Nuovo sistema uscita anticipata a sorpresa in manovra finanziaria ma anche nuove ipotesi su tagli importi pensioni

di Marianna Quatraro pubblicato il
Nuovo sistema uscita anticipata a sorpre

Spunta una nuova ipotesi di uscita anticipata da inserire nella prossima Manovra Finanziaria: ecco cosa potrebbe prevedere e per chi

Qual è il nuovo sistema uscita anticipata a sorpresa in manovra finanziaria insieme a nuove ipotesi per tagli importi pensioni? Spunta una nuova ipotesi di uscita anticipata da inserire nella nuova Manovra Finanziaria per cui non ci saranno solo proroghe di forme di uscita anticipata già in vigore, come quota 103 o ape social, ma anche altre novità. 

  • Nuovo sistema di uscita anticipata a sorpresa in Manovra Finanziaria cosa prevede
  • Quali sono le nuove ipotesi di tagli su importi pensioni 


Nuovo sistema di uscita anticipata a sorpresa in Manovra Finanziaria cosa prevede

Il nuovo sistema di uscita anticipata che a sorpresa potrebbe rientrare nella nuova Manovra Finanziaria prevede una staffetta generazionale con uno scivolo pensionistico di due anni che permetterebbe al dipendente prossima alla pensione di lavorare part time formando un giovane assunto in sostituzione, in modo da permettere a chi lavora da tanto di andare finalmente in pensione e creare, contestualmente, nuove opportunità di lavoro per i più giovani oggi ancora in cerca di occupazione.

Il nuovo sistema di uscita anticipata dovrebbe prevedere per lavoratori prossimi alla pensione a cui mancano due-tre anni al pensionamento la possibilità di ridurre l’orario di lavoro per permettere l’assunzione agevolata di un giovane, senza implicare alcun aumento dei costi per l’impresa.

In questo meccanismo, il lavoratore più anziano dovrebbe affiancare il nuovo assunto per trasmettergli le competenze necessarie. Il lavoratore che sceglie, su base volontaria il passaggio al part time per agevolare nuove assunzioni, dovrebbe ricevere il normale stipendio con una quota versata dall'Inps, mentre per il versamento dei contributi, si studia un sistema per il riconoscimento al lavoratore in misura piena. 

Precisiamo che il nuovo sistema di uscita anticipata con staffetta generazione potrebbe affiancarsi alle probabili proroghe delle misure già in vigore quest’anno, come quota 103, ape social, che potrebbe essere estesa, e opzione donna.

Quali sono le nuove ipotesi di tagli su importi pensioni 

Mentre si aprono le porte ad una nuova possibilità di uscita anticipata, d’altro lato, si prospettano nuove ipotesi di tagli sugli importi delle pensioni invece di nuovi aumenti necessari. I tagli sugli importi delle pensioni potrebbero derivare dalla rivalutazione 2024 più bassa rispetto al previsto e sia per nuovo tasso di rivalutazione e sia per percentuali rivalutative. 

Partendo dalla rivalutazione delle pensioni per il prossimo anno con le nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni già per quest’anno 2023, non sarebbe una rivalutazione piena per tutti e consistente. Il governo ha, infatti, modificato le precedenti percentuali rivalutative che erano le seguenti:

  • del 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo, fino a 2062 euro lordi;
  • del 90% per le pensioni tra tre e cinque volte il minimo, fino a 2577,90 euro lordi;
  • del 75% per gli assegni oltre cinque volte il minimo, oltre 2.577,90 euro lordi.
Le sei nuove percentuali di rivalutazione delle pensioni sono, invece, le seguenti:
  • 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • 85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
Le nuove percentuali di rivalutazione, però, riducendosi all’aumentare del reddito, implicano un minore reale aumento delle pensioni che come quest’anno dovrebbe essere anche per il prossimo ad eccezione delle pensioni più basse.

La modifica del governo sulle percentuali di rivalutazione è stata penalizzante per i pensionati ma vantaggiosa per recuperare soldi e così si faranno i primi tagli anche sulle pensioni del prossimo anno.

Altro taglio, o meglio riduzione, dell’importo di pensione dovrebbe derivare dall’indice di rivalutazione pensionistica 2024 che, secondo le stime e seguendo ciò che è già accaduto quest’anno, dovrebbe essere più basso del previsto, non adeguato all’andamento dell’inflazione, portando, pertanto, aumenti delle pensioni minori del previsto.

Se, infatti, quest’anno 2023 è stato calcolato un aumento delle pensioni più basso per un indice di rivalutazione molto più basso di quanto avrebbe dovuto essere, visto che alla fine dello scorso 2022 l’inflazione era quasi all’11% e la rivalutazione delle pensioni non è stata al 10% o 11%, ma si è fermata al 7,3%, stesso discorso dovrebbe essere fatto il prossimo anno, implicando aumenti delle pensioni più bassi delle aspettative e che non serviranno davvero a dare ai pensionati un maggior potere di acquisto contro l’inflazione ancora alta.