Per il riconoscimento dell'invalidità civile occorre un'età compresa tra i 18 e i 65 anni e 7 mesi ed è necessaria la compromissionale della normale capacità lavorativa.
Non tutte le malattie croniche sono riconosciute ai fini della pensione d'invalidità. In buona sostanza, non è scontato che chi è impossibilitato a trovare un'occupazione per via di una malattia riceve in automatico un sostegno al reddito mensile da parte dello Stato. Non solo, ma tra quelle per cui c'è il via libera occorre fare una ulteriore distinzione rispetto alla percentuale di invalidità. In base al grado riconosciuto, la pensione di invalidità ha un importo differente. Tutto è messo nero su bianco nelle tabelle pubblicate dall'Inps. E in ogni caso spetta poi a una commissione apposita accertare che il richiedente sia affetto da quella patologia cronica che è causa di invalidità. Se confermata, viene considerato invalido civile e compatibile con la pensione.
In linea di massima, per il riconoscimento dell'invalidità civile occorre un'età compresa tra i 18 e i 65 anni e 7 mesi (quella del lavoro) ed è necessaria la compromissionale della normale capacità lavorativa. Ai minori e chi ha più di 65 anni e 7 mesi è richiesto la dimostrazione dell'incapacità di svolgere le attività tipiche della sua età. In tutti i casi, l'invalidità può essere sia fisica sia psichica e solo se è maggiore del 74% dà diritto alla pensione d'invalidità. Se la quota è massima (100%), allora è riconosciuta la pensione di inabilità mentre per gradi più bassi sono riconosciute solo agevolazioni, ma nessuna pensione mensile.
Le malattie possono poi coinvolgere gli apparati cardiocircolatorio, respiratorio (Broncopneumopatie asmatiche, broncopneumopatie ostruttive, broncopneumopatie restrittive, interstiziopatie, trapianto di polmone), digerente (cirrosi epatica classe C di childpugh, trapianto di fegato, trapianto di intestino, malattie infiammatorie croniche intestinali), urinario (trapianto renale con complicanze), endocrino (diabete mellito, acromegalia, sindrome di cushingì), neurologico (morbo di Parkinson, epilessia, emiplegia, paraparesi, tetraparesi, afasia , mielomeningocele in associazione con deficit radicolari lombosacrali e sfinteriali) e psichico (anoressia nervosa).