Cosa cambia effettivamente nel cedolino di gennaio 2023 delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità: modifiche attese e ultime novità
Come sarà cedolino pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Gennaio dopo le diverse modifiche? Il cedolino delle pensioni di gennaio è molto atteso da tutti i pensionati che percepiscono le diverse tipologie di pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità e ad alcuni è già stato reso disponibile. Con qualche perplessità e dubbio che andiamo di seguito a chiarire.
Pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità e anticipate si preparano ad essere tutte rivalutate il prossimo anno su nuovo indice al 7,3%. Si tratta di una rivalutazione che porterà aumenti mensili per tutte le tipologie di pensione di qualche decina di euro, più di quanto è stato ricevuto da ottobre e dicembre 2022 per la rivalutazione anticipata al 2%, considerando il tasso di ricalcolo più alto.
Tuttavia, è bene precisare che gli aumenti calcolati e attesi non saranno nei cedolini delle pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità, anticipate del mese di gennaio 2023, pur essendo l’inizio del nuovo anno quello di ricalcolo delle nuove pensioni più alte da pagare.
L’Inps, che predispone i cedolini di pensione già dalla metà del mese di dicembre, non ha potuto infatti effettuare i ricalcoli pensionistici dovuti, motivo per il quale non solo gli importi di pensione di gennaio non saranno più alti come calcolato e previsto con rivalutazione con nuovo indice al 7,3%, ma in molti casi risulteranno anche più bassi, in primo luogo perché cessa il riconoscimento degli aumenti già calcolati fino a dicembre 2022 per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, e in secondo luogo perché devono comunque essere calcolate, come sempre, le tasse da pagare, tra Irpef e addizionali locali, comunali e regionali che si applicano sulle pensioni.
Altra modifica che sarà presente nel cedolino di pensioni di gennaio 2023 sia di reversibilità che di invalidità e vecchiaia sono quelle relative alle imposte locali da pagare, che incidono sull'importo netto di pensione e che in alcuni Comuni e regioni sono state aumentate, portanto ulteriori riduzioni delle pensioni a gennaio invece che gli aumenti che si attendevano.
Chi percepisce pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità ma anche anticipate non riceverà, dunque, a gennaio gli aumenti sperati e previsti ma c’è anche da sottolineare che, probabilmente, rispetto alle aspettative, anche nei mesi successivi, quando ci sarà l’effettivo ricalcoli, si avranno importi forse inferiori rispetto alle aspettative, perché la rivalutazione al 7,3% non sarà effettivamente tale.
Due sono i motivi per cui la rivalutazione delle pensioni di pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità non sarà effettivamente al 7,3%: il primo è relativo agli acconti già ricevuti fino a dicembre 2022 per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, che quindi prevederà una effettiva rivalutazione delle pensioni interessate solo al 5,3%, il secondo è relativo alle diverse percentuali di rivalutazione delle pensioni in base ai redditi.
La rivalutazione delle pensioni al 7,3% non sarà, infatti, piena per nessuna, soprattutto all’indomani della definizione delle nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni che saranno, nel dettaglio, del: