Quali sono gli errori nei ricalcoli delle pensioni contro cui i sindacati si preparano a presentare ricorsi: scontenti i pensionati
Quali sono gli errori nel calcolo importi pensioni tra 500-3500 euro per cui i sindacati sono pronti ai ricorsi? Cambiano gli importi delle pensioni tra 500-3500 euro in base agli aumenti che si attendevano, e cambiano scontentando decisamente un po' tutti, tanto da portare i sindacati a prepararsi a presentare ricorsi. La situazione appare al momento piuttosto complessa, seppur ben definita.
Si attendeva una nuova e mai vista rivalutazione pensionistica al 7,3% nel 2023, ma così non sarà effettivamente per nessuno. Si riduce, infatti, al 5,3% per tutti i pensionati con redditi fino a 35mila euro che tra ottobre e dicembre hanno già ricevuto aumenti per effetto della rivalutazione anticipata al 2%.
E si riduce il ricalcolo della pensione tra 500-3500 euro al mese per tutti anche per effetto delle nuove percentuali di rivalutazione pensionistica stabilite dal nuovo governo Meloni. Le nuove percentuali di rivalutazione delle pensioni sono sei e sono le seguenti:
Per garantire ai pensionati che percepiscono importi di pensioni tra 500-3800 euro i giusti ricalcoli, secondo principi di equità ma anche necessità, alla luce di andamento di prezzi e inflazione contro cui non aumenta il potere di acquisto dei pensionati se non si assicurano adeguati importi, i sindacati si dicono pronti a presentare ricorsi.
La Cgil chiede se il nuovo metodo di rivalutazione a scaglione sia costituzionale o no, considerando che proprio i pensionati rientranti nella fascia di reddito medio risultano i più colpiti tra riduzioni e aumenti inferiori rispetto al previsto; secondo il segretario generale Uil pensionati Toscana, Annalisa Nocentini, le pensioni da circa 1.400 euro in su si preparano a subire riduzioni tra 40 a addirittura 100 euro, che in un anno si traducono in 1.200 euro in meno, con questa fascia di pensionati che rischia di diventare ‘più povera’.
Secondo i sindacati, il problema importante da affrontare è il sistema di calcolo della rivalutazione, non più progressivo, ma a fascia, per cui la percentuale di rivalutazione decresce man mano che gli importi aumentano. Ed è proprio questo metodo che i sindacati contestano non essere costituzionale, pensando all’avvio di una serie di ricorsi lì dove vi fosse margine giuridico, da valutare.
Questo sistema di ricalcolo delle pensioni, secondo i sindacati, sarebbe errato e scontenterebbe tutti, da coloro che percepiscono pensioni più alte, per cui è stata fissata una percentuale di rivalutazione molto più bassa, a, e soprattutto, coloro che rientrano nelle fasce medie, che potrebbero avere anche fino a 40-50 euro netti in meno nella propria pensione.