Pensioni anticipate 2022, le varie forme di uscita allo studio a confronto

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni anticipate 2022, le varie forme

Pensioni anticipate 2022 varie forme uscita

Quota 100 verso la fine e Cgil, Cisl e Uil pronti a ripartire sulle pensioni: subito nuovo tavolo con governo e lanciano sei nuove proposte di pensioni anticipate 2022

Si riparte sul confronto sulle pensioni: dopo un periodo di silenzio, i sindacati tornano a chiedere al governo un confronto. La richiesta è stata fatta al neo ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per discutere del futuro delle pensioni dopo quota 100 e della necessità di revisioni del sistema. Vediamo allora quali sono le novità per le pensioni anticipate 2022 allo studio.

  • Pensioni anticipate 2022 verso fine quota 100
  • Pensioni anticipate 2022 a 62 anni
  • Pensioni anticipate 2020 le altre nuove proposte dei sindacati

Pensioni anticipate 2022 verso fine quota 100

Il punto di partenza per la ripresa del confronto tra governo e sindacati sulle pensioni è la fine della quota 100.

Come previsto, infatti, la quota 100, che ancora quest'anno permette di andare in pensione a 62 anni di età e avendo maturato 38 anni di contributi, si esaurirà il 31 dicembre 2021, considerando che era stata definita come misura sperimentale destinata a terminare, per cui dal primo gennaio 2022 non sarà più in vigore e i pensionandi che pur potrebbero ritrovarsi a maturare i requisiti proprio per l'uscita anticipata con quota 100 non potranno farlo.

Il rischio da evitare, per i sindacati, è quello di creare uno scalone di ben cinque anni per la pensione, considerando che per andare in pensione con quota 100 servono ancora ad oggi 62 anni mentre per l'uscita con i normali requisiti per la pensione di vecchiaia servono 67 anni (e almeno 20 di contributi).

Per evitare problemi e poter ancora garantire ai lavoratori la possibilità di andare in pensione anticipata anche nel 2022 i sindacati hanno preparato un nuovo programma di richieste per modifiche alle pensioni.

Pensioni anticipate 2022 a 62 anni

Sono complessivamente sei le nuove proposte sulle pensioni pensate da Cigl, Cisl e Uil, a partire da una revisione dell’età di uscita. La prima proposta sulle pensioni anticipate 2022 dei sindacati riguarda, infatti, la possibilità di accesso flessibile alla pensione.

Se la legge Dini permette di andare in pensione a 64 anni d’età a condizione che la pensione finale si calcoli con sistema misto o contributivo e sia di importo pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale (circa 1.288 euro al mese), i sindacati propongono di portare l'età pensionabile a 62 anni per tutti, con calcolo misto della pensione finale e con un importo di pensione di 1,2 o 1,5 volte l’assegno sociale. 

E’, però, più probabile che la proposta di revisione dell’età pensionabile per tutti possa passare solo se si lasciasse l’età di uscita a 64 anni e per chi calcola la pensione con sistema contributivo.

Ma non solo: i sindacati chiedono anche di portare per tutti a 41 anni di contributi e a prescindere dall'età il requisito per la pensione anticipata al posto degli attuali 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne.

Pensioni anticipate 2020 le altre nuove proposte dei sindacati

Cinque le altre nuove proposte sulle pensioni 2022 messe nere su bianco da Cgil, Cisl e Uil e riguardano:

  • revisione della lista dei lavori gravosi in base a diverso livello di gravosità e prevedendo per queste categorie di lavoratori o nuove forme di uscita anticipata al posto dell’attuale Ape social o nuovo coefficiente di trasformazione premiante per ‘premiare’, appunto, chi sceglie di restare a lavoro;
  • valorizzazione del lavoro di cura della famiglia e del lavoro delle donne, con la possibilità di riconoscimento di 12 mesi di anticipo sull'uscita o di contributi per figlio per tutte le donne o di uno sconto di un anno ogni 5 anni di lavoro;
  • tutele per le future pensioni dei giovani, con particolare attenzione a coloro che hanno carriere discontinue con basse retribuzioni garantendo una integrazione al minimo delle pensioni, copertura dei buchi contributivi e del part-time per l’assegno finale;
  • garantire un maggior potere d’acquisto per i pensionati;
  • promuovere le adesioni alla previdenza complementare.