Quali sono i reali motivi per cui i sindacati si preparano ad una nuova class action per le pensioni: chi potrebbe interessare e chiarimenti
Dopo la prima class action promossa qualche mese fa contro gli importi delle pensioni più bassi quest'anno per via di una giusta rivalutazione, i sindacati si preparano a organizzare una nuova class action.
Dopo gli ultimi incontri con i sindacati con il governo sulle pensioni, che hanno particolarmente deluso le forze sociali ancora senza effettive risposte su cosa concretamente si potrà cambiare per le pensioni, e non solo anticipate, si potrebbe prospettare una nuova class action. Vediamo perchè.
Il motivo della class action sono state le nuove percentuali di rivalutazione fissate dal governo: non più tre infatti ma sei e che si riducono all’aumentare della pensione che si percepisce.
In particolare, le tre precedenti percentuali rivalutative erano le seguenti:
Stando a quanto riportano le ultime notizie, i sindacati potrebbero essere pronti ad una seconda class action dopo la prima già indetta nei mesi scorsi a causa di aumenti delle pensioni attesi ridotti a causa delle sei nuove percentuali di rivalutazione decise dal governo che riducono gli aumenti degli importi delle pensioni. Considerando, infatti, che al momento non si parla in alcun modo di rivederle, la class action potrebbe tornare il prossimo anno se non interviene la magistratura.
Ma non solo: secondo le anticipazioni, una nuova class action da parte dei sindacati potrebbe essere organizzata anche per Tfr-Tfs, considerando che si tratta di una materia collegata alle pensioni, perché, come anticipato, dopo la nuova sentenza della Corte Costituzionale che si è dichiarata sulla illegittimità del pagamento differito nel tempo del Tfr-Tfs agli statali, l’intenzione è quella di presentare ricorso per lavoratori già in pensione, anche se la sentenza della Consulta ha chiaramente spiegato che il pagamento in tempi ridotti del Tfr-Tfs agli statali non deve intaccare i conti dello Stato.
La sentenza della Consulta cambia le carte in tavola per chi deve ricevere il proprio Tfr-Tfs al momento della cessazione del rapporto di lavoro, con la possibilità di ricevere in qualche mese e non aspettare fino a 5 anni, in alcuni addirittura fino a 7 anni, il proprio Tfr-Tfs.
Oggi, infatti, i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali cambiano in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono generalmente di 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio, per andare in pensione e 24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se per dimissioni volontarie.
Per avere, però, l’importo complessivo del proprio Tfr-Tfs i tempi cambiano anche in base all’importo da liquidare e il pagamento può avvenire: