Spunta una nuova ipotesi di uscita anticipata da inserire nella prossima Manovra Finanziaria: ecco cosa potrebbe prevedere e per chi
Qual è il nuovo sistema uscita anticipata a sorpresa in manovra finanziaria insieme a nuove ipotesi per tagli importi pensioni? Spunta una nuova ipotesi di uscita anticipata da inserire nella nuova Manovra Finanziaria per cui non ci saranno solo proroghe di forme di uscita anticipata già in vigore, come quota 103 o ape social, ma anche altre novità.
Il nuovo sistema di uscita anticipata dovrebbe prevedere per lavoratori prossimi alla pensione a cui mancano due-tre anni al pensionamento la possibilità di ridurre l’orario di lavoro per permettere l’assunzione agevolata di un giovane, senza implicare alcun aumento dei costi per l’impresa.
In questo meccanismo, il lavoratore più anziano dovrebbe affiancare il nuovo assunto per trasmettergli le competenze necessarie. Il lavoratore che sceglie, su base volontaria il passaggio al part time per agevolare nuove assunzioni, dovrebbe ricevere il normale stipendio con una quota versata dall'Inps, mentre per il versamento dei contributi, si studia un sistema per il riconoscimento al lavoratore in misura piena.
Precisiamo che il nuovo sistema di uscita anticipata con staffetta generazione potrebbe affiancarsi alle probabili proroghe delle misure già in vigore quest’anno, come quota 103, ape social, che potrebbe essere estesa, e opzione donna.
Mentre si aprono le porte ad una nuova possibilità di uscita anticipata, d’altro lato, si prospettano nuove ipotesi di tagli sugli importi delle pensioni invece di nuovi aumenti necessari. I tagli sugli importi delle pensioni potrebbero derivare dalla rivalutazione 2024 più bassa rispetto al previsto e sia per nuovo tasso di rivalutazione e sia per percentuali rivalutative.
Partendo dalla rivalutazione delle pensioni per il prossimo anno con le nuove percentuali rivalutative decise dal governo Meloni già per quest’anno 2023, non sarebbe una rivalutazione piena per tutti e consistente. Il governo ha, infatti, modificato le precedenti percentuali rivalutative che erano le seguenti:
La modifica del governo sulle percentuali di rivalutazione è stata penalizzante per i pensionati ma vantaggiosa per recuperare soldi e così si faranno i primi tagli anche sulle pensioni del prossimo anno.
Altro taglio, o meglio riduzione, dell’importo di pensione dovrebbe derivare dall’indice di rivalutazione pensionistica 2024 che, secondo le stime e seguendo ciò che è già accaduto quest’anno, dovrebbe essere più basso del previsto, non adeguato all’andamento dell’inflazione, portando, pertanto, aumenti delle pensioni minori del previsto.
Se, infatti, quest’anno 2023 è stato calcolato un aumento delle pensioni più basso per un indice di rivalutazione molto più basso di quanto avrebbe dovuto essere, visto che alla fine dello scorso 2022 l’inflazione era quasi all’11% e la rivalutazione delle pensioni non è stata al 10% o 11%, ma si è fermata al 7,3%, stesso discorso dovrebbe essere fatto il prossimo anno, implicando aumenti delle pensioni più bassi delle aspettative e che non serviranno davvero a dare ai pensionati un maggior potere di acquisto contro l’inflazione ancora alta.