Di quanto aumentano pensioni 500-2800 euro anzianità, reversibilità e invalidità ora e nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Di quanto aumentano pensioni 500-2800 eu

Aumenti fino a 200 euro entro dicembre 2022 ma incertezze per aumenti 2023: come cambiano pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità

Di quanto aumentano pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità tra i 500-2800 euro ora e nel 2023? Il decreto Aiuti bis ha stabilito l’anticipo della rivalutazione pensionistica al 2% solo per i pensionati con redditi annui entro i 35mila euro, che cioè percepiscono un trattamento pensionistico mensile pari o inferiore a 2.692 euro, ovvero 35 mila euro l'anno.

Ciò significa che da ottobre a dicembre già ora nel 2022 i pensionati potranno beneficiare della rivalutazione al 2% per aumenti degli importi mensili. Vediamo di quanto aumentano pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità ora e nel 2023

  • Quanto aumentano pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità tra i 500-2800 euro ora 
  • Di quanto possono aumentare pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità tra i 500-2800 euro nel 2023


Quanto aumentano pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità tra i 500-2800 euro ora 

Le pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità tra i 500-2800 euro si preparano ad aumentare ora, dal prossimo mese di ottobre e fino a dicembre per effetto della rivalutazione anticipata pensionistica al 2% stabilita dal Decreto Aiuti bis per dare maggiore potere di acquisto ai pensionati contro caro vita e inflazione alle stesse anche se gli aumenti, per tutti i tipi di prestazione, saranno minimi.

Stando ad alcune simulazioni effettuate, si parla di qualche decina di euro al mese di aumento. Chi percepisce, per esempio, una pensione da 500 euro prenderà circa 519 euro, chi ha una pensione da 700 euro, prenderà rispetto agli attuali 711,90 euro, 725 euro circa fino a dicembre.

Chi percepisce una pensione di 1.200 euro, prenderà 1224 euro, mentre chi prende una pensione da 2.000 euro prenderà 2.040 euro, fino ad arrivare a 2.652 euro per chi prende normalmente una pensione di 2.600 euro. Si tratta, dunque, di aumenti maggiori per chi percepisce importi maggiori al mese.

Chi prende pensioni dai 2.700 euro in poi non avrà alcun aumento perché la nuova misura vale solo per chi ha redditi entro i 35mila euro, vale a dire 2.692 euro al mese, per cui sono esclusi da ricalcolo rivalutativo coloro che percepiscono pensioni superiori ai 2.700 euro. 

Precisiamo che la rivalutazione anticipata delle pensioni al 2% dovrebbe ufficialmente essere calcolata da ottobre fino a dicembre, cessando i suoi effetti proprio il 31 dicembre 2022, ma gli aumenti potrebbero essere retroattivi da settembre, aggiungendo, dunque, ulteriori aumenti e tra eventuali arretrati e mensilità rivalutate da ottobre a dicembre, per chi prende pensioni da 500 a 2.700 euro circa al mese, si stimano aumenti complessivi secondo i calcoli compresi tra 40 e circa 200 euro. Nulla per chi prende pensioni da 2.800 euro. 

Di quanto possono aumentare pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità tra i 500-2800 euro nel 2023

Se i pensionati da ottobre a dicembre prenderanno pensioni ‘nuove’ aumentate di qualche decina di euro, ci si chiede cosa accadrà dal 2023, quando la rivalutazione anticipata pensionistica al 2% sarà esaurita e ci sarà un nuovo governo eletto alla guida del Paese a cui toccherà definire nuovi provvedimenti per sostenere i pensionati contro un caro vita crescente e un’inflazione che non accenna ad arrestarsi né tanto meno a ridursi.

Al momento regnano solo incertezze e si parla di possibili ipotesi per aumentare le pensioni, considerando due elementi certi, o quasi:

  • dal primo gennaio 2023 comunque scatterà, come previsto dalle leggi in vigore, una nuova rivalutazione automatica delle pensioni che sempre scatta annualmente proprio per adeguare gli importi delle pensioni all’andamento del costo della vita Istat;
  • il prossimo anno si dovrebbe intervenire sulle pensioni di invalidità, anche sulla scia di quanto sentenziato qualche tempo fa dalla Corte Costituzionale che ha reputato assolutamente troppo bassi gli importi delle pensioni di invalidità e assolutamente non in grado di assicurare agli interessati una vita dignitosa ma ancora non si sa come e di quanto le pensioni di invalidità aumenteranno.
In ogni caso, nel 2023 sia pensioni di anzianità, sia pensioni di invalidità e sia pensioni di reversibilità saranno ancora soggette alla rivalutazione. Ci si chiede, però, in quale percentuale.

Tre, in particolare, le ipotesi: non solo un aumento delle pensioni di invalidità, ancora da definire ma rivalutazione che potrà essere in diverse percentuali:

  • la rivalutazione delle pensioni nel 2023 potrebbe essere al 2% ma per tutti e non solo per chi ha redditi annui entro i 35mila euro, anche se qualche mese fa era già stato fissato un indice di rivalutazione pensionistica all’1,9% per il 2023, quando però l’inflazione non aveva raggiunto gli attuali numeri;
  • la rivalutazione delle pensioni nel 2023 potrebbe essere per tutti all’1,9% come già stabilito;
  • la rivalutazione delle pensioni nel 2023 potrebbe essere del 3,9%, risultato di somma del 2% più 1,9%, ma solo per chi ha pensioni basse, e in tal caso, per esempio, chi prende pensioni da 600 euro avrebbe un aumento di 24 euro circa rispetto agli 11 euro circa di calcolo della rivalutazione all’1,9%.
Tuttavia, a queste tre ipotesi potrebbe affiancarsene un’altra: di introduzione di una percentuale di rivalutazione del tutto nuova adeguata all’andamento dell’inflazione o di un nuovo elemento strutturale di aumento delle pensioni di anzianità, reversibilità e invalidità.