Come possono aumentare le pensioni ogni anno e quanto tra i 500-3000 euro: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti
Di quanto può aumentare una pensione tra i 500-3000 euro ogni anno e a quali condizioni? I trattamenti pensionistici sono soggetti ad una serie di variazioni che dipendono da diversi elementi, a partire dalla rivalutazione annua, meccanismo che scatta ogni anno per adeguamenti degli assegni all’andamento di economia e inflazione in modo da garantire sempre ai pensionati il giusto potere di acquisto. Vediamo di seguito come e di quanto aumenta una pensione ogni anno.
Secondo quanto stabilito, infatti, dalle leggi in vigore, la rivalutazione delle pensioni avviene su tre fasce percentuali che sono del:
L’indice definitivo per la rivalutazione delle pensioni 2023 era stato, infatti, fissato all’1,9% con aumenti per pensioni tra 500-3000 euro tra circa 10 e circa 42 euro al mese ma alla luce degli attuali andamenti economici, la rivalutazione per il 2023 dovrebbe arrivare al 10%, per adeguamento all’inflazione, oggi all’8% ma suscettibile di aumenti, secondo le simulazioni, fino al 10% appunto.
Ci sono poi specifiche categorie di persone per cui aumentano le pensioni tra 500-3.000 euro, come per esempio coloro che percepiscono le pensioni di invalidità. Tali trattamenti sono anch’essi soggetti alla rivalutazione annuale, per cui anche le pensioni di invalidità aumentano ogni anno per rivalutazione automatica, ma dovrebbero aumentare anche per effetto di appositi aumenti stabiliti proprio per questi trattamenti, anche sulla scia di quanto recentemente stabilito dalla Corte Costituzionale, che ha definito gli importi attuali delle pensioni di invalidità troppo per garantire una vita dignitosa.
Precisiamo che il valore delle pensioni di invalidità per il 2022 è di 291,98 euro.
Altro sistema che contribuisce ad aumentare le pensioni tra 500-3.000 euro ogni anno è quello dei conguagli. I conguagli sulle pensioni possono essere sia fiscali, con ricalcolo dell’Irpef dovuta, e sia previdenziali, con ricalcolo dei contributi Inps dovuti dai pensionati sulla base del reddito effettivamente percepito nell'anno d'imposta.
I conguagli, in base ai relativi ricalcoli, possono risultare a credito per i pensionati, il che significa dover rimborsare gli stessi di somme in più versate rispetto a quanto avrebbero dovuto effettivamente pagare. I conguagli per i pensionati che devono ottenere rimborsi avvengono direttamente nel cedolino di pensione di ognuno.