Quali sono e cosa prevedono le modifiche ufficiali che nei prossimi mesi interesseranno le pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità
Quali sono le importanti modifiche in arrivo già ufficiali nei prossimi mesi per regole e importi di pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità? Nell’attesa di una vera e propria riforma delle pensioni che modifichi in maniera strutturale l’attuale legge pensionistica Fornero, nei prossimi mesi si preparano comunque a cambiare le pensioni per effetto di diverse misure e novità. Vediamo quali sono e cosa prevedono.
Ricordiamo che la rivalutazione delle pensioni 2023 su nuovo indice (provvisorio) al 7,3% è stata ricalcata in percentuali differenti in base ai redditi percepiti sulle nuove percentuali di rivalutazione pensionistica decise dal governo Meloni.
Le precedenti percentuali rivalutative erano tre ed erano le seguenti:
Altra importante modifica già ufficiale per pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità è attesa con il pagamento della quattordicesima 2023. A luglio aumentano, infatti, le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità per chi ha diritto a ricevere la quattordicesima di pensione e non solo: la quattordicesima di quest’estate per i pensionati sarà leggermente più alta anch’essa per effetto della nuova rivalutazione pensionistica 2023.
Anche la quattordicesima di pensione, infatti, come i trattamenti di pensione mensile e la tredicesima è soggetta a rivalutazione. Per il calcolo della rivalutazione pensionistica al 7,3% nel 2023 bisogna considerare il reddito massimo complessivo dei pensionati che possono avere la quattordicesima e che non deve essere 1,5 volte il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fino al 2016, e fino a due volte il trattamento minimo annuo del fondo lavoratori dipendenti dal 2017.
Precisiamo che la quattordicesima di pensione spetta ai pensionati che abbiano compiuto almeno 64 anni di età e titolari dei seguenti trattamenti:
Le ulteriori importanti modifiche in arrivo per i prossimi mesi e già ufficiali per pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità riguardano i rimborsi per il 730 2023. I pensionati che hanno diritto a ricevere il rimborso del 730 ricevono quanto dovuto direttamente dall’Inps con accredito la seconda mensilità successiva alla data di consegna della dichiarazione dei redditi.
Considerando che il modello 730 2023 per la dichiarazione dei redditi si può presentare a partire dal mese di maggio, se viene presentato entro il 31 maggio, il rimborso viene pagato a luglio. Chi presenta, invece, il 730 a giugno, riceve il rimborso ad agosto e così via.
Ulteriori modifica già ufficiale per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità nei prossimi mesi, e più precisamente per il prossimo mese di luglio, riguarda il dovuto aumento delle pensioni minime, atteso da mesi ormai.
Stando a quanto comunicato dall’Inps, infatti, dal primo luglio partiranno pagamenti, e relativi arretrati, degli aumenti stabiliti per chi percepisce pensioni minime. Si tratta di aumenti attesi per le pensioni minime dagli attuali 563,74 a 572,20 euro, mentre per gli over 75, l'assegno aumenterà da 563,74 a circa 600 euro, precisamente 599,82 euro.
Dal prossimo mese di luglio o più probabilmente da settembre modifiche ufficiali già approvate per le pensioni riguardano la possibilità di andare prima in pensione con nuovo cumulo dei contributi previdenziali versati in diversi enti per andare in pensione prima senza alcun onere.
Secondo gli esperti, la possibilità di riunire tutti i contributi versati in diversi enti renderebbe molto più facile la ricostituzione della propria storia pensionistica in una sola gestione previdenziale con il solo trasferimento da tutti gli enti ad uno solo di tutti i contributi versati nelle singole gestioni, permettendo di raggiungere prima la pensione e senza costi per i lavoratori.
La novità dovrebbe interessare soprattutto gli autonomi e professionisti iscritti alle Casse private previdenziali: secondo le leggi attuali si possono, infatti, ricongiungere i contributi per la pensione versati all’Inps con quelli versati alle Casse private previdenziali, perché sono considerati ricongiungibili i contributi previdenziali versati presso le varie casse private previdenza per i liberi professionisti con quelli versati presso le gestioni obbligatorie di previdenza per i lavoratori dipendenti, pubblici o privati, o per lavoratori autonomi.
Si possono ricongiungere anche i contributi versati presso diverse gestioni previdenziali per liberi professionisti, basta semplicemente che prima del raggiungimento dell’età pensionabile, il soggetto interessato chieda la ricongiunzione dei contributi per la pensione solo alla gestione presso cui si è iscritti al momento della domanda.
Tuttavia, la novità per riunire tutti i contributi versati nelle diverse gestioni potrebbe implicare leggere riduzioni degli importi finali delle pensioni per ricalcolo con tasso al 4,5%, più alto del normale (gli anni scorsi era all’1%) a causa dell’andamento dell’inflazione.
Si preparano, infine, a cambiare le pensioni di reversibilità nei prossimi mesi per effetto di nuovi controlli che l’Inps sta già effettuando su tutti coloro che percepiscono tale prestazione. I nuovi controlli sui beneficiari delle pensioni di reversibilità seguono per la prima volta quanto stabilito lo scorso anno dalla Corte Costituzionale.
Secondo la Corte, l’importo delle pensioni di reversibilità deve essere decurtato per la quota maggiore di pensione in base alla cumulabilità con gli altri redditi, soprattutto da lavoro. I controlli interessano i pensionati appartenenti al regime pubblico (Ex-Inpdap) e la mensilità di maggio e si effettuano incrociando i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Se dai controlli dovessero emergere incongruenza degli importi, il beneficiario della pensione di reversibilità dovrà rimborsare la somma indebitamente percepita.