I motivi e le spiegazioni per cui le pensioni tra 500-3600 euro sono più basse delle attese

di Marianna Quatraro pubblicato il
I motivi e le spiegazioni per cui le pen

calcoli cedolino ufficiale pensioni gennaio aumenti tasse

Cerchiamo di capire tutti i motivi e le cause per cui gli importi delle pensioni a Gennaio sono più bassi delle attese, generando molto delusione tra tanti percettori

Per quali motivi le pensioni a Gennaio, nonostante gli annunci degli aumenti per il 2023, sono più basse delle attese? Cambia il cedolino della pensione di gennaio 2023 e in molti casi gli importi che si riceveranno saranno inferiori rispetto alle aspettative, nonostante la nuova rivalutazione pensionistica al 7,3% dal primo gennaio 2023. Vediamo con calcoli ed esempi concreti quanto saà mediamente l'imporo delle pensioni pagato a  gennaio 2023.

Perchè le pensioni a Gennaio saranno più basse delle attese? Spiegazioni e motivi diversi.

Il cedolino ufficiale delle pensioni di gennaio tra 500-3.600 euro non sarà esattamente come previsto: è vero, infatti, che scatta dal primo gennaio 2023 la rivalutazione delle pensioni su nuovo indice (provvisorio) al 7,3%, che dovrebbe prevede aumenti per tutte le pensioni e soprattutto per quelle più basse e di importo fino ai 2mila euro lordi.

Ma è anche vero che l’Inps, con l’emissione del cedolino a dicembre 2022, non ha fatto in tempo ad effettuare i ricalcoli degli importi di pensione con la nuova rivalutazione, motivo per cui non ci sarà l’aumento previsto a gennaio, ma probabilmente sarà riconosciuto con conguagli a febbraio o marzo addirittura.

Nel frattempo, cessa il 31 dicembre 2022 la misura eccezionale della rivalutazione anticipata al 2%, e questo rappresenta un altro motivo per cui probabilmente in alcuni casi, esattamente per pensionati con redditi annui entro i 35mila euro che hanno usufruito da ottobre a dicembre, degli aumenti per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, avranno pensioni inferiori.

Bisogna poi considerare il pagamento delle tasse, tra Irpef e addizionali locali che contribuiscono a ridurre gli importi di pensione netta, anche e soprattutto alla luce delle imposte comunali e regionali le cui aliquote sono già state aumentate da singoli Comuni e singole regioni, anche se non per tutti.

Calcolo importo pensioni gennaio tra 500-3600 euro reale ed effettivo

Per fare un esempio di calcolo di cedolino di pensione ufficiale di gennaio per chi prende tra 500-3600 euro, partendo della pensione minima, che nel 2022 è di importo pari a 525,38 euro, da ottobre è aumentata a 535,88 euro per la rivalutazione anticipata al 2% e da gennaio 2023 dovrebbe salire ancora ma in realtà nel cedolino ufficiale di pensione di gennaio tale ulteriore aumento non ci sarà.

Per pensioni fino a 2.692 euro che da ottobre a dicembre 2022 hanno ricevuto aumenti per la rivalutazione anticipata al 2%, da gennaio 2023 non subiranno un ricalcolo dell’importo mensile di pensione su indice del 7,3% perché nel ricalcolo viene considerato l’acconto del 2% di rivalutazione anticipata già riconosciuto, motivo per il quale le pensioni già interessate da aumenti fino a dicembre 2022 saranno rivalutate solo sul 5,3%.

Le ulteriori pensioni da 2.700 euro in su, fino a 3.600 euro e oltre, saranno, invece, rivalutate su indice al 7,3% ma non in misura piena perché il ricalcolo delle pensioni, di cui si avranno gli effettivi aumenti nei cedolini di pensione di febbraio o forse marzo 2023, avviene in percentuali differenti rispetto agli scaglioni di reddito e che, tra l’altro, sono state riviste dal governo Meloni.

Entrando più nel dettaglio, le fasce di rivalutazione pensionistica 2023 sono tre e sono in particolare le seguenti: 

  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili.
  • dell'85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.