pensioni anticipate
Resoconto su quanto è stato detto oggi lunedì 10 Febbraio nell'incontro tra Sindacati-Governo Conte su pensioni anticipate
Si è da pochissimo concluso l'incontro di oggi lunedì 10 Febbraio sulle novità per le pensioni anticipate tra Sindacati-Governo Conte, il terzo nel giro di 10 giorni circa.
Se nel primo si è parlato di pensioni di garanzia e nel secondo di valorizzare gli importi per le pensioni in essere con un aumento, in questo tavolo odierno il tema principale sono state le pensioni anticipate e la flessibilità per uscire prima dal lavoro.
Dalle prime dichiarazioni, tra cui quelle di Domenico Proietti della Uil, gli esponenti del Governo come negli incontri precedenti sono parsi ben disposti e con un atteggiamento assolutamente aperto e costruttivo.
E' solo un primo passo, ma il Governo si è detto pronto a valutare le proposte dei sindacati anche sulle pensioni di flessibilità e anticipate e a dare risposte in tempi brevi, anche perché l'idea del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo sarebbe quella di inserire alcune novità per le pensioni già nella prossima Legge di Bilancio.
Fondamentale, però, saranno le risorse disponibili e come si vorranno suddividere. In questo senso, è bene ricordare anche le parole di Carmelo Barbagallo della Uil alla fine dell'incontro della settimana scorsa quando ha detto che le novità per le pensioni potrebbero essere decise in questi mesi per poi diventare legge progressivamente nei prossimi anni con l'impegno di inserire un pezzo di riforma in ogni prossima Finanziaria.
Tra le proposte presentate oggi dai sindacati ci sono state:
Tra le altre reazioi vi sono quelli di Ghiselli della Cgil che spiega, dopo l'ultimo incontro previsto per il 19 Febbraio, si deciderà se fare un ulteriore unico tavolo per capire i costi, le risorse disponibili e le priorità oppure altre quattro riunione suddivise ancora per singola tematica.
E ancora più netto, Carmelo Barbagallo, della Uil che chiede con forza una risposta sulle risorse finanziarie, un punto sui cui i governo continua a tacere, aggiunge sempre Barbagallo che sottolinea come l'esecutivo ha capito tutte le proposte e sembra anche condividerle. Ma ora ci vuole un passo in più, qualcosa di molto più concreto.
Nell'incontro di oggi si sarebbe anche parlato di una possibile uscita anticipata a tra i 62 anni e i 64 anni di età per tutti, con penalizzazioni per il calcolo dell'assegno pensionistico del 2% ogni anno prima di uscita rispetto ai 67 anni di età, eliminando la formula del ricalcolo contributivo assolutamente troppo penalizzante.
Questa formula, riprenderebbe l'idea della pensione anticipata di Cesare Damiano, presentata ormai alcuni anni fa e sarebbe un punto d'incontro possibile tra Governo e Sindacati.
E alcuni esponenti della maggioranza sarebbero pronti a rendere da subito operativa questa forma di pensione anticipata, a patto che quota 100 e Ape Social vengano bloccati dal 2021, rimanendo legge, dunque, solo fino a quest'anno (e forse anche opzione donna)
La risposta dei sindacati al momento, su questo punto di far cessare prima l'Ape Social, ma soprattutto quota 100 pare essere negativa.
(articolo in aggiornamento, tra le fonti anche pensionipertutti.it che ringraziamo)