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Quali sono le anticipazioni per modifiche in arrivo per pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità: cosa aspettarsi e tempi
Quali sono le nuove importanti anticipazioni su modifiche pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità Governo Meloni? La questione previdenziale continua ad essere al centro delle discussioni politiche anche se il governo sta mettendo a punto provvedimenti differenti in modo prioritario, da riforma del fisco a riforma del lavoro, a nuovo decreto bollette. Ma l’obiettivo resta quello di rivedere l’attuale legge pensionistica Fornero.
Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
Sarebbero, invece, penalizzati coloro che percepiscono redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro, così come chi rientra nella prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.
Altro schema di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
Terzo schema di modifica Irpef prevede le seguenti tre nuove aliquote:
La nuova modifica che potrebbe interessare pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità riguarda il quarto nuovo schema di revisione Irpef proposto in sede di presentazione della riforma fiscale in Consiglio dei Ministri.
L’ultimo schema proposto per la revisione Irpef prevede le seguenti nuove aliquote:
Ulteriori anticipazioni per le pensioni si attendono dalla nuova riforma del lavoro, che il governo si prepara a presentare ad aprile, e potrebbero interessare solo le pensioni di vecchiaia: si tratta delle novità per le pensioni anticipate.
Il governo con la nuova riforma del lavoro pensa a definire sconti contributivi, con il riconoscimento di contributi figurativi, per le lavoratrici, utili al raggiungimento della pensione finale per tutte le donne con figli e per ogni figlio avuto.
Altra modifica al vaglio è quella di ripristino di opzione donna con i vecchi requisiti, permettendo cioè alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi, calcolando le finestre di 12 e 18 mesi per l’uscita definitiva.
Si vorrebbero, dunque, eliminare i vincoli introdotti quest’anno per l’uscita delle lavoratrici relativi a presenza di figli e quanti figli e alla categoria di appartenenza (se disoccupate, cargiver, licenziate, ecc).
Importanti modifiche si attendono poi specificatamente per le pensioni di invalidità: si lavora, infatti, alla definizione di un nuovo decreto invalidità che dovrebbe essere presentato tra fine aprile e il prossimo mese di maggio.
Il nuovo decreto invalidità dovrebbe prevedere nuove misure e aiuti e il potenziamento di misure già in vigore per invalidi e disabili e seguirebbe la recente approvazione del Dll anziani, che già contiene misure a sostegno di persone anziane non autosufficienti e il nuovo assegno unico per anziani, che si prepara ad inglobare l’attuale indennità di accompagnamento insieme ad altre misure economiche destinate agli invalidi.
Ulteriori importanti modifiche, profonde e strutturali, per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità si attendono con la prossima riforma delle pensioni 2024. Il governo sta lavorando alla nuova riforma delle pensioni e l’obiettivo è rivedere gli attuali requisiti pensionistici della Legge Fornero, anche se per l’attuazione di effettive novità bisognerà comunque considerare la disponibilità delle risorse economiche necessarie.
Obiettivo principale è abbassare i requisiti per l’uscita dal lavoro, portandoli dagli attuali 67 anni di età (e 20 anni di contributi) necessari attualmente per la pensione di vecchiaia a 64 anni, anche se i sindacati chiedono un abbassamento dell’età pensionabile fino a 62 anni.
Si pensa poi all’introduzione della quota 41 per tutti, a misure specifiche per la pensione di giovani e donne nonché ad una revisione della tassazione dei fondi pensioni, per incentivare l’adesione alla previdenza complementare.
La riforma delle pensioni dovrebbe in ogni caso essere definita o prendere il via a partire da gennaio 2024 se le relative misure saranno decise nella prossima Manovra Finanziaria.