Come si calcola la pensione di reversibilità e come cambiano importi dopo l’approvazione della nuova delega fiscale
Di quanto è importo reversibilità se pensione del defunto era tra i 500-2000 euro dopo delega fiscale approvata? La pensione di reversibilità è un trattamento pensionistico che viene riconosciuto dall’Inps ai superstiti di un defunto in percentuali differenti in base al grado di parentela tra deceduto e parente superstite che ha diritto a percepire la pensione di reversibilità.
La pensione di reversibilità spetta, infatti, a specifici familiari, in ordine prioritario, che sono coniuge, unito civilmente, separato consensualmente, equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite (separato o non), e divorziato ma che percepiva l'assegno di mantenimento e non risposato; figli, sia naturali e sia adottati, affiliati, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati; genitori a carico del pensionato, in mancanza di coniuge, figli e nipoti, a condizione che non siano titolari di pensione; nipoti se minorenni, inabili al lavoro e a carico del defunto prima del decesso, o se studenti fino a 21 anni di età se frequentano la scuola e fino a 26 anni di età se frequentano l'università; e sorelle nubili e fratelli celibi.
Come si calcola pensione di reversibilità e importo se pensione del defunto era tra i 500-2000 euro
Come cambia importo reversibilità se pensione del defunto era tra 500-2000 euro dopo delega fiscale approvata
Come si calcola pensione di reversibilità e importo se pensione del defunto era tra i 500-2000 euro
Il calcolo della pensione di reversibilità cambia in base al familiare che deve percepire il trattamento perché cambiano le percentuali spettanti della pensione che il defunto prendeva e che sono le seguenti:
del 60% per il coniuge solo;
del 80% per coniuge e un figlio;
del 100% per coniuge e due o più figli.
In mancanza del coniuge superstite, la pensione di reversibilità spetta ai successivi familiari che ne hanno diritto nelle seguenti percentuali:
70% per un solo figlio;
80% per due figli:
100% per tre o più figli;
15% per un genitore;
30% per due genitori;
15% per un fratello o sorella;
30% per due fratelli o sorelle.
Se i superstiti beneficiari della pensione di reversibilità percepiscono redditi propri, l’importo della prestazione calcolato può ridursi e anche in tal caso in percentuali differenti a seconda del reddito percepito dal superstite a cui spetta la pensione di reversibilità.
Per fare un esempio di calcolo dell’importo di pensione di reversibilità, prendendo il caso di una pensione da 500 euro netti al mese, la reversibilità da calcolare sarebbe di:
500 euro, al 100%, se il pensionato defunto lascia moglie e due figli;
300 euro, al 60%, se il pensionato defunto lascia solo il coniuge superstite;
350 euro, al 70%, se il pensionato defunto lascia solo un figlio.
Tali importi devono essere adeguati e rivalutati al 2023, sottraendo relative tasse da pagare per ottenere l’importo netto.
Considerando, invece, una pensione mensile di 800 euro, la reversibilità che si prende è la seguente:
per coniuge superstite, che ha diritto al 60% dell’importo, 480 euro al mese, che con la rivalutazione dovrebbero salire a poco più di 500 euro;
per coniuge superstite più due figli, per cui vale il 100% dell’importo, 800 euro al mese, che con la rivalutazione dovrebbero arrivare a 842 euro;
per genitore superstite, senza coniuge e figli, per cui vale il 15% dell’importo, 120 euro al mese, da rivalutare.
Per una pensione da 1.100 euro netti al mese per un importo totale annuo di 14.300 euro netti all’anno, per 13 mensilità, l’importo di reversibilità per i familiari superstiti in base alle percentuali previste è il seguente:
la moglie percepirà il 60% di 14.300 euro, cioè 8.580 euro all’anno per 660 euro netti al mese;
un figlio percepirà il 70%, cioè 10.010 euro all’anno per 770 euro netti al mese;
la moglie con un figlio minorenne percepirà l’80%, cioè 11.440 euro;
la moglie e due o più figli percepiranno il 100%, pari ai 14.300 euro.
I familiari superstiti di un defunto che percepisce un assegno di 1.500 euro per una pensione annua di 19.500 euro per 13 mensilità, l’importo di pensione reversibilità è il seguente:
la moglie percepirà il 60% di 19.500 euro, cioè 11.700 euro all’anno per 900 euro al mese per 13 mensilità;
un figlio percepirà il 70%, cioè 13.650 euro;
la moglie e un bambino percepiranno l’80%, cioè 15.600 euro;
la moglie e due o più figli ovvero tre o più figli prenderanno il 100%, pari ai 19.500 euro.
Passando a chi percepisce una pensione netta di 1.800 euro al mese, per 13 mensilità, per un importo di 23.400 euro all’anno, la pensione di reversibilità è del seguente importo:
al coniuge con due figli spetta il 100% dell’importo, quindi 23.400 euro annue per 1.800 euro netti al mese;
stessa percentuale se in assenza del coniuge superstite, la reversibilità spetta a tre figli superstiti;
al figlio rimasto unico superstite senza altro coniuge spetta il 70% dell’importo, quindi 16.389 euro annue per 1.260 euro al mese;
al coniuge superstite spetta il 60% dell’importo di pensione, quindi 14.040 euro per 1.080 euro al mese;
in mancanza di coniuge, figli e genitori, a fratelli o sorelle spetta il 30%, quindi 540 euro netti al mese.
Se la persona defunta prendeva una pensione di 2mila euro netti al mese, per 26mila euro annui per 13 mensilità, la reversibilità che si prende è di:
1.200 euro netti al mese per il solo coniuge superstite;
600 euro netti al mese per i genitori del defunto, in assenza di coniuge e figli;
2mila euro netti al mese per coniuge e due figli.
Come cambia importo reversibilità se pensione del defunto era tra 500-2000 euro dopo delega fiscale approvata
Cambiano gli importi delle pensioni di reversibilità se il defunto prendeva tra 500-200 euro dopo la nuova delega fiscale approvata soprattutto per chi prende pensioni più basse.
Una delle importanti novità in tema di tasse della nuova delega fiscale riguarda, infatti, la possibile estensione della no tax area, cioè della soglia di reddito al di sotto della quale non si deve pagare alcuna tassa. Oggi i la no tax area è diversa per pensionati e lavoratori e per i pensionati è fissata a 8.500 euro e per i lavoratori è fissata a 8.174 euro, l’obiettivo del governo Meloni è quello di stabilire una soglia di reddito entro il quale non si pagano le tasse uguale sia per lavoratori che pensionati che dovrebbe essere per tutti di 8.500 euro annui.
Se la no tax area venisse ampliata per tutti fino a 8.500 euro, per chi prende pensioni fino a 650 euro al mese, nulla cambierà, considerando che già oggi per i pensionati la soglia esentasse è fissata su tale soglia, per cui chi prende la pensione di reversibilità fino a 650 euro non deve pagare nulla.
Potrebbero, invece, cambiare gli importi delle pensioni di reversibilità per chi prende pensioni fino a 2mila euro per la revisione delle aliquote Irpef. Quattro erano gli schemi di modifica Irpef ipotizzati con tre nuove aliquote in base a tre scaglioni di reddito ma, stando alle ultime notizie, sembra che siano principalmente due le ipotesi di revisione Irpef ora al vaglio del governo.
Partendo dalle quattro aliquote Irpef ancora in vigore, sono le seguenti:
del 23% per redditi fino a 15.000 euro;
del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro;
del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La prima ipotesi di revisione dell’Irpef attuale, e forse la più probabile, è quella che prevede le seguenti nuove aliquote:
del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Altra ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
In questi casi cambierebbero certamente gli importi della reversibilità di chi prende pensioni da 2mila euro, che diventerebbero 26mila euro annui, compresa la tredicesima. Con le attuali aliquote Irpef, su un reddito annuo di 26mila euro si paga un’Irpef del 25%, pari a 6.500 euro all’anno.
Se, però, dovesse essere approvato il primo schema di modifica dell’Irpef, ampliandosi fino a 28mila euro l’aliquota del 23%, chi prende pensioni di reversibilità da 2mila euro pagherebbe 5.980 euro all’anno, ben 520 euro in meno. Stesso discorso di tasse in meno da pagare varrebbe per chi prende pensioni di reversibilità di 1.600 euro, 1.800 euro, 1.900 euro per, rispettivamente, 20.800 euro, 23.400 euro e 24.700 euro all’anno.
Nel caso, invece, di approvazione del secondo schema di revisione Irpef probabile, con aliquota al 27%, aumenterebbero le tasse da pagare per chi prende pensioni da 2mila euro, salendo a 7.020 euro all’anno.