Cosa prevedono e chi interessano i nuovi controlli Inps sulle pensioni di reversibilità: per alcuni c’è il rischio di rimborso di importi già percepiti
Quali sono i nuovi controlli sulle pensioni di reversibilità mai fatti prima dall’INPS? La pensione di reversibilità è un trattamento riconosciuto dall’Inps ai coniugi e familiari superstiti di un defunto assicurato, di importo differente a seconda del familiare che ha diritto alla prestazione e che può anche essere modificato. L’Inps per la prima volta sta procedendo a fare controlli sulla pensione di reversibilità mai fatti prima. Vediamo perché e per chi.
I nuovi controlli sulle pensioni di reversibilità sono stati avviati dall’Inps a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale secondo cui l’importo delle pensioni di reversibilità deve essere decurtato per la quota maggiore di pensione in base alla cumulabilità con gli altri redditi, soprattutto da lavoro.
Nel mirino dei controlli le pensioni pubbliche per la verifica delle posizioni reddituali nell’anno 2020. Dunque, i nuovi controlli Inps sulle pensioni di reversibilità riguardano i pensionati appartenenti al regime pubblico (Ex-Inpdap) e si effettuano incrociando i dati dell’Agenzia delle Entrate e quanto stabilito dalla Corte Costituzionale che limita la decurtazione della pensione all’importo di maggiore reddito e se dai controlli emergono incongruenze degli importi, il beneficiario della pensione di reversibilità riceverà richiesta di rimborso della somma indebitamente percepita.
Il rimborso, se dovuto, dovrà avvenire sin da subito con la rata di pensione del mese di agosto 2023 e con trattenute di un quinto dell'importo complessivo della pensione, compresa d'indennità integrativa speciale, al netto dell'Irpef e in un massimo di 60 rate.
Se la pensione interessata dal debito non è sufficiente e il pensionato risulta titolare anche di altra pensione diretta di gestione pubblica, l’importo residuo può essere automaticamente recuperato anche su tale trattamento. In ogni caso, entro 30 giorni il pensionato può contattare l’Inps per produrre la documentazione utile all’eventuale rettifica della situazione accertata.
I nuovi controlli Inps di giugno sulle pensioni di reversibilità interessano tutti coloro che beneficiano del trattamento. Come stabilito dalle leggi in vigore, hanno diritto ad avere la pensione di reversibilità i familiari superstiti in ordine di priorità familiare a partire da coniuge, sia il coniuge separato e sia il coniuge divorziato, e figli, sia legittimi, sia legittimati, sia naturali, sia adottivi, sia legalmente riconosciuti, con età inferiore ai 18 anni, o che siano studenti di scuola media superiore di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del genitore deceduto e che non svolgono attività lavorativa, o che siano studenti universitari (e fino a 26 anni) a carico del genitore deceduti, o figli disabili e inabili di qualunque età a carico del genitore deceduto, e successivamente a genitori, in mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti, con almeno 65 anni di età, che non siano titolari di pensione diretta o indiretta e risultino a carico del deceduto al momento della scomparsa.
La pensione di reversibilità spetta anche a fratelli celibi e sorelle nubili in mancanza del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori, impossibilitati a lavorare e a carico del defunto, e ai nipoti, purchè di età inferiore ai 18 anni e a carico del deceduto.