Da quando e come cambieranno pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità con doppia riforma fisco-lavoro

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i tempi di modifica per pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con nuove riforme fisco e lavoro

Da quando cambieranno davvero le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con riforma fisco ma anche lavoro? La riforma del fisco presentata con la revisione delle aliquote Irpef andrà certamente ad incidere sulle pensioni, di ogni tipologia, con modifiche che interessano soprattutto gli importi percepiti tra nuova Irpef per la tassazione ma anche nuove detrazioni possibili. 

Insieme alla riforma del fisco, ad influire sulle pensioni, soprattutto di vecchiaia, ci sarà anche la nuova riforma del lavoro in arrivo. Vediamo quando i diversi cambiamenti incideranno effettivamente su pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità.

  • Da quando cambieranno pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con riforma fisco
  • Da quando cambiano pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con riforma lavoro


Da quando cambieranno pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con riforma fisco

Dopo la prima presentazione la scorsa settimana della riforma del fisco, i tempi per l’attuazione delle modifiche che incideranno sulle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità si preannunciano lunghi.

Stando a quanto previsto dalle norme attuali, il governo ha generalmente 24 mesi di tempo per adottare i decreti legislativi di attuazione delle misure previste dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso marzo per la riforma del sistema fiscale.

Al momento, si ipotizza che le modifiche delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi che cambieranno le pensioni possano essere attuate già dalla fine di quest’anno 2023, incidendo sugli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. In alternativa, è possibile che le stesse novità partano direttamente dal prossimo 2024.

A seconda dello schema di revisione Irpef che sarà attuato, diverse potranno essere le conseguenze per i calcoli di pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. L’obiettivo dichiarato dal governo è quello di ridurre le aliquote Irpef portandole da quattro a tre.

Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
L’ultima ipotesi, in ordine di arrivo, di revisione Irpef presentata prevede tre nuove aliquote che potrebbero essere:
  • del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, i maggiori vantaggi sarebbero per chi ha redditi annui tra 15mila-28mila euro, per cui si ridurrebbe nettamente l’aliquota Irpef di tassazione garantendo contestuali aumenti di redditi.

Altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo che inciderà su chi percepisce redditi tra 6-80mila euro prevede le seguenti nuove aliquote:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, per esempio, chi redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui avrà aumenti dei redditi, considerando che l’aliquota Irpef scenderebbe dal 35% al 27%, mentre nulla cambierebbe per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, per cui resterebbe confermata l’aliquota al 23%, e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila-60mila euro, per cui resterebbe invece confermata l’aliquota al 43%.

La terza e ultima ipotesi di modifica delle aliquote Irpef potrebbe, infine, prevedere:

  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Anche in quest’ultimo caso, per la prima fascia di reddito fino a 15mila euro resterebbe ancora l’aliquota al 23%, ma sarebbero garantiti aumenti a chi ha redditi più alti, tra 50mila e 60-75mila euro. Con queste tre nuove aliquote Irpef, i vantaggi maggiori sarebbero per la fascia di reddito medio-alta tra i 15 e i 30mila euro circa e si potrebbero ottenere aumenti di pensioni di vecchiaia e reversibilità circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a700-1.200 euro per redditi più altri, dai 3.800-4mila euro in su.

Con la riforma del Fisco potrebbero cambiare gli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità anche per effetto del riordino delle detrazioni.

Da quando cambiano pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità con riforma lavoro

Passando alla riforma del lavoro, si prepara ad essere presentata entro fine mese di marzo, come annunciato dal governo, o probabilmente i primi giorni di aprile. Per la sua attuazione, bisognerà comunque aspettare i relativi decreti attuativi che potrebbero arrivare entro due mesi dall’approvazione, quindi presumibilmente anche in estate ma sempre considerando che il governo ha, esattamente come per la riforma del fisco, 24 mesi di tempo per adottare i decreti legislativi di attuazione delle misure previste.

Le novità della riforma del lavoro che potranno incidere e cambiare le pensioni, soprattutto di vecchiaia, sono relative alle nuove possibilità di uscita anticipata. Si parla, infatti, di ripristino di opzione donna per permettere alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, come precedentemente previsto, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi, considerando le finestre di 12 e 18 mesi per l’uscita definitiva a prescindere dalla presenza o meno, e quanti, figli o dalla categoria di appartenenza, e di riconoscimento di contributi figurativi utili al raggiungimento della pensione per tutte le donne con figli, per ogni figlio, per valorizzazione del lavoro di cura di famiglia e figli.

Precisiamo, inoltre, che per le pensioni di invalidità il governo è al lavoro su un decreto ad hoc sulla disabilità per cui, però, non si hanno ancora tempi certi in cui verrà effettivamente presentato.