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Marzo si prospetta come primo mese di grandi cambiamenti per le pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità: cosa accadrà
Quali sono gli aumenti e decisioni importanti su pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità a Marzo? Le pensioni ancora al centro di novità e modifiche e nuove discussioni in vista della definizione di una vera e propria riforma delle pensioni a partire dal prossimo anno.
Nel frattempo, marzo si prospetta come primo mese di grandi cambiamenti per le pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità. Vediamo perché.
Il primo importante aumento per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità al via a marzo è quello legato al ricalcolo ufficiale rivalutazione pensionistica al 7,3% che interessa tutte le tipologie di pensioni. Dal prossimo mese di marzo, dunque, i pensionati riceveranno i loro importi mensili rivalutati e con gli arretrati dei mesi gennaio e febbraio.
Non tutti, però riceveranno importi pienamente rivalutati al 7,3%, considerando gli anticipi già ricevuti del 2% per la rivalutazione anticipata da ottobre a dicembre 2022 per pensioni fino a 2.692 euro lorde al mese, e per queste pensioni la rivalutazione sarà ‘solo’ al 5,3%.
Altro motivo per cui le rivalutazioni pensionistiche non saranno piene per tutti dipende dalle sei nuove percentuali di rivalutazione stabilite dal governo Meloni per quest’anno.
In particolare, le sei nuove percentuali di rivalutazione pensionistica 2023 sono le seguenti:
A marzo, dunque, le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità aumenteranno di qualche decina di euro per tutti e saranno maggiori per chi percepisce pensioni più basse per poi ridursi progressivamente.
Altra importante decisione che porterà nuovi aumenti per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità è quella della presentazione a marzo della nuova riforma fisco che, tra le misure prioritarie, punta a rivedere le aliquote Irpef di pagamento delle tasse sui redditi.
Il governo Draghi lo scorso anno ha già modificato le aliquote Irpef portandola da cinque a quattro in base ai diversi scaglioni di reddito sono le seguenti:
Il governo Meloni intende modificare ancora le aliquote Irpef e portarle a tre che potrebbero essere:
Con queste tre nuove aliquote Irpef, gli aumenti maggiori sarebbero per pensioni di reversibilità, vecchiaia, invalidità per importi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè per pensioni fino a circa 3.700 euro al mese, che aumenteranno per effetto di una netta riduzione delle tasse da pagare, considerando che si tratta di redditi per cui l’aliquota Irpef scenderebbe dal 35% al 27%, riducendosi di ben 8 punti percentuali.
Per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e pe r l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, non cambierebbe nulla con la riforma del fisco del marzo, restando invariata l’aliquota Irpef da considerare al 23% nel primo caso e al 43% nel secondo caso.
Ulteriori importanti decisioni per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità si attendono poi con nuova riforma delle pensioni del prossimo anno. E’ vero, infatti, che una vera e propria riforma delle pensioni scatterà dal prossimo 2024 con ulteriori aumenti per la prossima rivalutazione annua, ma è anche vero che le discussioni in merito sono già iniziate.
Al momento, però, dopo essere stata rimandata la riunione con sindacati in programma l’8 febbraio, la premier Meloni avrebbe dichiarato di voler e dover continuare a lavorare per la definizione di una nuova riforma delle pensioni, che continua ad essere una questione centrale da affrontare e risolvere.
Tuttavia, considerando la priorità di concludere i lavori sulla riforma del fisco a marzo, che certamente impatterà sugli importi delle pensioni percepite da tutti, una volta concluso tale impegno, gli incontri riprenderanno e probabilmente già a partire dalla fine del mese di marzo.