Le modifiche attuali su pensioni e quelle più probabili nell'attesa riforma pensioni 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le modifiche attuali su pensioni e quell

Quali sono le modifiche e novità già decise per le pensioni 2023 e cosa ancora potrebbe essere modificato il prossimo anno: ultime notizie e anticipazioni

Quali sono le modifiche attuali su pensioni e quelle più probabili in fase di studio ora per il 2023? Si preparano a cambiare ancora le pensioni nel 2023m per importi, per possibilità di uscite anticipate, per tassazione. Sono diverse, infatti, le novità già previste per le pensioni 2023 così come diverse sono le modifiche ancora in fase di studio e attese per le pensioni e che potrebbero arrivare in corso d’anno. Vediamo quali sono.

  • Modifiche attuali già decise per pensioni per 2023
  • Probabili ulteriori modifiche allo studio per pensioni 2023

Modifiche attuali già decise per pensioni per 2023

Le modifiche attuali già decise per le pensioni per il 2023 riguardano sia l’aumento delle pensioni e sia le nuove possibilità di uscita anticipata, nell’attesa di una vera e propria riforma strutturale dell’attuale Legge Fornero.

Partendo dall’aumento delle pensioni, le modifiche già decise riguardano la rivalutazione pensionistica che scatterà dal primo gennaio 2023 per tutte le pensioni comportando aumenti diversi degli assegni mensili che si percepiscono in base ai diversi scaglioni di reddito di appartenenza e relativa percentuale rivalutativa.

Dal primo gennaio, tutte le pensioni saranno ricalcolate sul nuovo indice, provvisorio, al 7,3% e in percentuali differenti in base al reddito percepito e considerando anche gli acconti già ricevuti da ottobre e dicembre per la rivalutazione anticipata al 2%.

Il governo Meloni ha, però, rivisto le percentuali di rivalutazione rispetto alle tre in vigora ora che sono:

  • 100% per pensioni fino a tre volte il minimo, fino a 2062 euro lordi;
  • 90% per pensioni tra tre e cinque volte il minimo, fino a 2577,90 euro lordi;
  • 75% per pensioni oltre cinque volte il minimo, oltre 2.577,90 euro lordi.
Per la rivalutazione delle pensioni 22ì023, le percentuali rivalutative saranno sei e saranno, nel dettaglio, le seguenti:
  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili.
  • dell'85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, pari a 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Si abbassano dunque le percentuali di rivalutazione, e di conseguenza gli aumenti previsti per le pensioni, per assegni mensili da 2.100 euro in su. 

Le modifiche alle pensioni 2023 già decise riguardano poi i sistemi di pensione anticipata: sono state confermate per il prossimo anno le possibilità di uscita prima con opzione donna, sia per lavoratrici dipendenti che autonome, e di ape social, per andare in pensione prima a 63 anni di età e con 30 anni di contributi per disoccupati, invalidi (con invalidità riconosciuta almeno al 74%) e lavoratori usuranti (con requisito contributivo in tal caso di 36 anni). 

Prevista anche la quota 103 al posto della quota 102, che si esaurisce il 31 dicembre 2022, per andare in pensione prima a 62 anni di età e con 41 anni di contributi, per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e provati, e lavoratori autonomi, senza alcuna penalizzazione sul calcolo dell’assegno finale.

Probabili ulteriori modifiche allo studio per pensioni 2023

Tra le probabili ulteriori modifiche allo studio per le pensioni 2023 ci sono quelle relative alla revisione ulteriore delle aliquote Irpef per il pagamento delle tasse. Con la nuova riforma fiscale 2023, il governo Meloni potrebbe, infatti, modificare ancora, come anticipato, le aliquote Irpef per il calcolo del pagamento delle tasse dopo la revisione già attuata dall’ex governo Draghi.

Le quattro aliquote Irpef attualmente previste in base agli scaglioni di reddito dall’ex governo Draghi sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Le nuove aliquote Irpef del governo Meloni potrebbero ridursi ancora da quattro a tre ed essere del 23%, 27% e al 43%. Ma al momento si tratta ancora di ipotesi senza alcuna certezza, né relativa effettivamente alle nuove aliquote possibili, né relativa agli scaglioni di reddito a cui associarle.

Altra modifica che potrebbe interessare ancora le pensioni nel 2023 potrebbe essere, anzi sarà certamente, l’aggiustamento dell’indice di rivalutazione pensionistica. L’indice di rivalutazione delle pensioni 2023 al 7,3% è, infatti, provvisorio, calcolato sull’andamento dei prezzi al consumo accertati dall’Istat fino ad ottobre.

Nel corso del 2023, come già accaduto anche quest’anno, l’indice di rivalutazione provvisorio di inizio anno sarà rivisto in base all’andamento dei prezzi di novembre e dicembre 2022, e considerando i forti aumenti registrati, probabilmente sarà aumentato anche l’indice di rivalutazione delle pensioni, forse tra lo 0,5% e l’1%, comportando ulteriori cambiamenti per gli importi di pensioni che aumenteranno ancora e per cui saranno certamente previsti conguagli con ricalcolo degli importi su nuovo indice definitivo. 

Tra le altre modifiche in fase di studio per le pensioni 2023 ci sarebbero anche una revisione della tassazione sui fondi pensione, volontà di approvazione di pensione anticipata con quota 41 per tutti e nuovo sistema di bonus contributivi ai fini pensionistici per giovani e donne, legati però probabilmente ai quozienti familiari.