno, nel dettaglio, del:

  • 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili.
  • 85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Con particolare riferimento alle pensioni di invalidità, precisiamo che gli aumenti degli importi da gennaio, che slitteranno a febbraio o marzo 2023, saranno solo per effetto della rivalutazione applicata anche a questa tipologia di pensioni e non ci sono aumenti specifici, come si auspicava o era stato rilanciato in campagna elettorale, per tali pensioni.