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Le ultime posizioni di Nannicini e Marattin su novità pensioni da rilanciare e quota 100 tra revisione e superamento
Le discussioni sulle novità pensioni da inserire nella prossima Legge di Bilancio 2020 continuano ad essere molto vivaci e il dibattito sembra del tutto aperto ancora sulla quota 100 ma non solo. Le ultime notizie confermano nuovi interventi da parte di autorevoli voci del governo non solo su quello che dovrebbe essere il futuro di quota 100 ma anche relativamente ad altri interventi sulle pensioni.
Sono recenti le dichiarazioni di Luigi Marattin e Tommaso Nannicini che da sempre sono protagonisti delle discussioni sulle pensioni. Quali sono le recenti novità pensioni su cui hanno rilanciato Marattin e Nannicini?
Occorre, comunque, sottolineare, prima di vedere tali novità per le pensioni che riguardano quota 100 e opzione donna, come per la prima l'inserimento di paletti al momento, pur voluto da alcuni, sia difficile, soprattutto per il 2020, mentre che per opzione donna la proroga risulta confermata. Semmai ci potrebbero essere dei piccoli miglioramenti come i contributi figurativi riconosciuti in più e che le idee di Nannicini per opzione donna non sono per quest'anno.
Il pomo della discordia politica per le pensioni è l’ormai famigerata quota 100 per andare in pensione a 62 anni di età e con 38 anni di contributi introdotta dal precedente governo Lega-M5S. Le posizioni sulla quota 100 sono ancora piuttosto controverse: nonostante diversi esponenti del governo, compresi i ministri dell’Economia Gualtieri e del Lavoro Catalfo, hanno confermato che la quota 100 resterà così com’è e fino alla sua naturale scadenza, vale a dire fino al 2021, c’è una parte della maggioranza, come Italia Viva, che, punta, invece alla revisione e alla rimodulazione della quota 100.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, Luigi Marattin del Pd, nel corso di una intervista su La7, ha chiaramente spiegato come la quota 100 potrebbe essere rimodulata con modifiche che prevederebbero ulteriori paletti e, infatti, il Corriere della Sera parla di un possibile blocco di continuare a lavorare una volta raggiunta la pensione con quota 100 anche nel limite di un reddito annuo di 5mila euro.
Al momento, infatti, stando a quanto previsto dalla legge in vigore, non è prevista la possibilità di cumulare reddito da pensione con reddito da lavoro, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni di età con almeno 20 anni di contributi), ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.
Se da una parte, dunque, Marattin punta ad una rimodulazione della quota 100, dall'altra parte, Tommaso Nannicini, che da sempre si occupa di pensioni nel Pd, ha avanzato una proposta per superare la quota 100 già da subito per migliorare la flessibilità uscita.
Con un suo recente intervento su Facebook, Nannicini ha spiegato e ribadito come la quota 100 non abbia introdotto maggiore flessibilità ma più che altro creato nuove ingiustizie, essendo ancora una volta solo una misura tampone e iniqua.
Per Nannicini, stando a quanto riportano le ultime notizie, la priorità è definire una riforma complessiva che vada oltre la quota 100 senza spettare tre anni. E’ necessario, dunque, che il Def affronti il nodo pensioni in maniera approfondita. E proprio per questo ha presentato un documento con nuove proposte pensioni su cui discutere e confrontarsi.
Nannicini, del resto, ha sempre sostenuto che la quota 100 non sia effettivamente una novità pensione di flessibilità capace di superare effettivamente l’attuale riforma pensioni, essendo una misura sperimentale, e discriminando così tutti coloro che non riescono a maturare i requisiti richiesti nei tre anni di sperimentazione. E questa è una grande ingiustizia.
Nel nuovo documento presentato da Nannicini vi sono diverse novità pensioni su cui si potrebbe lavorare come: