Nuovi dettagli su legge per andare in pensione 3 anni prima approvata ora a sorpresa

di Marianna Quatraro pubblicato il
Nuovi dettagli su legge per andare in pe

Quali sono i nuovi dettagli che stanno emergendo sulla nuova possibilità di uscire prima fino a 3 anni: chiarimenti e prossime attese

Quali sono i nuovi dettagli emersi sulla nuova legge che permette di andare in pensione 3 anni prima approvata ora a sorpresa? All’indomani dell’approvazione della nuova legge a sorpresa che permette di andare in pensione prima fino a tre anni, si attendono ora il decreto attuativo con tutti i dettagli per uscire prima e la circolare Inps con tutti gli specifici chiarimenti. 

  • Cosa sappiamo finora della nuova legge che permette di andare in pensione 3 anni prima
  • Ulteriori dettagli resi noti su nuova possibilità di andare in pensione anticipata di tre anni
  • Ulteriori condizioni che potrebbero esserci per nuova pensione anticipata di tre anni


Cosa sappiamo finora della nuova legge che permette di andare in pensione 3 anni prima

Stando alle notizie finora rese note sulla nuova legge che permette di andare in pensione 3 anni rispetto ai normali requisiti richiesti, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia, già da subito, si tratta di un ammortizzatore pensionistico per permettere ad alcuni lavoratori di andare in pensione prima.

Una sorta di scivolo pensionistico a carico delle aziende e per cui è stata prevista una copertura di 150 milioni per il 2022 e di 200 milioni per ogni anno nel 2023 e 2024.

L’ammortizzatore pensionistico viene riconosciuto sotto forma di assegno provvisorio da corrispondere per un massimo di tre anni a lavoratori dipendenti di imprese, di medie e piccole dimensioni in crisi, che abbiano tra i 15 e i 250 dipendenti, con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o con totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro, o che abbiano registrato una riduzione media del fatturato nei 12 mesi precedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media degli anni precedenti, e che abbiano raggiunto un accordo con i sindacati per le uscite anticipate. 

L’importo dell’ammortizzatore pensionistico per andare in pensione prima nel 2022, 2023 e 2024 è quasi pari alla pensione fino al raggiungimento dei normali requisiti per andare in pensione, in particolare pari al 90% di quanto maturato al momento dell'uscita.

Per andare in pensione prima con il nuovo ammortizzatore pensionistico, i lavoratori interessati devono prestare un consenso scritto.

La domanda per andare in pensione anticipata di 3 anni per dipendenti di imprese in crisi deve essere presentata all’Inps dall’azienda almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro con i lavoratori interessate e l'azienda alla domanda deve allegare copia dell’accordo collettivo con l’elenco dei lavoratori interessati all’uscita prima e copia della risoluzione consensuale.  

Ulteriori dettagli resi noti su nuova possibilità di andare in pensione anticipata di tre anni

Gli ulteriori dettagli resi noti sulla nuova possibilità di andare in pensione anticipata di tre anni riguarda proprio il limite massimo di tre anni di anticipo per l’uscita rispetto:

  • ai requisiti per la pensione di vecchiaia, 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi;
  • ai requisiti per la pensione anticipata, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne e almeno 62 anni di età.
In ogni caso, il requisito deve essere raggiunto entro il 31 dicembre 2024 e fino al momento del raggiungimento dei normali requisiti pensionistici per i tre anni di anticipo della pensione è prevista l'erogazione di un assegno mensile pari al 90% della pensione maturata in quel momento e comprensivo anche di eventuale Naspi.

Ulteriori condizioni che potrebbero esserci per nuova pensione anticipata di tre anni

Ulteriori novità per la pensione anticipata fino a tre anni riguardano anche i fondi di solidarietà. Sembra, infatti, che nei tre anni di anticipo per l'uscita potrebbero intervenire i fondi di solidarietà bilaterali ma a specifiche condizioni che le aziende interessate devono rispettare.

In particolare, è emerso che i fondi di solidarietà bilaterali potranno versare i contributi previdenziali per i lavoratori a non più di tre anni dalla pensione di vecchiaia o dalla pensione anticipata se, però, azienda o datore di lavoro assumono giovani di età inferiore ai 35 anni per un periodo di almeno 3 anni. 

I fondi interessati da tale novità sono tutti i fondi di solidarietà bilaterali istituiti presso l’Inps che potranno, dunque, versare per conto del datore di lavoro i contributi previdenziali utili sia ai fini della misura che del diritto alla pensione a lavoratori dipendenti che accettano una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro e a cui mancano non più di tre anni al raggiungimento dei normali requisiti pensionistici.