Ancora nessun miglioramento per le novità pensioni, mentre arriva la proposta di una nuova tassa per l’Inps per gli italiani
Mentre la Legge di Bilancio 2020 continua il suo iter e continuano le discussioni sulle misure che in essa saranno contenute, rimane sempre molto alta l’attenzione sulle novità pensioni. All’indomani della conferma di quota 100, proroga 2020 di opzione donna e ape social, però mancano ancora tutti quei miglioramenti che si speravano arrivassero e per la quota 41 c’è la certezza di un’attesa che non si sa fino a quando durerà.
La quota 41, infatti, è già stata rimandata, al prossimo 2021 se le risorse economiche lo consentiranno o anche oltre. Nel frattempo, quali sono le novità pensioni di questa settimana ad oggi lunedì?
In settimana sono stati presentati oltre 4500 emendamenti alla Legge di Bilancio 2020, alcuni anche per le novità per le pensioni. Nessuno, però, di quelli presentati ha soddisfatto le aspettative di chi attendeva novità. E stiamo parlando dei miglioramenti delle pensioni per precoci e usuranti e donne.
Gli emendamenti presentati per le pensioni sono stati:
A sorpresa, però, potrebbe arrivare un intervento diretto dal governo Conte in un maximendamento dell'esecutivo. Stando, infatti, alle ultime notizie, al vaglio del governo vi sarebbero interventi per aumentare le pensioni o allargare la platea dei pensionati. Possibile anche, come suggerito dall’Inps, un miglioramento e allargamento della platea dei beneficiari dell’Ape social.
Nell’attesa di capire se e quali saranno ulteriori novità per le pensioni migliorative, dalle ultime notizie ad oggi lunedì emerge un quadro davvero vergognoso sulle rivalutazioni delle pensioni in Italia. Nel nostro Paese, infatti, da circa 20 anni la rivalutazione delle pensioni è bloccata, ed è piena solo per i trattamenti minimi, è parziale per quelli di importo superiore, mentre per i trattamenti più alti non è prevista alcuna rivalutazione.
Si tratta di una situazione davvero sconfortante e per cui non si prospetta nulla di positivo considerando che dal prossimo anno, sì, le pensioni saranno rivalutate e quindi aumenteranno, ma secondo i calcoli solo di 50 centesimi al mese per 6 euro all’anno. Una vera e propria presa in giro per chi ha lavorato una vita intera facendo sacrifici e ora deve sottostare ad un sistema che non premia.
Tutto questo mentre nelle altre nazioni, Grecia compresa, la situazione è ben diversa e al massimo il blocco dell'aumento delle pensioni è avvenuto "solo" per qualche anno, ma oggi tutti stanno riprendendo ad adeguare le pensioni alcosto della vita e non solo.
E’ di questi giorni poi anche la nuova proposta avanzata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, di un contributo dello 0,35% sull’imponibile previdenziale che dovrebbero versare tutti i lavoratori dipendenti pubblici (oltre 3,3 milioni di lavoratori), per circa 5,25 euro su uno stipendio mensile di 1.500 euro, e dipendenti privati che versano i contributi previdenziali all’Inps e i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata dell’Inps, nonchè dagli stessi pensionati.
I soldi ricavati dal nuovo contributo a carico degli italiani in più dovrebbero finire nelle casse Inps per rimpinguarle e riuscire a garantire le pensioni future.
E proprio quando si parla della proposta di una nuova tassa a carico degli italiani e per l’Inps, le ultime notizie ad oggi riportano nuove rivendicazioni da parte dei sindacati sui contributi silenti (che non permettono ai contribuenti di andare in pensione ma che sono comunque stati versati) che impedirebbero a milioni di italiani di andare in pensione.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, tra le ultime richieste dei sindacati vi sarebbe anche quella di trovare una soluzione con il governo Conte per la questione dei contributi silenti che dovrebbero essere trattati come tema in uno dei tavoli di confronto organizzati.