Di quanto aumentano o diminuiscono pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità ad Aprile

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Per chi e come cambiano le pensioni ancora il prossimo mese di aprile: cosa aspettarsi per pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità

Di quanto aumentano o diminuiscono pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità ad Aprile? Dopo la nuova rivalutazione pensionistica 2023, gli arretrati dovuti e i ricalcoli per effetto delle tasse da pagare, sia a livello nazionale che a livello locale, ci si chiede se e quanto possono ancora cambiare le pensioni ad aprile. Vediamo di seguito se e per chi aumentano o diminuiscono ancora gli importi di pensione nel mese di aprile. 

  • Quanto aumentano o diminuiscono pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità ad Aprile
  • Chi riceverà aumenti di pensione ad aprile
  • Come potrebbero cambiare ancora importi pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità nei prossimi mesi

Quanto aumentano o diminuiscono pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità ad Aprile

All’indomani del ricalcolo pensionistico per tutte le pensioni lo scorso mese di marzo con la nuova rivalutazione 2023 (e relativo riconoscimento degli arretrati dei mesi di gennaio e febbraio), per il mese di aprile non sono in programma particolari aumenti delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità né diminuzioni. 

L’importo di pensione che si riceve, dunque, ad aprile è quello già rivalutato per quest’anno. Per alcuni pensionati, però, potrebbero esserci lievi riduzioni degli importi attesi. Parliamo di riduzioni di circa 50-80 euro al massimo e si tratta di riduzioni dovute al pagamento delle tasse, soprattutto per effetto di aumento di addizionali Irpef locali, regionali e comunali, che chiaramente incidono molto sull’importo di pensione che si percepisce. 

Inoltre, sulla pensione di aprile si applicano anche le trattenute per le addizionali regionali e comunali relative al 2022, che si pagano generalmente in 11 rate nell’anno successivo a quello a cui riferiscono, da gennaio a novembre. Tali trattenute, però, non si applicano alle pensioni di invalidità civile.

Precisiamo che ci sono pensioni che non sono aumentate a marzo con il via al ricalcolo ufficiale della rivalutazione 2023 e aumenteranno per tutto il resto del 2023. Si tratta di coloro che percepiscono trattamenti di anticipata, come:

  • ape social, la cui indennità è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione, non può in ogni caso superare l'importo massimo mensile di 1.500 euro e non è soggetto a rivalutazione;
  • isopensione, perché si tratta di uno scivolo di accompagnamento alla pensione e non del vero e proprio trattamento pensionistico;
  • ammortizzatore pensionistico;
  • assegni straordinari di sostegno al reddito;
  • contratto di espansione.

Chi riceverà aumenti di pensione ad aprile

Gli unici cambiamenti, e in positivo, che si saranno ad aprile per le pensioni riguardano le pensioni minime. Ad aprile, infatti, cambiano le pensioni minime che riceveranno la rivalutazione straordinaria fino a 600 euro, con calcolo cioè dell’ulteriore aumento dell’1,5% previsto dalla Manovra Finanziaria 2023, in via transitoria e aumentato al 6,4% per gli over 75 anni.

Se la rivalutazione delle pensioni è scattata a partire da gennaio 2023 per le diverse pensioni con indice al 7,3% e in misura percentuale differente rispetto ai redditi percepiti, dopo il cedolino di marzo che ha previsto ricalcoli dei trattamenti fino a quattro volte il minimo, ora arriva anche l’adeguamento della pensione minima, che conterrà anche arretrati per i mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Come potrebbero cambiare ancora importi pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità nei prossimi mesi

Gli importi delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità potrebbero cambiare ancora nei prossimi mesi per l’attuazione delle prime misure della riforma del Fisco già approvata dal Consiglio dei Ministri. Le principali misure che interessano il calcolo pensioni percepite sono certamente la revisione delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi e il riordino delle detrazioni. 

Per la nuova Irpef, si sa che il governo Meloni ha intenzione di ridurre a tre le quattro aliquote Irpef attualmente in vigore ma sono ancora le ipotesi di cambiamento che, in ogni caso, stando alle simulazioni effettuate, tenderanno ad esser vantaggiose soprattutto per i redditi medio-alti, più che per chi percepisce pensioni più basse.

I pensionati con redditi più bassi saranno, però, agevolati dalle nuove detrazioni che il governo sta definendo. Per la revisione delle oltre 600 attuali detrazioni in vigore, l’ipotesi di modifica prevede detrazioni differenti in percentuali in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.