Le richieste dei sindacati per aumento pensioni, stipendi e uscita anticipata nel 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Sindacati pronti a scendere in piazza per rilanciare richieste su stipendi e pensioni a nuovo governo: quali sono, cosa prevedono e per chi

Aumento pensioni e stipendi e uscita anticipata al centro delle richieste dei sindacati pronti ad una nuova mobilitazione: la Cgil ha, infatti, ha annunciato una nuova manifestazione l’8 ottobre per rilanciare le proposte su pensioni e stipendi al Governo. 

La manifestazione si svolgerà a Roma e il corteo partirà da piazza della Repubblica per sfilare nelle vie della capitale fino ad arrivare in Piazza del Popolo dove il segretario della Cgil, Maurizio Landini, terrà il discorso conclusivo. Vediamo quali sono le richieste dei sindacati per aumento pensioni, stipendi e uscita anticipata.

  • Aumento pensioni e stipendi le richieste dei sindacati
  • Uscita anticipata pensioni e nuove richieste da sindacati

Aumento pensioni e stipendi le richieste dei sindacati

Le prime richieste su cui i sindacati puntano sono aumenti di pensioni e stipendi necessari, alla luce dell’attuale andamento economico e dell’inflazione, per dare maggiore potere d’acquisto sia a pensionati che a lavoratori. Si tratta di misure, per i sindacati, assolutamente necessarie e su cui non si può sorvolare né temporeggiare.

In particolare, la Cgil rilancia su rivalutazione subito delle pensioni per aumentarne ancora il valore nonché su ulteriore decontribuzione degli stipendi ma anche su ulteriori misure contro povertà e disoccupazione, rilanciando anche sul reddito di cittadinanza che Giorgia Meloni vorrebbe cancellare ma che, secondo la Cgil, sarebbe una follia eliminare in un Paese in cui è alto il livello di disoccupazione e povertà.

Più che cancellarlo del tutto e sostituirlo con altre misure, come paventato dalla stessa Meloni, secondo la Cgil, il reddito di cittadinanza potrebbe essere rivisto e migliorato in un’ottica di maggiori opportunità occupazionali. 

Tra le altre richieste dei sindacati al governo anche:

  • introduzione del salario minimo e una legge sulla rappresentanza; 
  • una vera riforma del fisco; 
  • sicurezza nei luoghi di lavoro; 
  • tetto alle bollette; 
  • nuovo piano per l'autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili.

Uscita anticipata pensioni e nuove richieste da sindacati

Non mancano poi le richieste di revisione della riforma delle pensioni con misure in grado di assicurare uscite anticipate e non proprio strutturali quanto meno capaci di sostenere specifiche categorie di lavoratori o chi non riesce comunque ad arrivare ai 67 anni oggi richiesti per la pensione di vecchiaia a causa del lavoro pesante che svolge, perché senza alcun nuovo intervento, dal primo gennaio 2023 tornerà a pieno regime la Legge Fornero.

Il 31 dicembre 2022 si esaurisce, infatti, la quota 102, che quest’anno ha sostituito la quota 100 per permettere a chi lo desiderasse di andare in pensione prima a 64 anni di età e con almeno 38 anni di contributi, ma da gennaio non ci sarà più questa possibilità e i requisiti per uscire dal lavoro torneranno ad essere i normali richiesti per legge, vale a dire:
67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia;
42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne a prescindere dall’età per tutti per la pensione anticipata ordinaria.

Probabilmente, stando a quanto riportano le ultime notizie, le novità pensioni potrebbero riguardare misure già in vigore, prevedendo un nuovo ampliamento dell’ape social e una opzione donna da rendere strutturale. Ma per il momento nulla di più. I sindacati rilanciano, invece, su maggiore flessibilità in uscita e nuove misure per uscite anticipate.