Cosa spetta a chi non ha diritto alla pensione di reversibilità secondo leggi aggiornate 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono prestazioni che spettano a chi non può avere la pensione di reversibilità: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

Cosa spetta a chi non ha diritto alla pensione di reversibilità secondo leggi aggiornate 2023? La pensione di reversibilità è una prestazione riconosciuta ai familiari superstiti di un defunto assicurato il cui importo dipende dall’importo di pensione normale che percepiva il defunto e che spetta in percentuali poi differenti ai familiari superstiti in base al grado di parentela tra defunto e familiare.

Non tutti coloro che perdono un padre, o coniuge, o altro parente hanno, però, diritto ad avere la pensione di reversibilità che, per legge, si percepisce solo al sussistere di specifiche condizioni. In caso contrario, ci sono altri trattamenti spettanti. Vediamo quali sono.

  • Pensione indiretta a chi non ha diritto alla pensione di reversibilità
  • Indennità per morte una tantum per chi non ha diritto alla pensione di reversibilità

Cosa spetta a chi non ha diritto alla pensione di reversibilità

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore 2023, chi non ha diritto ad avere la pensione di reversibilità percepisce la cosiddetta pensione indiretta.

La pensione indiretta è un trattamento ai superstiti riconosciuto in caso di decesso di un familiare ma non ancora in pensione. Non si tratta, dunque, di una prestazione da erogare ai superstiti di un già pensionato deceduto, come avviene per pensione di reversibilità, ma dell'assicurato che al momento del decesso non ha raggiunto i requisiti pensionistici. 

Dunque, la pensione indiretta è come se fosse la pensione di reversibilità che viene però riconosciuta a coniuge o altri familiari superstiti non del pensionato defunto ma dell'assicurato che al momento del decesso non ha raggiunto i requisiti pensionistici, cioè non ancora in pensione.

Stando a quanto stabilito dalle leggi in vigore 2023, possono ereditare la pensione indiretta familiari superstiti come:

  • coniuge o convivente unito civilmente;
  • coniuge separato;
  • coniuge divorziato a condizione di essere titolare dell'assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
  • figli;
  • altri parenti previsti dalla legge.
La pensione indiretta può essere ereditata dal figlio dell’assicurato solo se minorenne o se maggiorenne riconosciuto inabile al lavoro e risultante fiscalmente a carico del genitore al momento del suo decesso.


Come stabilito dalle leggi attuali, la pensione indiretta viene riconosciuta di diritto ai familiari superstiti se l’assicurato ha maturato almeno 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni negli ultimi cinque anni precedenti la data del decesso.

L'importo della pensione indiretta ai familiari superstiti è pari ad una quota percentuale della pensione che sarebbe spettata all'assicurato deceduto ed è interamente cumulabile con i redditi del beneficiario della prestazione.

La domanda per avere la pensione indiretta deve essere presentata direttamente online sul sito Inps, entro un tempo massimo di 10 anni, altrimenti si prescrive la possibilità di richiederla, e viene erogata a partire dal mese successivo a quello del decesso del soggetto assicurato.

Indennità per morte una tantum per chi non ha diritto alla pensione di reversibilità

Altro trattamento riconosciuto a familiari di un soggetto defunto che non hanno diritto ad avere la pensione di reversibilità è l’indennità di morte una tantum.

L’indennità per morte spetta a coloro che hanno perso un congiunto assicurato all’Inps prima del 1996 e che non aveva ancora maturato il diritto alla pensione e per cui è necessario che l’assicurato abbia versato almeno un anno (52 contributi settimanali) di contributi nei 5 anni precedenti il decesso.

L’indennità per morte una tantum viene erogata solo al coniuge o, in mancanza di questo, ai figli con i requisiti necessari, e non a tutti gli altri parenti che per legge hanno generalmente diritto ad avere pensione di reversibilità o pensione indiretta.

In particolare, i requisiti richiesti per poter presentare domanda per avere l’indennità per morte una tantum sono per i superstiti: 

  • non avere diritto alla pensione indiretta o a rendite per infortunio sul lavoro o malattia professionale;
  • avere le condizioni reddituali richieste per l’ottenimento dell’assegno sociale, cioè redditi complessivi di 5.983,64 euro per un pensionato solo e di 11.967,28 euro per un pensionato coniugato;
La domanda per avere l’indennità per morte deve essere presentata online sul sito Inps seguendo l’apposita procedura entro un anno dalla data del decesso. Trascorso il termine di un anno, decade, infatti, la possibilità di presentare domanda per l'indennità per morte una tantum. L’importo dell’indennità una tantum corrisponde all’ammontare mensile dell’assegno sociale moltiplicato per il numero degli anni di contribuzione accreditata.