Pensioni, a Marzo 2 importanti modifiche (una già ufficiale e l'altra molto probabile)

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni, a Marzo 2 importanti modifiche

Quali sono le due nuove importi modifiche per le pensioni al via da marzo: ecco come cambiano gli importi e perché

Quali sono le due importanti modifiche per le pensioni al via da marzo tra una già ufficiale e un’altra molto probabile? Dopo tanti annunci e la promessa di vera e propria riforma delle pensioni dal 2024 che riveda in maniera strutturale l’attuale legge pensionistica, si preparano a scattare dal prossimo mese di marzo già due importi novità per le pensioni. Vediamo di cosa si tratta. 

  • Al via da marzo nuova rivalutazione pensioni 2023 per tutti
  • Nuove riforma del fisco 2023 e cosa cambia per pensioni da marzo

Al via da marzo nuova rivalutazione pensioni 2023 per tutti

La prima importante modifica per le pensioni già ufficiale e pronta a partire a marzo è finalmente il via alla rivalutazione pensionistica al 7,3% per tutte le pensioni. Ciò significa che dal prossimo mese i pensionati riceveranno i loro importi mensili rivalutati e con gli arretrati dei mesi di rivalutazione dovuta per gennaio e febbraio.

Tuttavia, precisiamo, la rivalutazione non sarà piena al 7,3% per tutti. Bisogna, infatti, innanzitutto considerare gli anticipi già ricevuti del 2% per la rivalutazione anticipata da ottobre a dicembre 2022 per pensioni fino a 2.692 euro lorde al mese, e per queste pensioni la rivalutazione sarà ‘solo’ al 5,3%, e poi le sei nuove percentuali di rivalutazione stabilite dal governo Meloni per quest’anno.

In particolare, le sei nuove percentuali di rivalutazione pensionistica 2023 sono le seguenti: 

  • del 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili;
  • dell’85% per pensioni fino a 5 volte al minimo, fino 2.626 euro lordi al mese;
  • del 53% per pensioni fino 6 volte il minimo, fino a 3.150 euro;
  • del 47% per pensioni fino a 8 volte il minimo, pari a 4.200 euro;
  • del 37% per pensioni fino a 10 volte il minimo, fino a 5.250 euro mensili;
  • del 32% per pensioni oltre le 10 volte il minimo.
In generale, dunque, a marzo scatteranno aumenti delle pensioni di qualche decina di euro per tutti e saranno maggiori per chi percepisce pensioni più basse per poi ridursi progressivamente.

Nuove riforma del fisco 2023 e cosa cambia per pensioni da marzo

Altra importante modifica per le pensioni molto probabile a marzo è la presentazione della nuova riforma del fisco che, come annunciato dal governo Meloni, dovrebbe rivedere le aliquote Irpef di tassazione sui redditi e quindi incidere su pagamento delle tasse e importi netti nuovi percepiti dai pensionati. In realtà, la riforma del fisco sarà presentata a marzo e, se le novità annunciate saranno approvate, il ricalcolo Irpef sulle pensioni partirà molto probabilmente dall’estate, quando la riforma sarà ufficialmente in vigore.

Se a marzo sarà approvata la nuova riforma del Fisco, i calcoli delle pensioni subiranno modifiche per effetto delle nuove tasse da pagare, considerando la nuova revisione delle aliquote Irpef su cui sta lavorando il governo. 

Il governo Draghi lo scorso anno ha già modificato le aliquote Irpef portandola da cinque a quattro in base ai diversi scaglioni di reddito sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
L’intenzione del governo Meloni è di modificare ancora le aliquote Irpef e portarle a tre che potrebbero essere del 23%, 27% e al 43%, divise probabilmente per le seguenti fasce di reddito:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste tre nuove aliquote Irpef, chi percepisce redditi fino a 15mila euro, e quindi pensioni tra 500-1150 euro circa, non subirebbe alcun cambiamento e tutto resterebbe uguale.
 
Per chi ha redditi superiori tra 15mila euro e fino a 28mila euro annui, cioè per pensioni fino a 2.150 euro al mese circa, gli importi delle pensioni potrebbero essere inferiori rispetto ad ora, vista l’aliquota Irpef più alta di due punti percentuali, ma per chi percepisce redditi tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè per pensioni fino a circa 3.700 euro al mese, gli importi aumenteranno per effetto di una netta riduzione delle tasse da pagare, considerando che si tratta di redditi per cui l’aliquota Irpef scenderebbe dal 35% al 27%, riducendosi di ben 8 punti percentuali. 

Così come per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, anche per redditi superiori ai 50mila euro non cambierebbe nulla con la riforma del fisco del marzo, restando invariata l’aliquota Irpef da considerare al 43%.