Nuove proposte sindacati su pensioni anticipate e aumento importo assegno per 2023

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Nuove proposte sindacati pensioni anticipate aumento importo

Come potrebbe cambiare riforma pensioni 2023 con nuove proposte dei sindacati che si sono tramutate in richieste dirette al Governo Draghi

La riforma delle pensioni 2023 ancora al centro delle discussioni politiche: se ne riparla ormai da giorni ma poche ancora sono le effettive e concrete decisioni prese. Ciò su cui si punta maggiormente sembra essere al momento una soluzione compromesso che non modificherà del tutto l’attuale legge delle pensioni ma contribuirà ad evitare che torni a pieno regime. 

Nel frattempo i sindacati tornano a farsi sentire con nuove richieste e proposte sia per pensioni anticipate e sia per aumentare gli importi delle pensioni 2023. Vediamo quali sono.

  • Nuove richieste sindacati riforma pensioni 2023 per uscita anticipata 
  • Necessari nuovi aumenti pensioni per sindacati

Nuove richieste sindacati riforma pensioni 2023 per uscita anticipata 

Mentre si attende che vengano decisi nuovi tavoli tra sindacati e governo sulla definizione di una nuova riforma delle pensioni 2023 che possa diventare finalmente ufficiale, all’indomani delle novità avanzate da governo, tra pensione in due tempi, proroga opzione donna e ape social, i sindacati sono tornati a rilanciare su nuove proposte di novità pensioni non solo per pensioni anticipate ma anche di necessità di ulteriori aumento degli importi finali.

I sindacati sono tornati a puntare sulla uscita anticipata a 62 anni, considerando che le media dell’età per andare in pensione in Europa e ulteriori proposte fondamentali come:

  • rendere strutturale Ape social, con allargamento della platea dei beneficiari;
  • quota 41 per tutti;
  • istituzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani con maggiori tutele per le donne;
  • riconoscimento degli stage come anni contributivi;
  • riconoscimento contributivo per il lavoro di cura in famiglie in cui convivono disabili o portatori di handicap.

In ogni caso, pur con ulteriori novità pensioni anche per uscite anticipate, le leggi ordinarie per andare in pensione prevedono comunque:

  • pensione di vecchiaia a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi;
  • pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno, 41 anni e 10 mesi di contributi, per le donne.

Necessari nuovi aumenti pensioni per sindacati

Tra le altre richieste dei sindacati ci sono anche quelle relative agli aumenti degli importi delle pensioni, anche dopo l’annuncio della rivalutazione piena con tasso definitivo all’1,9% del prossimo anno. Stando, infatti, alle ultime notizie, la rivalutazione delle pensioni nel 2023 avverrà su un tasso definitivo dell’1,9%. 

La rivalutazione delle pensioni annuale si basa sulla variazione dei prezzi e per sapere quanto i prezzi variano nel corso dell'ultimo anno si aspettano dati aggiornati Istat. Nel frattempo l'Inps procede con un doppio calcolo:

  • a inizio anno in corso l’importo delle pensioni viene rivalutato secondo il tasso di perequazione provvisorio rilevato dall’Istat;
  • a inizio anno successivo si confrontano tasso provvisorio e tasso definitivo e se quest’ultimo dovesse essere più alto si procede con un conguaglio e con il pagamento degli arretrati.

Il tasso provvisorio di quest’anno 2022 è all’1,7% ma per il prossimo 2023 è stato approvato il tasso definitivo all'1,9% e il tasso di rivalutazione più alto implica non solo un ulteriore aumento delle pensioni il prossimo anno ma anche un calcolo degli arretrati spettanti per quest’anno sullo stesso tasso più alto.

Si tratta, tuttavia, di un aumento che per i sindacati non basta: alla luce dell’attuale situazione economica, decisamente precipitata, dell’incremento dell’inflazione e degli aumenti dei prezzi e del costo della vita, serve di più. Per poter garantire ai pensionati effettivo potere d’acquisto nonché una qualità della vita dignitosa, serve definire nuovi aumenti degli importi di pensione