Pensione anticipata, c'è un valido sistema per uscire prima sia sostenibile che usabile da milioni di italiani

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensione anticipata, c'è un valido siste

Cosa prevede, per chi e vantaggi del sistema già in vigore per andare in pensione prima valido per milioni di italiani

Qual è il sistema per uscire prima dal lavoro esiste sostenibile economicamente e usabile da milioni di italiani? Mentre si discute di novità pensioni anticipate in vista della prossima Manovra finanziaria anche se al momento, come confermano le ultime notizie, sono più probabili proroghe di forme di uscita anticipata già in vigore, come quota 103, opzione donna anche per chi non ha figli, ape social da estendere, è già in vigore, riconfermato quest’anno, un sistema di uscita anticipato vantaggioso e sostenibile, l’isopensione. Vediamo come funziona.

  • Isopensione per andare in pensione prime come funziona
  • Quali sono i requisiti per accedere all’isopensione

Isopensione per andare in pensione prime come funziona

L’isopensione è un sistema che permette di andare in pensione prima fino a 7 anni rispetto ai normali requisiti pensionistici richiesti (67 anni di età e 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia). Per poter usufruire dell’isopensione bisogna soddisfare specifici requisiti e accettare specifiche condizioni.

L’isopensione per andare in pensione prima non vale per tutti i lavoratori ma può essere richiesta solo dai lavoratori dipendenti di imprese con più di 15 addetti, in caso di eccedenza di personale, e permette di stipulare accordi con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative per incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani. 

Quando si raggiunge l’accordo, l’azienda deve depositare il documento all’Inps e presentare una fideiussione bancaria a garanzia dell’importo per il pagamento degli assegni ai dipendenti per permettere alle banche, in caso di insolvenza, di chiedere il pagamento delle rate al garante.

Dopodicchè diversi adempimenti spettano all’Inps che deve:

  • verificare la sussistenza dei requisiti previsti in capo al datore di lavoro e ai singoli lavoratori;
  • fornire all’azienda gli accessi alla procedura;
  • validare l’accordo aziendale e il programma di esodo annuale;
  • verificare tempi e importi dell’isopensione; 
  • gestire i pagamenti che l’azienda anticipa all’Inps, che poi li eroga ai lavoratori.
Precisiamo che l'azienda, oltre all'assegno di accompagnamento alla pensione, deve versare anche i contributi all’Inps per una regolare posizione contributiva del lavoratore ai fini pensionistici, il che significa che l’uscita anticipata con l’isopensione non implica alcuna penalizzazione per il lavoratore.

Per il calcolo dell’importo dell’assegno di isopensione per l’uscita anticipata dei lavoratori da parte delle aziende, stando a quanto previsto dalla legge, l’importo dell’isopensione deve essere pari al trattamento pensionistico che spetterebbe al lavoratore al momento di pensionamento, in base alle regole vigenti ed esclusi i contributi figurativi che il datore di lavoro versa per tutto il periodo di validità dell’isopensione e fino a raggiungimento dei requisiti pensionistici finali, ma risulta generalmente più basso.

Quando, infatti, il lavoratore matura i requisiti per la pensione normale, l’assegno di isopensione si trasforma in normale assegno pensionistico ricalcolato sulla base dell'anzianità contributiva piena e considerando il coefficiente di trasformazione legato all'età di 61 anni.

La sostenibilità economica dell’isopensione deriva dalla partecipazione dell’azienda al pagamento dell’accompagnamento alla pensione ai lavoratori, per cui non si tratta di un meccanismo del tutto a carico dello Stato e quindi costoso.  

Quali sono i requisiti per accedere all’isopensione

I requisiti per accedere all’isopensione, attivabile fino al 2026, sono i seguenti:

  • essere impiegati in aziende con più di 15 addetti;
  • essere al massimo a 7 anni dalla maturazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (67 anni di età);
  • l’azienda deve trovarsi in una situazione di eccedenza del personale e stipulare un accordo con le organizzazioni sindacali.