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Come si calcola la rivalutazione delle pensioni 2023 da gennaio e come cambia per i diversi pensionati in base a importi
Quali sono i veri importi della rivalutazione pensioni a Gennaio? Scatta dal primo gennaio 2023 la rivalutazione delle pensioni al 7,3% ufficialmente deciso sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat lo scorso 3 novembre 2022, una rivalutazione che porterà aumenti differenti delle pensioni in base all’importo iniziale che si percepisce.
Precisiamo che la rivalutazione delle pensioni per il 2023 al7,3% è stata calcolata provvisoriamente e l’indice potrebbe cambiare in riferimento poi agli andamenti dei prezzi a novembre e dicembre prevedendo un ulteriore aumento dello 0,4%-0,5% che potrebbe arrivare anche fino all’1% le proiezioni per i mesi di novembre e dicembre potrebbero essere al di sotto del dato effettivo di fine anno. Se così fosse, potrebbe ulteriormente salire e per i pensionati arriverebbe anche il conguaglio. Vediamo chi effettivamente avrà la pensione rivalutata al 7,3% e perché per molti la rivalutazione sarà minore.
Dal primo gennaio 2023 la rivalutazione automatica delle pensioni sarà calcolata sull'indice ufficiale del 7,3% per tutti. Le leggi in vigore non prevedono una piena rivalutazione per tutti ma solo per pensioni entro determinati importi, fissando percentuali di rivalutazione differenti in base ai redditi.
Stando alle leggi attuali, infatti, le percentuali di rivalutazione delle pensioni sono definite in base ai diversi scaglioni di reddito e sono del:
Dunque, la rivalutazione piena al 100% delle pensioni nel 2023 con indice al 7,3% dovrebbe interessare solo coloro che hanno assegno mensili fino a 2.062 euro lordi. Tuttavia, per le pensioni entro tale somma bisogna considerare gli acconti degli aumenti dei mesi in cui è stata calcolata la rivalutazione anticipata al 2%, che rientrano nel calcolo effettivo reale delle pensioni 2023.
La rivalutazione anticipata al 2% è stata, infatti, una misura eccezionale, valida solo per alcuni pensionati e non per tutti e solo per un determinato periodo di tempo. Il 31 dicembre, infatti, la misura cessa i suoi effetti, per cui dal primo gennaio 2023 la rivalutazione ufficiale al 7,3% sarà calcolata sull’importo di pensione percepito da ogni pensionato e aumentato già al 2%.
Chi ha, infatti, pensioni entro i 2.092 euro al mese ha già ricevuto un acconto di aumento della pensione del 2% da ottobre a dicembre, per cui a gennaio 2023 avrà un aumento solo del 5,3%, per cui da gennaio 2023 non avrà una pensione pienamente rivalutata al 7,3% ma al 5,3% per gli aumenti saranno minori.
Gli aumenti non saranno pieni e saranno minori anche per chi non ha avuto la rivalutazione anticipata al 2% perché si tratta comunque di pensionati che superano la soglia di reddito necessaria per avere diritto alla rivalutazione piena delle pensioni.
Chi ha avuto la rivalutazione anticipata al 2% è chi ha avuto nel 2021 redditi entro i 35mila euro, cioè entro i 2.692 euro, ciò significa che essendo la rivalutazione delle pensioni al 100% per trattamenti entro i 2.062 euro e riducendosi al 90% per pensioni fino a 2577,90 euro lordi e al 75% per pensioni oltre 2.577,90 euro lordi, non sarà piena neppure per chi non avuto l’anticipo di rivalutazione pensionistica a causa dei redditi alti.
Considerando gli acconti già ricevuti della rivalutazione pensionistica anticipata al 2% da ottobre a dicembre 2022, chi a settembre 2022 prendeva una pensione da 524,34 euro che da ottobre a dicembre per calcolo della rivalutazione anticipata al 2% è salita a 563,73 euro, avrà un aumento reale nel 2023 del 5,3% perché la rivalutazione del prossimo anno assorbe l'acconto di ottobre.
Chi ha, dunque, una pensione di 800 euro e ad ottobre, novembre e dicembre ha già avuto la rivalutazione anticipata al 2%, arrivando ad un aumento complessivo a fine anno di 48 euro, avrà un aumento da gennaio di circa 45 euro al mese pari al 5,3% di rivalutazione.
Chi prende una pensione di mille euro avrà un aumento di 56 euro circa considerando l’anticipo per la rivalutazione del 2% ricevuto, e si sale 78 euro per chi prende pensioni da 1.400 euro al mese, fino a 112 euro per pensioni da 2mila euro.
Calcolando poi che la percentuale di rivalutazione si abbassa dal 100% al 90% per pensioni lorde fino a 2577,90 euro e fino al 75% per pensioni lorde oltre 2.577,90 euro, per esempio, chi percepisce una pensione da 2.400 euro avrà un aumento di 157 euro circa, mentre chi ha un assegno pensionistico mensili di 2.800 euro avrà un aumento di circa 153 euro.