quando cambiano pensioni riforme fisco lavoro
Quali sono i tempi di modifica per pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con nuove riforme fisco e lavoro
Da quando cambieranno davvero le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con riforma fisco ma anche lavoro? La riforma del fisco presentata con la revisione delle aliquote Irpef andrà certamente ad incidere sulle pensioni, di ogni tipologia, con modifiche che interessano soprattutto gli importi percepiti tra nuova Irpef per la tassazione ma anche nuove detrazioni possibili.
Insieme alla riforma del fisco, ad influire sulle pensioni, soprattutto di vecchiaia, ci sarà anche la nuova riforma del lavoro in arrivo. Vediamo quando i diversi cambiamenti incideranno effettivamente su pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità.
Stando a quanto previsto dalle norme attuali, il governo ha generalmente 24 mesi di tempo per adottare i decreti legislativi di attuazione delle misure previste dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso marzo per la riforma del sistema fiscale.
Al momento, si ipotizza che le modifiche delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi che cambieranno le pensioni possano essere attuate già dalla fine di quest’anno 2023, incidendo sugli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. In alternativa, è possibile che le stesse novità partano direttamente dal prossimo 2024.
A seconda dello schema di revisione Irpef che sarà attuato, diverse potranno essere le conseguenze per i calcoli di pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. L’obiettivo dichiarato dal governo è quello di ridurre le aliquote Irpef portandole da quattro a tre.
Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
Altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo che inciderà su chi percepisce redditi tra 6-80mila euro prevede le seguenti nuove aliquote:
La terza e ultima ipotesi di modifica delle aliquote Irpef potrebbe, infine, prevedere:
Con la riforma del Fisco potrebbero cambiare gli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità anche per effetto del riordino delle detrazioni.
Passando alla riforma del lavoro, si prepara ad essere presentata entro fine mese di marzo, come annunciato dal governo, o probabilmente i primi giorni di aprile. Per la sua attuazione, bisognerà comunque aspettare i relativi decreti attuativi che potrebbero arrivare entro due mesi dall’approvazione, quindi presumibilmente anche in estate ma sempre considerando che il governo ha, esattamente come per la riforma del fisco, 24 mesi di tempo per adottare i decreti legislativi di attuazione delle misure previste.
Le novità della riforma del lavoro che potranno incidere e cambiare le pensioni, soprattutto di vecchiaia, sono relative alle nuove possibilità di uscita anticipata. Si parla, infatti, di ripristino di opzione donna per permettere alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, come precedentemente previsto, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi, considerando le finestre di 12 e 18 mesi per l’uscita definitiva a prescindere dalla presenza o meno, e quanti, figli o dalla categoria di appartenenza, e di riconoscimento di contributi figurativi utili al raggiungimento della pensione per tutte le donne con figli, per ogni figlio, per valorizzazione del lavoro di cura di famiglia e figli.
Precisiamo, inoltre, che per le pensioni di invalidità il governo è al lavoro su un decreto ad hoc sulla disabilità per cui, però, non si hanno ancora tempi certi in cui verrà effettivamente presentato.