Le importanti novità per le pensioni attese questa settimana oggi 7 Febbraio 2022

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le importanti novità per le pensioni att

Inizia una settimana importate con incontro oggi ufficiale sulle pensioni, ma i generale ci sono interessati ultime notizie e ultimissime sul tema della pensioni e della relativa riforma

Si riapre il confronto tavolo tra governo e sindacati Cgil, Cisl e Uil sulle novità pensioni con ipotesi in discussione per una riforma delle pensioni che dal prossimo anno 2023 definisca nuove misure strutturali pensionistiche, superando definitivamente quel sistema delle quote ancora in vigore con la sostituzione della quota 100 con la quota 102 quest’anno per andare in pensione a 64 anni di età con 38 anni di contributi. Vediamo allora quali sono le novità pensioni attese questa settimana oggi 7 febbraio. 

  • Nuove proposte pensioni uscita anticipata da sindacati
  • Uscite flessibili dal lavoro novità pensioni 2023
  • Novità pensioni 2023 per i giovani
  • Novità pensioni per le donne proposte in discussione
  • Tfr e coefficienti di trasformazione pensioni cosa potrebbe a cambiare


Nuove proposte pensioni uscita anticipata da sindacati

Pronti per l’incontro di oggi, 7 febbraio, che riapre il tavolo delle discussioni sulle prossime novità pensioni da approvare, i sindacati puntano soprattutto su nuove misure di flessibilità in uscita con la proposta, ormai ben nota, di rivedere l’età di uscita per tutti portandola a 62 anni di età o con 41 anni di contributi, con penalizzazioni minime dei trattamenti pensionistici finali. 

Uscite flessibili dal lavoro novità pensioni 2023

Tra le altre proposte di novità pensioni 2023 per uscite flessibili dal lavoro vi sono anche:

  • pensione a 63 anni con un taglio dell'assegno previdenziale del 3% per ogni anno di anticipo rispetto ai normali requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia;
  • pensione a 62/63 anni di età solo con quota contributiva per avere poi anche la retributiva dai 67 anni in poi; 
  • Opzione tutti, che prevede possibilità di pensione per tutti a 62 anni e con almeno 25 anni di contributi ma a condizione di calcolare la pensione finale solo ed esclusivamente con sistema contributivo puro;
  • rendere strutturale Opzione Donna, con il riconoscimento del cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni;
  • quota 104, per andare in pensione a 63 anni di età e con 41 anni di contributi.

Novità pensioni 2023 per i giovani

Le proposte di novità pensioni per il 2023 non si focalizzano solo ed esclusivamente sulla definizione di misure flessibili per consentire di anticipare l’uscita dal lavoro rispetto ai requisiti normali richiesti per la pensione di vecchiaia, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, ma puntano anche su novità per i giovani, categorie di persone oggi considerate a netto rischio povertà domani.

Per ovviare a tale situazione, governo e sindacati starebbero valutando due ipotesi:

  • introduzione di una integrazione dell'assegno pensionistico per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1996, che rientrano completamente nel sistema contributivo, e per chi è destinato ad avere pensioni basse a causa di lavori precari o di disoccupazione involontaria;
  • introduzione di un bonus contributivo virtuale, che potrebbe garantire per ogni anno di lavoro 1,5-1,6 anni di versamenti contributivi con diretto concorso dello Stato.

Novità pensioni per le donne proposte in discussione

In discussione anche novità pensioni 2023 specificatamente pensate per le donne. Sul tavolo misure di riconoscimento del lavoro di cura per le donne, con eventuale riduzione del requisito pensionistico di età pensionabile di 12 mesi per ogni figlio senza pregiudicare il calcolo della prestazione.

E si parla anche della possibilità di introdurre un bonus contributivo virtuale per i periodi di maternità e quelli di assenza forzata dal lavoro per le donne. 

Tfr e coefficienti di trasformazione pensioni cosa potrebbe a cambiare

Altre novità pensioni sul tavolo tra governo e sindacati riguardano gestione del Tfr (Trattamento di fine rapporto) e revisione dei coefficienti di trasformazione. In particolare, in ballo ci sarebbe l’idea di considerare il Tfr una pensione aggiuntiva per i lavoratori che raggiungono l'età per uscire. 

Si pensa, infatti, alla possibilità di usare il Tfr, tramite il sistema del silenzio-assenso, come fondo pensione. Stando alle ultime notizie, a sei mesi dal momento della pensione, i lavoratori dovranno comunicare a datore di lavoro o all’azienda se vogliono mantenere il tfr o se versare la relativa liquidazione automaticamente nel fondo pensione. 

Per chi non ha un fondo pensione, sarà possibile accumulare la somma del proprio Tfr nel fondo Cometa, che sostituisce il fondo dell'Inps per tutti coloro che non hanno un fondo pensione. 

Infine, si discute anche di una ridefinizione dei coefficienti di trasformazione, su cui si basa la trasformazione dei contributi versati per il calcolo della pensione finale in base all’età di uscita dal lavoro. Secondo quanto anticipano le ultime notizie, i coefficienti di trasformazione potrebbero dover considerare l'anno di nascita piuttosto che l’età in cui un soggetto decide di andare in pensione.