Quali sono le novità che si attendono ad agosto per le pensioni e sia per nuovi importi calcolati e sia per nuove possibilità di uscita anticipata
Quali sono le novità per le pensioni attese ad Agosto (sia per importi che per uscita anticipata)? Cambiano ancora le pensioni ad agosto e sia per il calcolo degli importi spettanti, e che potrebbero anche essere modificati ancora nei prossimi mesi, sia per nuove possibilità di uscita anticipata di cui si inizia a discutere in maniera accesa considerando che si va verso l’esaurimento della quota 103 e che bisognerà cercare di garantire ai lavoratori una nuova possibilità per anticipare il momento dell’uscita rispetto ai normali requisiti richiesti.
Ulteriori novità per le pensioni di agosto riguardano i ricalcoli delle pensioni di reversibilità: come confermano le ultime notizie, infatti, alcune pensioni di reversibilità potrebbero essere inferiori a causa dei controlli avviati dall’Inps lo scorso giugno sulle pensioni di reversibilità del mese di maggio dopo la nuova sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito che l’importo delle pensioni di reversibilità deve essere ridotto per la quota maggiore di pensione in base alla cumulabilità con gli altri redditi, soprattutto da lavoro.
Se dai controlli Inps sono emerse incongruenze degli importi, il titolare della pensione di reversibilità deve restituire la somma indebitamente percepita con la pensione del mese di agosto 2023.
Inoltre, le novità per gli importi delle pensioni di agosto riguardano ulteriori aumenti dovuti ai pagamenti dei primi rimborsi del 730 2023 e, infine, sulle stesse pensioni di agosto si devono calcolare anche pagamenti Irpef, pagamento dell’addizionale comunale a titolo di acconto e Irpef e addizionali locali, che tendono a ridurre l’importo della pensione netta, ma anche i pagamenti delle addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022, trattenute in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Ulteriori novità per modifiche agli importi delle pensioni potrebbero arrivare in questa prima settimana di agosto, quando, stando alle ultime notizie, sarebbe in calendario parlamentare la nuova approvazione della riforma fiscale in Senato da riprendere poi a settembre con modifiche tasse e detrazioni. In alternativa si tratta di un passaggio che potrebbe avvenire anche a fine agosto.
Si lavora in Parlamento, infatti, in questa prima settimana, dieci giorni, di agosto, per poi riprendere i lavori dopo il 20 agosto per cui questi sarebbero i tempi di eventuale nuova approvazione della riforma fiscale che tra revisione delle aliquote Irpef e riordino delle detrazioni certamente inciderà sugli importi delle pensioni.
L’obiettivo del governo è, infatti, quello sia di modificare le attuali quattro aliquote Irpef di tassazione sui redditi, portandole a tre, cercando di agevolare tutte le fasce di reddito, prevedendo guadagni per tutte e meno tasse da pagare, e sono diverse le ipotesi di revisione al momento in discussione, e sia di rivedere le detrazioni, con nuovo sistema di riconoscimento di sconti in base ai redditi.
Al momento per il riordino delle detrazioni si pensa ad uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:
L’obiettivo principale è rivedere i normali requisiti richiesti per andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi o in pensione anticipata ordinaria, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne a prescindere dal requisito anagrafico in entrambe i casi.
Il resoconto sarebbe dovuto arrivare a luglio ma così non è stato per cui si attendono definizioni e previsioni dei tecnici su situazione pensionistica attuale, costi e prospettive e se il resoconto atteso arrivasse davvero a giorni, si potrebbe iniziare a lavorarci a settembre, proprio in vista della definizione della nuova Manovra Finanziaria che novità per le pensioni per uscite anticipate dovrebbe prevederne proprio perché termina la quota 103 a fine anno.
In tema di uscite anticipate le discussioni al momento vertono su proposte come quota 41 per tutti, per permettere a tutti i lavoratori di andare in pensione prima con soli 41 anni di contributi a prescindere dal requisito anagrafico ma calcolando la propria pensione finale solo con sistema contributivo, ma anche nuova quota 96, sistema che permetterebbe di andare in pensione a 61 anni d'età e con 35 anni di contributi ma solo ad alcune categorie di persone, a partire da lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti, e nuovo scivolo pensionistico solo per le donne over 60, che dovrebbe avere lo stesso funzionamento dell’Ape social, prevedendo cioè il pagamento di una indennità fino al compimento del 67esimo anno di età, per poi iniziare a percepire la normale pensione.
In discussione ci sarebbe anche un nuovo strumento unico per gli esodi incentivati che potrebbe valere per aziende che definiscono piani per nuove assunzioni e dovrebbe permettere di andare in pensione prima fino a 5-7 anni e ingloberebbe in un’unica misura gli attuali sistema di uscita anticipata di contratto di espansione, che permette di andare in pensione prima fino a 5 anni, isopensione, che permette di anticipare la pensione fino a 7 anni, e trattativa privata tra impresa e singolo lavoratore, avendo un’indennità fino alla maturazione dei normali requisiti pensionistici richiesti.