Annunciata già dai sindacati una grande manifestazione a Roma per le pensioni: si terrà a novembre. Le richieste al governo
Revisione della riforma pensioni Fornero, aumento delle pensioni per tutti, con particolare attenzione a invalidi e disabili, e novità per la pensione di precoci e usuranti come primo passo verso una quota 41 per tutti: sono queste le questioni pensioni che i sindacati hanno intenzione di affrontare fermamente con il nuovo governo targato Pd-M5S e se ciò non accadrà sono già pronti ad una grande manifestazione.
Stando a quanto riportano le ultime notizie ad oggi venerdì, le principali forze sindacali, Cigl, Cisl e Uil hanno già annunciato per il prossimo mese di novembre a Roma una grande manifestazione per promuovere nuove iniziative per le pensioni, con l’obiettivo di andare oltre l’attuale riforma delle pensioni per veri e propri cambiamenti che siano di reale tutela e aiuto per lavoratori e pensionati.
L’intenzione principale dei sindacati è, infatti, quella di cambiare del tutto le regole pensionistiche attualmente in vigore, modificando i requisiti di uscita e portandoli dagli attuali 67 anni di età e 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia a 62 anni per tutti, proposta rilanciata dal leader della Cgil Landini.
Ma per rilanciare sulle pensioni, i sindacati ritengono di dover fare in fretta e mettere subito in atto iniziative concrete, come la manifestazione di Roma, considerando che i lavori per la definizione delle misure della prossima Legge di Bilancio sono già iniziati e il governo ha già steso il suo programma di lavoro.
Se l’obiettivo è essenzialmente quello di cancellare la riforma Fornero e modificare i requisiti di uscita, abbassando per tutti l’età pensionabile da 67 a 62 anni, in realtà i passi da compiere in tal senso dovrebbero essere graduali perché è ben chiaro che il governo non ha a disposizione le risorse economiche necessarie per una totale revisione dell’attuale legge pensionistica.
E così, il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, punta soprattutto sulla quota 41 per tutti, fondamentale per chi ha iniziato a lavorare giovanissimo e pur avendo maturato anche 41 o 42 anni di contributi è comunque costretto ancora a lavorare per raggiungere il requisito anagrafico per la pensione.
Annamaria Furlan, che pure sostiene la totale revisione dell’attuale riforma Fornero, punta innanzitutto ad un miglioramento di quota 100 soprattutto per disoccupati, precoci e usuranti, e considerando che la misura è stata confermata dal nuovo governo, visto che diversi esponenti hanno spiegato che la quota 100 non sarà toccata e resterà così com’è, contrariamente a chi invece paventava la cancellazione di quota 100, come Renzi o Nannicini, o Rosato, o l’ex ministro Calenda.
Dal canto suo, Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, punta la sua attenzione sulle pensioni ma a partire da opzione donna, sistema pensionistico che oggi permette attualmente alle lavoratrici sia dipendenti sia autonome di andare in pensione prima seppur a fronte di un assegno finale ridotto a causa del calcolo pensionistico esclusivamente con sistema contributivo, che dovrebbe essere superata.
L’intenzione è quella di definizione di misure più importanti e incisive per la pensione delle donne, esattamente come già richiesto da Landini che ha parlato di una pensione ad hoc per le donne con riconoscimento di lavoro di cura di famiglia e casa, di cura di figli, invalidi e disabili e anziani della famiglia.
Senza dimenticare poi la questione dei necessari aumenti per invalidi e disabili soprattutto ma per tutti i pensionati in generale. Si parla da giorni di rivalutazione degli assegni pensionistici, partendo dal taglio del cuneo fiscale anche per le pensioni e non solo per i lavoratori.
Per capire se la grande manifestazione di novembre a Roma si terrà effettivamente, bisognerà capire quali saranno e se ci saranno nel frattempo iniziative per le pensioni presentate dal governo che sappiano in qualche modo rispondere alle richieste e alle esigenze mostrate dai sindacati.