Pensione 2021 anticipata novita uomini donne
Pensione anticipata 2021 uomini e donne con leggi in vigore e novità
Da quota 100 ad ape volontaria ed ape social alla proroga dell’opzione donna: sono diverse le possibilità che uomini e donne hanno per andare in pensione anticipata quest’anno 2021 e per cui si attende l’approvazione ufficiale del decreto ad hoc. Quali sono le novità pensioni per permettere a uomini e donne di andare in pensione prima nel 2021 e cosa prevedono?
Anche quest’anno uomini e donne possono andare in pensione anticipata ricorrendo ad Ape volontaria e Ape social. L’Ape volontaria è un prestito pensionistico della durata di 20 anni che può essere richiesto da lavoratori e lavoratrici dipendenti pubblici e private, dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione Separata che abbiano raggiunto 63 anni di età e maturato almeno 20 anni di contributi, che abbiano una pensione non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale, e che abbiano sottoscritto una polizza assicurativa, che è obbligatoria, a copertura della somma del prestito restante in caso di premorienza del richiedente il prestito.
L’Ape social, invece, che attende conferma ufficiale dall’approvazione del decreto ad hoc ancora atteso, permette a uomini e donne di andare in pensione prima fino a tre anni ma solo se appartenenti a categorie considerate svantaggiate, come disoccupati che abbiano esaurito da almeno tre mesi tutti i sussidi di disoccupazione; lavoratori usuranti; o invalidi che abbiano una percentuale di invalidità accertata dal 74% in su.
Anche la novità pensioni di quota 100 permette da quest’anno a uomini e donne, sia del settore pubblico sia del settore privato, di andare in pensione anticipata. I requisiti per la quota 100 sono 62 anni di età e con 38 anni di contributi, ma la pensione effettiva con la quota 100 non parte da questo mese di gennaio. Innanzitutto, infatti, bisogna ancora aspettare che il decreto contenente la misura venga approvato ufficialmente dal governo e poi bisogna considerare la finestra trimestrale mobile stabilita. In particolare, lavoratori e lavoratrici private che vogliono andare in pensione anticipata con quota 100 devono aver maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre di quest’anno 2021 e per effetto della finestra trimestrale potranno iniziare ad andare effettivamente in pensione dal primo aprile con avvio della presentazione delle domande all’Inps dal mese di marzo, ma a patto che il decreto venga approvato prima, altrimenti i tempi slittano ancora.
Diversi invece i tempi di uscita prima con quota 100 per lavoratori e lavoratrici statali: alla finestra trimestrale, si devono infatti sommare i sei mesi di preavviso che i dipendenti statali devono dare per indire nuovi concorsi da parte del Ministero della P.A. per sostituire il personale pronto al prepensionamento con nuove assunzioni. Anche in questo caso, chiaramente, senza approvazione del decreto i tempi slitterebbero ancora.
Donne in pensione 2021 anticipata con opzione donna: cosa prevede e cosa cambia
Tra le possibilità di andare in pensione anticipata 2021, valida però solo per le donne, c’è la proroga dell’opzione donna. Si tratta, come ormai ben noto, di un sistema che permette alle lavoratrici sia statali che private e autonome di andare in pensione prima. Cambia, però, quest’anno il requisito anagrafico per l’uscita che aumenta di un anno sia per le lavoratrici dipendenti statali e private, per cui si passa da 57 a 58 anni, sia per le lavoratrici autonome, per cui si passa da 58 a 59 anni di età, mentre rimane invariato il requisito contributivo di 35 anni di contributi e il sistema di calcolo della pensione finale esclusivamente con sistema contributivo, meno vantaggioso per quanto riguarda l’entità degli assegni finali.
Tra gli altri sistemi che nel 2021 permettono a uomini e donne di andare in pensione prima ci sono anche la Rita e l’Isopensione. Partendo dalla Rita, rendita integrativa temporanea anticipata, si tratta di un sistema che permette a coloro che non hanno una occupazione di chiedere, in tutto o in parte un anticipo di quanto versato nel proprio fondo di previdenza complementare fino al raggiungimento dei requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia. Possono andare in pensione prima con la Rita coloro che hanno aderito alla previdenza integrativa, che sono iscritti alla gestione separata Inps e hanno maturato almeno 20 anni di contributi e non è prevista alcuna penalizzazione sull’assegno finale.
L’isopensione, invece, è un metodo di pensione anticipata che permette di andare in pensione prima fino a 7 anni senza rinunciare alla propria retribuzione a lavoratori e lavoratrici in esubero. Possono andare in pensione prima con l’isopensione solo uomini e donne impiegate di aziende con più di 15 dipendenti e a cui mancano solo 4 anni al raggiungimento della normale pensione.
Ancora nel 2021 sarà possibile andare in pensione prima con l’opzione contributiva, facoltà possibile solo per lavoratori in possesso di meno di 18 anni di contributi al 1995 e almeno 15 anni di contributi di cui almeno 5 rientranti nel sistema di calcolo contributivo.