Aumento pensioni stipendi come varia Settembre Dicembre
Come cambiano gli aumenti di pensioni e stipendi da settembre a dicembre con ultime novità Decreto Aiuti bis: chiarimenti e calcoli
Come varierà aumento pensioni e stipendi e per chi da Settembre-Dicembre dopo Dl AIuti Bis ufficiale e bonus 200 euro? All’indomani dell’approvazione ufficiale del Decreto Aiuti bis si preparano a cambiare pensioni e stipendi per effetto delle ultime novità che dovrebbero portare aumenti sia per retribuzioni che per trattamenti pensionistici. Vediamo come e per chi.
Le pensioni si preparano ad aumentare per effetto della rivalutazione anticipata pensionistica al 2%, per importi mensili che oscilleranno tra i circa 10 e i circa 50 euro al mese, e solo per pensionati con redditi entro i 35mila euro annui.
Ciò significa che le pensioni non aumenteranno per tutti, almeno fino al prossimo gennaio 2023 quando la rivalutazione automatica dovrebbe interessare, come ogni anno, tutte le pensioni.
Aumentano le pensioni di settembre, ottobre, e novembre anche per il riconoscimento dei rimborsi 730. I tempi in cui i pensionati ricevono i rimborsi 730 variano in base ai tempi di presentazione della dichiarazione dei redditi.
In particolare, i tempi dei rimborsi 730 per chi ne ha diritto sono i seguenti:
Se rimborso Irpef da riconoscere dovesse risultare superiore ai 4mila euro, allora i tempi per riceverlo saranno più lunghi (da 4 a 6 mesi) per consentire all’Agenzia delle Entrate di effettuare maggiori controlli relativi all’importo da erogare.
Tra rivalutazione anticipata delle pensioni ed eventuali rimborsi, le pensioni aumenteranno da settembre a dicembre di qualche decina di euro. Per esempio, chi percepisce una pensione minima da 500 euro avrà circa 510 euro, chi, invece, prende una pensione da 1.200 euro prenderà una pensione di circa 1.224 euro, che diventano 1.632 euro per chi di solito prende una pensione di 1.600, mentre, ancora, chi percepisce una pensione di 2mila euro, avrà 2.240 euro.
Si tratta, dunque, di qualche decina di euro che i pensionati avranno in più nei trattamenti di ottobre, novembre e dicembre. Gli aumenti saranno solo per gli ultimi tre mesi dell’anno e il 31 dicembre 2022 la misura di rivalutazione anticipata delle pensioni cesserà i suoi effetti.
Anche gli stipendi si preparano a variare per effetto delle novità approvate dal Decreto Aiuti bis, tra decontribuzione e detassazione welfare, ma non solo.
La decontribuzione fino al 2%, per ridurre le tasse e aumentare gli importi netti in busta paga, è stata aumentata dell’1,2% rispetto all’attuale 0,8% solo per chi ha redditi entro i 35mila euro annui e, secondo alcune stime, porterà aumenti medi mensili di circa 12-13 euro, poco più di 7 euro netti mensili per le retribuzioni più basse e di circa 20-30 euro per gli stipendi più alti.
A tali aumenti si aggiunge qualche decina di euro di aumento mensile, variabile in base a diversi fattori per effetto della detassazione welfare, vale a dire su specifiche voci come buoni carburante, buoni pasto, assistenza sanitaria integrativa, premi produttività, ecc esenti da imposte e contributi fino ad un valore complessivo di 516 euro.
Gli stipendi dovrebbero aumentare con effetto retroattivo dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima. Ciò significa che le buste paga dei lavoratori dipendenti italiani saranno più alte a partire da subito.
Il mese di ottobre sarà, inoltre, ‘più ricco’ ancora per lavoratori che attendono ancora di ricevere il bonus di 200 euro una tantum di luglio e che, come da calendario previsto, lo avranno ad ottobre e solo per questo mese. Settembre, novembre e dicembre non vderà alcun aumento di 200 euro per il pagamento del bonus.
Ricevono, in particolare, il bonus di 200 euro una tantum di luglio ad ottobre le seguenti categorie di persone:
Ad ottobre avranno il bonus di 200 euro una tantum direttamente in busta paga anche i nuovi soggetti prima esclusi dalla misura come precari della scuola, collaboratori sportivi, lavoratori che non hanno usufruito dello sgravio contributivo entro i primi sei mesi dell’anno perché magari interessati da eventi coperti da contributivi figurativi Inps, per esempio nei casi di maternità o di lavoratori in cassa integrazione.
Anche per i lavoratori dipendenti, infine, fino a novembre possono aumentare gli stipendi per effetto di eventuali rimborsi dovuti derivanti da dichiarazioni dei redditi e secondo lo stesso calendario valido già riportato per i pensionati.