Nuova rivalutazione pensioni 2023 approvata per aumenti degli assegni tra 36 e oltre 160 euro: cosa prevede novità al via
Di quanto aumentano pensioni 500-3000 euro con rivalutazione 2023 ufficiale appena approvata? Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto ministeriale per la rivalutazione delle pensioni a partire dal prossimo gennaio 2023, una rivalutazione di cui si è tanto parlato in queste ultime settimane, importante alla luce dell'attuale andamento di economica e inflazione e delle previsioni per i prossimi mesi. si parla di una rivalutazione record che potrebbe prevede aumenti dei trattamenti fino a oltre 150 euro netti. Vediamo allora come e di quanto aumentano le pensioni con la rivalutazione 2023.
La rivalutazione pensionistica annuale avviene, infatti, per adeguamento all’andamento dell’inflazione, in modo da poter garantire sempre ai pensionati potere di acquisto contro il caro vita.
Attualmente l’inflazione è oltre l’11%, il che significa che la rivalutazione delle pensioni 2023 avrebbe dovuto essere calcolata sull’11-12%. Una percentuale che, però, avrebbe richiesto l’impiego di troppe risorse economiche decisamente non disponibili.
Ci si è allora fermati al 7,3%, rivalutazione che, secondo i primi calcoli, dovrebbe portare aumenti delle pensioni tra 36 e oltre 160 euro, tutto dipende chiaramente dall’importo iniziale di pensione che si percepisce e relativa percentuale di rivalutazione.
Il meccanismo della rivalutazione delle pensioni prevede diverse percentuali di rivalutazione in base al reddito percepito. Non tutti i trattamenti pensionistici godono, infatti, di piena rivalutazione ma quest’ultima varia ma in base ai diversi scaglioni di reddito di appartenenza, come previsto dalla legge, ed è precisamente del:
L’indice iniziale di rivalutazione delle pensioni di quest’anno 2022 è stato dell’1,7% e nel corso dell’anno è stato poi stabilito l’indice definitivo all’1,9%.
La rivalutazione delle pensioni 2023 ufficialmente approvata sarà calcolata su tutte le pensioni, a prescindere dai redditi percepiti e in base agli importi mensili che già si prendono e vale anche per chi ha avuto la rivalutazione anticipata delle pensioni al 2% quest’anno.
Per tutti coloro che avranno fino a dicembre 2022 aumenti di pensione (chi ha avuto redditi entro i 35mila euro annui riferiti al 2021) per effetto della rivalutazione anticipata pensionistica al 2%, la misura si esaurirà il 31 dicembre 2023, per cui da gennaio tale meccanismo si annulla per lasciare posto alla classica rivalutazione annuale delle pensioni valida per tutti.
Ciò significa che chi ha usufruito della rivalutazione anticipata al 2%, dal primo gennaio avrà la nuova pensione calcolata sull’indice del 7,3% esattamente come tutti e in percentuali differenti in base al reddito, come sopra riportato, senza alcuna penalizzazione.
Considerando la nuova rivalutazione ufficiale al 7,3%, gli aumenti delle pensioni di 500-3000 euro saranno diversi e, secondo i calcoli, compresi tra 36 euro al mese a oltre 160 euro.
Prendendo il caso di una pensione da 500 euro al mese, con la nuova rivalutazione al 7,3% avrà un aumento di 36,5 euro al mese, che salgono a 73 euro per una pensione da mille euro, fino a 102 euro per chi prende pensioni da 1.400 euro al mese, 131 euro circa per chi prende pensioni di 1.880 euro al mese e 146 euro per pensioni da 2mila euro. La rivalutazione per importi fino a 2mila euro lordi è al 100%.
La percentuale di rivalutazione si abbassa poi al 90% per pensioni lorde fino a 2577,90 euro e al 75% per pensioni lorde oltre 2.577,90 euro. Ciò significa che chi prende una pensione di 3mila euro avrà un aumento di circa 165 euro per effetto della nuova rivalutazione.