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Per chi e come cambiano le pensioni ancora il prossimo mese di aprile: cosa aspettarsi per pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità
Di quanto aumentano o diminuiscono pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità ad Aprile? Dopo la nuova rivalutazione pensionistica 2023, gli arretrati dovuti e i ricalcoli per effetto delle tasse da pagare, sia a livello nazionale che a livello locale, ci si chiede se e quanto possono ancora cambiare le pensioni ad aprile. Vediamo di seguito se e per chi aumentano o diminuiscono ancora gli importi di pensione nel mese di aprile.
L’importo di pensione che si riceve, dunque, ad aprile è quello già rivalutato per quest’anno. Per alcuni pensionati, però, potrebbero esserci lievi riduzioni degli importi attesi. Parliamo di riduzioni di circa 50-80 euro al massimo e si tratta di riduzioni dovute al pagamento delle tasse, soprattutto per effetto di aumento di addizionali Irpef locali, regionali e comunali, che chiaramente incidono molto sull’importo di pensione che si percepisce.
Inoltre, sulla pensione di aprile si applicano anche le trattenute per le addizionali regionali e comunali relative al 2022, che si pagano generalmente in 11 rate nell’anno successivo a quello a cui riferiscono, da gennaio a novembre. Tali trattenute, però, non si applicano alle pensioni di invalidità civile.
Precisiamo che ci sono pensioni che non sono aumentate a marzo con il via al ricalcolo ufficiale della rivalutazione 2023 e aumenteranno per tutto il resto del 2023. Si tratta di coloro che percepiscono trattamenti di anticipata, come:
Se la rivalutazione delle pensioni è scattata a partire da gennaio 2023 per le diverse pensioni con indice al 7,3% e in misura percentuale differente rispetto ai redditi percepiti, dopo il cedolino di marzo che ha previsto ricalcoli dei trattamenti fino a quattro volte il minimo, ora arriva anche l’adeguamento della pensione minima, che conterrà anche arretrati per i mesi di gennaio, febbraio e marzo.
Gli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità potrebbero cambiare ancora nei prossimi mesi per l’attuazione delle prime misure della riforma del Fisco già approvata dal Consiglio dei Ministri. Le principali misure che interessano il calcolo pensioni percepite sono certamente la revisione delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi e il riordino delle detrazioni.
Per la nuova Irpef, si sa che il governo Meloni ha intenzione di ridurre a tre le quattro aliquote Irpef attualmente in vigore ma sono ancora le ipotesi di cambiamento che, in ogni caso, stando alle simulazioni effettuate, tenderanno ad esser vantaggiose soprattutto per i redditi medio-alti, più che per chi percepisce pensioni più basse.
I pensionati con redditi più bassi saranno, però, agevolati dalle nuove detrazioni che il governo sta definendo. Per la revisione delle oltre 600 attuali detrazioni in vigore, l’ipotesi di modifica prevede detrazioni differenti in percentuali in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti: