Aumentano gli importi delle pensioni a partire da questo mese di marzo e fino al prossimo anno: motivi e a chi spettano incrementi
Quali sono i tre aumenti che le pensioni tra 500-3500 euro riceveranno nel 2023 e qual è il nuovo incremento già deciso per il 2024? Ancora aumenti per le pensioni quest’anno ma anche il prossimo anno, nonostante gli ultimi cedolini delle pensioni abbiano mostrato cifre decisamente inferiori a quelle solitamente ricevute invece di essere più alte. Vediamo di seguito nel dettaglio chi, come e quanto avrà ulteriori aumenti di pensione quest’anno e il prossimo 2024.
I pensionati riceveranno i loro importi mensili rivalutati e con gli arretrati dei mesi gennaio e febbraio.
La rivalutazione, però, non sarà piena al 7,3% per tutti, perché bisogna considerare nel ricalcolo delle pensioni gli anticipi già ricevuti del 2% per la rivalutazione anticipata da ottobre a dicembre 2022 per pensioni fino a 2.692 euro lorde al mese, e per queste pensioni la rivalutazione sarà al 5,3%.
Ci sono poi da considerare le sei nuove percentuali di rivalutazione stabilite dal governo Meloni per quest’anno, che sono:
Altro importante aumento nel 2023 per le pensioni tra 500-3.500 euro deriverà dalla definizione della nuova riforma fisco di marzo che, tra le misure prioritarie, punta a rivedere le aliquote Irpef.
Il governo Draghi lo scorso anno ha già modificato le aliquote Irpef portandola da cinque a quattro in base ai diversi scaglioni di reddito sono le seguenti:
Il nuovo aumento per le pensioni tra 500-3500 euro nel 2024 dipende dal nuovo indice all’8,1% per la rivalutazione delle pensioni. E’ stato, infatti, l’Istat a certifica i dati in base ai quali aumentano le pensioni 2024, perchè dovranno recuperare a conguaglio lo scarto dello 0,8% rispetto all’aumento del 7,3% attualmente applicato.
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, i contributi previdenziali salgono dal primo gennaio e il minimale giornaliero da assoggettare a contributi sale a 53,95 euro (il 9,5% dell’importo del trattamento minimo mensile di pensione a carico del Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti 2023, pari a 567,94 euro). L’adeguamento arriverà nei cedolini del 2024.
Il meccanismo prevede per tutto l’anno l’applicazione alle pensioni del tasso di rivalutazione provvisorio stimato nel novembre 2022, del 7,3% e poi nel 2024 il calcolo della differenza con il tasso definitivo dell’8,1%, con una differenza quindi dello 0,8%.
Il principio del nuovo indice definito è il seguente: l’indice al 7,3% per la rivalutazione pensionistica 2023 è stato calcolato sull’andamento dei prezzi al consumo accertati dall’Istat fino ad ottobre, mentre l’indice di rivalutazione definitivo viene rivisto in base all’andamento dei prezzi di novembre e dicembre 2022 e aumenta per garantire con ulteriori contestuali aumenti delle pensioni tra 500 e 3.500 euro.
La pensione minima, con il tasso definitivo, sale a 567,94 euro. Quindi, nel 2024 un pensionato che prende la pensione minima avrà un arretrato lordo di 54 euro, mentre considerando una pensione da mille euro al mese, dal primo gennaio 2023 è salita a 1073 euro, con ricalcolo al 7,3% ma con indice dell’8,1% avrebbe dovuto essere di 1081 euro, per cui si avrà nel 2024 un arretrato lordo di 104 euro, 73 euro netti, riconosciuti nei cedolini pensione del prossimo anno a conguaglio. Per una pensione da 2mila euro, l’arretrato netto da pagare dal 2024 è di 135 euro.