Quali modifiche Aprile Giugno Settembre pensioni
Quali sono le ulteriori novità pensioni dopo rivalutazione importi attese per i prossimi mesi di aprile, giugno e settembre
Quali modifiche vi saranno ad Aprile, Giugno e Settembre per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità? Si prospetta un anno decisamente ricco sul fronte previdenziale, sia per quanto riguarda modifiche in arrivo per gli importi dei trattamenti pensionistici mensili, sia per quanto riguarda le novità che si potrebbero definire per una vera e propria riforma pensioni che, precisiamo, potrebbero però arrivare solo a inizio del prossimo anno.
Nell’attesa di una riforma pensioni strutturale, che riesca finalmente a modificare gli attuali requisiti richiesti per uscire dal lavoro, da sempre considerati molto rigidi, sono diversi i cambiamenti che comunque si prospettano per le pensioni fino alla fine dell’anno. Vediamo quali sono e cosa prevedono.
Il prossimo mese, infatti, cambiano le pensioni minime che, come annunciato, avranno la rivalutazione straordinaria fino a 600 euro, con calcolo cioè dell’ulteriore aumento dell’1,5% previsto dalla Manovra Finanziaria 2023, in via transitoria e aumentato al 6,4% per gli over 75 anni.
Se la rivalutazione delle pensioni di invalidità, vecchiaia, reversibilità è scattata a partire da gennaio 2023 per le diverse pensioni con indice al 7,3% e in misura percentuale differente rispetto ai redditi percepiti, dopo il cedolino di marzo che ha previsto ricalcoli dei trattamenti fino a quattro volte il minimo, ora arriva anche l’adeguamento della pensione minima, che conterrà anche arretrati per i mesi di gennaio, febbraio e marzo.
Le ulteriori novità attese a giugno per le pensioni riguardano essenzialmente le pensioni di vecchiaia più che quelle di reversibilità e invalidità. Si prepara, infatti, ad essere presentato entro fine del mese di marzo o per i primi di aprile il nuovo Decreto Lavoro che, tra le altre misure, dovrebbe prevede anche novità pensioni per uscite anticipate.
Se il decreto sarà approvato, considerando gli eventuali due mesi per i decreti attuativi, le relative novità potrebbero già partire a giugno. E le novità annunciate riguardano il ripristino di opzione donna, che dovrebbe tornare a prevedere i precedenti requisiti richiesti per l’uscita anticipata delle donne lavoratrici.
Con il nuovo Decreto Lavoro opzione donna dovrebbe tornare alla forma originaria, vale a dire permettere nuovamente alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi, considerando le finestre di 12 e 18 mesi per l’uscita definitiva indipendentemente dalla presenza o meno, e quanti, figli o dalla categoria di appartenenza.
Altra novità per le pensioni che potrebbe rientrare nel Decreto Lavoro e partire presumibilmente da giugno è il sistema di riconoscimento di contributi figurativi utili per il raggiungimento della pensione per tutte le donne con figli, validi per ogni figlio, per valorizzare il loro lavoro di cura di famiglia e figli.
Le novità per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità attese per il prossimo mese di settembre riguardano l’attuazione delle prime misure della riforma del Fisco già approvata dal Consiglio dei Ministri. La principale misura che tocca le pensioni è certamente la revisione delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi, insieme anche a nuovo riordino delle detrazioni.
Per la nuova Irpef, si attende di capire quali saranno effettivamente le tre nuove aliquote di tassazione stabilite dal governo che, come ormai ben noto, ha intenzione di ridurre le quattro aliquote Irpef in vigore portandole a tre.
Diverse sono, però, ancora le ipotesi di cambiamento che, in ogni caso, stando alle simulazioni effettuate, tenderanno ad esser vantaggiose soprattutto per i redditi medio-alti, più che per chi percepisce pensioni più basse.
I pensionati con redditi più bassi saranno, però, agevolati dalle nuove detrazioni che il governo sta definendo. Per la revisione delle oltre 600 attuali detrazioni in vigore, l’ipotesi di modifica prevede detrazioni differenti in percentuali in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:
Si attendo ulteriori misure e aiuti nonché potenziamento di misure già in vigore per invalidi e disabili e si tratta di un provvedimento che segue la recente approvazione del Dll anziani, che già contiene misure a sostegno di persone anziane non autosufficienti e il nuovo assegno unico per anziani, che si prepara ad inglobare l’attuale indennità di accompagnamento insieme ad altre misure economiche destinate agli invalidi.