Pensioni anticipate, i 9 modi (anche poco noti) per uscire prima dal lavoro di 3-7 anni attuali

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni anticipate, i 9 modi (anche poc

Quali sono le diverse soluzioni quest’anno disponibili per andare in pensione anticipata: cosa prevedono, condizioni e requisiti

Quali sono 9 modi ufficiali per uscire prima dal lavoro di 3-7 anni validi nel 2023 con pensione anticipata? I normali requisiti pensionistici per uscire dal lavoro continuano ad essere molto rigidi secondo tanti, prevedendo il raggiungimento di 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia o di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne a prescindere dall’età per la pensione anticipata ordinaria.

Nell’attesa di una vera e propria riforma che riveda tali requisiti per l’uscita, abbassandoli possibilmente, sono in vigore quest’anno diversi modi per poter anticipare l’uscita dal lavoro, diversi per categorie di persone e lavoratori. Vediamo quali sono.

  • Proroga ape social 2023 per uscire prima fino a tre anni
  • Andare in pensione anticipata con opzione donna per uscire prima dal lavoro
  • Nuova quota 103 al posto di quota 102 per uscire prima
  • Quota 41 per uscire prima nel 2023 come funziona
  • Isopensione per pensione anticipata di alcuni dipendenti
  • Ammortizzatore pensionistico per andare in pensione prima di tre anni cosa prevede
  • Pensione anticipata 2023 per lavoratori usuranti e requisiti
  • Quando si può uscire prima dal lavoro nel 2023 per invalidi
  • Uscire prima dal lavoro nel 2023 soluzioni specifiche per singole categorie di lavoratori

Proroga ape social 2023 per uscire prima fino a tre anni

E’ stata prorogata ancora per quest’anno 2023 l’ape social per andare in pensione prima fino a tre anni rispetto ai normali requisiti richiesti, cioè a 63 anni di età invece che a 67 anni di età. L’Ape social nel 2023 mantiene gli stessi requisiti già in vigore e vale sempre per le stesse categorie di persone svantaggiate che sono:
  • disoccupati che restano involontariamente senza lavoro, cioè per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, che abbiano raggiunto 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi e che abbiano esaurito da almeno 3 mesi tutti i sussidi di disoccupazione;
  • invalidi e disabili a cui sia riconosciuta una invalidità superiore al 74%, e loro parenti di primo grado che prestano assistenza al momento della richiesta da almeno 6 mesi, che abbiano raggiunto 63 anni di età e maturato almeno 30 anni di contributi; 
  • lavoratori usuranti con 63 anni di età e 36 anni di contributi che abbiano svolto per almeno sette anni negli ultimi 10 un lavoro gravoso.
L’importo previsto per l’ape social può arrivare ad un massimo di 1.500 a seconda dei casi, viene erogato per 12 mesi nell'anno, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e 20 anni di contributi, e decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della relativa domanda.

La lista dei lavoratori usuranti che nel 2023 possono andare in pensione prima con ape social comprende:

  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • lavoratori edili;
  • maestre d’asilo;
  • maestre di scuola elementare;
  • bidelli;
  • ostetriche e infermieri;
  • addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’industria estrattiva;
  • operai siderurgici;
  • facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
  • conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e pesca;
  • lavoratori marittimi e pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • tassisti;
  • benzinai; 
  • panettieri;
  • cassieri;
  • commessi;
  • macellai;
  • magazzinieri;
  • saldatori; 
  • falegnami;
  • conduttori di autobus e tranvieri;
  • operatori sanitari qualificati;
  • portantini; 
  • forestali; 
  • verniciatori industriali.

Andare in pensione anticipata con opzione donna per uscire prima dal lavoro

Anche Opzione donna è stata ancora confermata per il 2023 per consentire alle donne lavoratrici sia dipendenti che autonome di anticipare l’uscita anticipata dal lavoro a condizione di maturare 35 anni di contributi e raggiungere 58 anni di età, se con due figli, 59 anni se con un figlio, e 60 anni senza figli.

Una volta maturati i requisiti di età e contributi per andare in pensione con opzione donna 2023, il diritto si si mantiene e può esercitare in qualsiasi momento successivo alla maturazione dei requisiti, anche a distanza di mesi.

I contributi validi ai fini del raggiungimento dei 35 anni richiesti per andare in pensione con opzione donna sono:

  • contributi obbligatori; 
  • contributi volontari;
  • contributi da ricongiunzione;
  • contributi da riscatto.
Nessuna novità prevista per quanto riguarda il calcolo della pensione finale delle lavoratrici che decidono di andare in pensione con opzione donna, che continua ad essere effettuato esclusivamente con metodo contributivo, vale a dire solo sulla base dei contributi effettivamente versati dalla lavoratrice nel corso della sua vita professionale.

Calcolare la pensione solo con metodo contributivo significa accettare eventualmente tagli eventuali dell’assegno finale che possono arrivare anche al 30% dell’assegno che si percepirebbe andando in pensione al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e con 20 anni di contributi.

Nuova quota 103 al posto di quota 102 per uscire prima

Dal primo gennaio 2023 per andare in pensione anticipata c’è la nuova quota 103, che ha sostituito la quota 102, e permette di uscire prima fino a 5 anni rispetto ai normali requisiti richiesti, vale a dire a 62 anni di età e con 41 anni di contributi.

La nuova misura vale per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e provati, e lavoratori autonomi, senza alcuna penalizzazione sul calcolo dell’assegno finale. 

Per il calcolo della pensione finale con quota 103 si usa, infatti, il sistema retributivo sulle anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995 e il sistema contributivo sulle anzianità maturate dal primo gennaio 1996.

Precisiamo che così come con la quota 102 anche con la quota 103 si va effettivamente in pensione considerando le finestre mobili, che sono due, una di tre mesi per i privati e una di sei per i dipendenti pubblici.

Quota 41 per uscire prima nel 2023 come funziona

Si può andare in pensione prima nel 2023 anche con quota 41, sistema di uscita anticipata valida per lavoratori cosiddetti precoci, che hanno cioè iniziato a lavorare sin da giovanissimi e che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19esumo anno di età.

Se si soddisfano tali requisiti nel 2023 si può andare in pensione solo avendo maturato 41 anni di contributi a prescindere dal requisito anagrafico.

Isopensione per pensione anticipata di alcuni dipendenti

Ancora per quest’anno 2023 si può andare in pensione prima con Isopensione: si tratta di uno scivolo di accompagnamento alla pensione finale che consente di andare in pensione prima fino a 7 anni solo a determinate categorie di lavoratori dipendenti. 

La possibilità di andare in pensione prima fino a 7 anni viene riconosciuta solo dopo che azienda e relative organizzazioni sindacali raggiungono specifico accordo. Una volta concluso l’accordo, infatti, l’importo calcolato di scivolo di accompagnamento alla pensione può essere versato dall’azienda al lavoratore e fino al raggiungimento dei normali requisiti richiesti per la pensione finale, cioè 67 anni di età a almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia.

Nell’accordo tra azienda e organizzazioni sindacali deve essere riportato il numero dei lavoratori in esubero e il termine entro i quali deve concludersi il programma di esodo, dopodicchè l'accordo raggiunto deve essere presentato dall’azienda all'Inps che, a sua volta, verifica i requisiti pensionistici dei lavoratori che hanno aderito al pensionamento anticipato e gli impiegati d’azienda che devono essere almeno 15.

Contestualmente al pagamento della somma prevista per l’isopensione, l’azienda paga al lavoratore che decide di uscire prima con l’Isopensione anche contributi previdenziali utili ai fini pensionistici. 

Ammortizzatore pensionistico per andare in pensione prima di tre anni cosa prevede

Altra soluzione che permette di uscire prima nel 2023 è l’ammortizzatore pensionistico, che consente di andare in pensione anticipata fino a tre anni prima con il riconoscimento di un assegno provvisorio da corrispondere per un massimo di tre anni a lavoratori dipendenti di imprese, di medie e piccole dimensioni in crisi a condizione che: 

  • abbiano tra i 15 e i 250 dipendenti;
  • abbiano un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o con totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro;
  • abbiano registrato una riduzione media del fatturato nei 12 mesi precedenti la richiesta di almeno il 30% rispetto alla media degli anni precedenti; 
  • abbiano raggiunto un accordo con i sindacati per le uscite anticipate. 
L’importo dell’ammortizzatore pensionistico per andare in pensione prima è pari al 90% di quanto si matura al momento dell'uscita e possono usufruirne coloro che raggiungono entro il 31 dicembre 2024 i requisiti per andare in pensione di vecchiaia o in pensione anticipata ordinaria.

Per andare in pensione prima di 3 anni con l’ammortizzatore pensionistico, i lavoratori devono prestare un consenso scritto e la domanda deve essere presentata all’Inps dall’azienda almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto di lavoro, alleando copia dell’accordo collettivo con l’elenco dei lavoratori interessati all’uscita prima e copia della risoluzione consensuale. 

Pensione anticipata 2023 per lavoratori usuranti e requisiti

Quest’anno anche i lavoratori usuranti che non hanno maturato 36 anni di contributi tali da poter accedere all’uscita anticipata con l’ape social possono andare in pensione a 66 anni e 7 mesi di età. I requisiti richiesti per la pensione anticipata dei lavoratori usuranti nel 2023, e fino al 2026, sono di quota 97,6 con almeno 61 anni 7 mesi di età e 35 anni di contributi. 

Per i lavoratori usuranti non scattano, cioè, gli aumenti dell’età pensionabile legati all’aspettativa di vita fino al 2026.

Quando si può uscire prima dal lavoro nel 2023 per invalidi

Altra possibilità di pensione anticipata nel 2023 è quella valida per gli invalidi, con il riconoscimento di due mesi di contributi figurativi, fino ad un massimo di cinque anni, per ogni anno di servizio effettivamente prestato solo da parte di lavoratori, appunto, invalidi o sordomuti. 

Il riconoscimento dei contributi figurativi per andare in pensione prima fino anche a cinque anni vale solo per lavoratori sordomuti o invalidi sia di pubbliche amministrazioni, sia di aziende private e sia di cooperative.

Uscire prima dal lavoro nel 2023 soluzioni specifiche per singole categorie di lavoratori

Per uscire prima dal lavoro nel 2023 vi sono anche soluzioni specifiche per singole categorie di lavoratori di alcuni settori e comparti. Per esempio, possono anticipare l’uscita dal lavoro i bancari, che grazie al fondo di solidarietà del settore credito, possono andare in pensione prima nel 2023 fino a 7 anni cioè a 60 anni di età.