Nuovo sistema di uscita anticipata, tra le novità per le pensioni più importanti al via a Giugno da INPS

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa cambia già dal mese di giugno per pensioni anticipate in attesa di novità ufficiale: ultime notizie e chiarimenti

Qual è e cosa prevede il nuovo sistema per uscita anticipata, tra le modifiche per le pensioni più importanti al via a Giugno da INPS? Mentre sono ripartiti i confronti tra governo e forze sociali sulla questione previdenziale e con l’obiettivo di definire novità per le pensioni, sia relative ad aumenti degli importi delle pensioni e sia relative ad uscite anticipate, per la prossima Manovra Finanziaria 2024 o apposita nuova riforma pensioni che, però, stando a quanto riportano le ultime notizie ad oggi, difficilmente potrà essere di definizione di novità strutturali per una totale revisione dell’attuale legge pensionistica a causa della mancanza delle adeguate risorse economiche e perché la legge Fornero sulle pensioni resta comunque ancora l’unica in grado di garantire sostenibilità finanziaria, si prepara a partire già da giugno una novità per le pensioni anticipate. Vediamo di cosa si tratta. 

  • Nuovo sistema per uscita anticipata al via da giugno cosa prevede
  • Ulteriori modifiche per le pensioni al via a giugno

Nuovo sistema per uscita anticipata al via da giugno cosa prevede

A partire da giugno è possibile riuscire ad anticipare il momento della pensione con un nuovo sistema di riunione dei contributi previdenziali Inps versati in diversi enti per andare in pensione prima senza alcun onere a carico del lavoratore.

Si tratta di una possibilità per lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle Casse private previdenziali di riunire tutti i contributi versati in diversi enti, che rende molto più facile la ricostituzione della propria storia pensionistica in una sola gestione previdenziale trasferendo tutti i contributi versati nel corso della propria vita lavorativa da tutti gli enti ad uno solo agevolando il momento dell’uscita e con azzeramento dei costi per i lavoratori, a differenza della ricongiunzione dei contributi previdenziali che è sempre onerosa per i richiedenti.

Per legge, infatti, è possibile ricongiungere i contributi per la pensione versati all’Inps con quelli versati alle Casse private previdenziali, perché sono considerati ricongiungibili i contributi previdenziali versati presso le varie casse private previdenza per i liberi professionisti con quelli versati presso le gestioni obbligatorie di previdenza per i lavoratori dipendenti, pubblici o privati, o per lavoratori autonomi. 

Il nuovo sistema, che permette di andare in pensione anticipata, è a a costo zero, ma potrebbe prevedere leggere riduzioni degli importi finali di pensione a causa del tasso di ricalcolo al 4,5%, più alto del normale per effetto dell’andamento dell’inflazione arrivata alle stelle, considerando che gli scorsi anni il rendimento per il calcolo del montante era all’1% circa. 

Ulteriori modifiche per le pensioni al via a giugno

La nuova possibilità di riunione dei contributi previdenziali versati in diverse gestioni per riuscire ad anticipare la pensione non è l’unica modifica per le pensioni al via da giugno. Ulteriori novità per le pensioni a giugno potrebbero riguardare opzione donna e nuove possibilità di modifica di tale sistema.

Dopo essere saltato nel Decreto Lavoro il ripristino dei vecchi requisiti per andare in pensione prima con opzione donna, vale a dire a 58 anni per le lavoratrici dipendenti sia private che pubbliche a 59 anni per le lavoratrici autonome e con 35 anni di contributi indipendentemente dalla presenza di figli, le discussioni in Parlamento sulla misura continuano

E’ stata già approvata la mozione di maggioranza su Opzione donna con iniziative per contrastare il divario pensionistico di genere e sono state ancora bocciate le mozioni dell'opposizione che puntavano al totale ripristino dei vecchi requisiti di opzione donna per cui si attendono ulteriori novità, si spera, a breve.

A giugno è, inoltre, in programma un nuovo incontro tra governo e sindacati per discutere di pensioni. L’incontro del 30 maggio è stato per lo più interlocutorio ma, dopo le dichiarazioni della premier Meloni che ha chiaramente spiegato come la quota 103, in vigore al momento per permettere di andare in pensione prima rispetto ai normali requisiti per la pensione di vecchiaia di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, si esaurirà entro fine anno come stabilito, è importante non far passare troppo tempo tra un incontro e l’altro per definire novità concrete su cui lavorare per decisioni definitive entro la fine dell’anno.