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Cerchiamo di capire tutti i motivi e le cause per cui gli importi delle pensioni a Gennaio sono più bassi delle attese, generando molto delusione tra tanti percettori
Per quali motivi le pensioni a Gennaio, nonostante gli annunci degli aumenti per il 2023, sono più basse delle attese? Cambia il cedolino della pensione di gennaio 2023 e in molti casi gli importi che si riceveranno saranno inferiori rispetto alle aspettative, nonostante la nuova rivalutazione pensionistica al 7,3% dal primo gennaio 2023. Vediamo con calcoli ed esempi concreti quanto saà mediamente l'imporo delle pensioni pagato a gennaio 2023.
Il cedolino ufficiale delle pensioni di gennaio tra 500-3.600 euro non sarà esattamente come previsto: è vero, infatti, che scatta dal primo gennaio 2023 la rivalutazione delle pensioni su nuovo indice (provvisorio) al 7,3%, che dovrebbe prevede aumenti per tutte le pensioni e soprattutto per quelle più basse e di importo fino ai 2mila euro lordi.
Ma è anche vero che l’Inps, con l’emissione del cedolino a dicembre 2022, non ha fatto in tempo ad effettuare i ricalcoli degli importi di pensione con la nuova rivalutazione, motivo per cui non ci sarà l’aumento previsto a gennaio, ma probabilmente sarà riconosciuto con conguagli a febbraio o marzo addirittura.
Nel frattempo, cessa il 31 dicembre 2022 la misura eccezionale della rivalutazione anticipata al 2%, e questo rappresenta un altro motivo per cui probabilmente in alcuni casi, esattamente per pensionati con redditi annui entro i 35mila euro che hanno usufruito da ottobre a dicembre, degli aumenti per effetto della rivalutazione anticipata al 2%, avranno pensioni inferiori.
Bisogna poi considerare il pagamento delle tasse, tra Irpef e addizionali locali che contribuiscono a ridurre gli importi di pensione netta, anche e soprattutto alla luce delle imposte comunali e regionali le cui aliquote sono già state aumentate da singoli Comuni e singole regioni, anche se non per tutti.
Per fare un esempio di calcolo di cedolino di pensione ufficiale di gennaio per chi prende tra 500-3600 euro, partendo della pensione minima, che nel 2022 è di importo pari a 525,38 euro, da ottobre è aumentata a 535,88 euro per la rivalutazione anticipata al 2% e da gennaio 2023 dovrebbe salire ancora ma in realtà nel cedolino ufficiale di pensione di gennaio tale ulteriore aumento non ci sarà.
Per pensioni fino a 2.692 euro che da ottobre a dicembre 2022 hanno ricevuto aumenti per la rivalutazione anticipata al 2%, da gennaio 2023 non subiranno un ricalcolo dell’importo mensile di pensione su indice del 7,3% perché nel ricalcolo viene considerato l’acconto del 2% di rivalutazione anticipata già riconosciuto, motivo per il quale le pensioni già interessate da aumenti fino a dicembre 2022 saranno rivalutate solo sul 5,3%.
Le ulteriori pensioni da 2.700 euro in su, fino a 3.600 euro e oltre, saranno, invece, rivalutate su indice al 7,3% ma non in misura piena perché il ricalcolo delle pensioni, di cui si avranno gli effettivi aumenti nei cedolini di pensione di febbraio o forse marzo 2023, avviene in percentuali differenti rispetto agli scaglioni di reddito e che, tra l’altro, sono state riviste dal governo Meloni.
Entrando più nel dettaglio, le fasce di rivalutazione pensionistica 2023 sono tre e sono in particolare le seguenti: