Pensioni di reversibilità 2022 nuove regole estensione a chi spetta, limiti e importi
Novità in arrivo per le pensioni di reversibilità: stando a quanto stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 7464 del 15 marzo 2022, la pensione di reversibilità spetta anche al coniuge separato senza diritto agli alimenti. Vediamo quali sono i motivi che hanno portato a tale sentenza e quali sono le nuove regole previste.
Pensioni di reversibilità 2022: novità stabilite
La Corte di Cassazione con la sentenza numero 7464 del 15 marzo 2022 è stata chiamata ad esprimersi su una controversia sul riconoscimento della pensione di reversibilità ai superstiti ad una vedova. Alla una vedova separata senza il riconoscimento dell'assegno di mantenimento era stato negato dalla Corte d'Appello il diritto a percepire la pensione di reversibilità alla morte dell'ex marito perchè non titolare dell'assegno di mantenimento all'atto del decesso del coniuge.
La Cassazione ha, però, chiarito che la prestazione va riconosciuta al coniuge separato per colpa o con addebito, equiparato sotto ogni profilo al coniuge superstite (separato o non) e che nel nostro ordinamento non sussiste alcuna differenza di trattamento per il coniuge superstite separato rispetto al coniuge coniugato, in virtù della riforma dell’istituto della separazione personale, introdotto dal novellato articolo 151 c.c.
Pensione di reversibilità: per chi vale e di quanto
La pensione di reversibilità viene erogata ai superstiti del pensionato o del lavoratore deceduto e, come previsto dalla legge, spetta:
al coniuge (anche se separato o divorziato, se titolare di un assegno di mantenimento, condizione che ora però viene meno);
ai figli (se alla data del decesso del genitore non hanno ancora raggiunto la maggiore età. Se sono studenti o universitari tra i 18 e i 26 anni, e ancora a carico alla data della morte del parente. E se sono inabili, cioè con problemi fisici o mentali);
ai nipoti minori (anche se non formalmente affidati) se a carico degli ascendenti (nonno o nonna) alla data della loro morte;
a fratelli celibi e inabili e a sorelle nubili e inabili, a carico della persona defunta, se non sono già titolari di una pensione e in assenza di altre figure.
La pensione di reversibilità ai superstiti parte dal primo giorno del mese successivo al decesso del pensionato e l’importo dipende dal calcolo da effettuare in base alle aliquote di reversibilità ai parenti in base a tre casi che sono i seguenti:
se il coniuge non ha figli, l’aliquota è del 60%;
se è presente solo un figlio, l’aliquota è del 70%;
se sono presenti due figli, l’aliquota è dell’80%;
se sono presenti più figli, l’aliquota è del 100%;
15% per ogni altro familiare avente diritto al trattamento ma diverso da coniuge, figli e nipoti.
I limiti di reddito cambiano ogni anno perché dipendono dal trattamento minimo di pensione, che quest’anno è pari a 513,01 euro mensili. La pensione ai superstiti si riduce se il beneficiario possiede anche altri redditi e può variare dal 25% al 50%.