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Le possibili soluzioni di revisione del sistema delle aspettative di vita: cosa potrebbe cambiare e proposte in ballo
La richiesta di revisione del meccanismo delle aspettative di vita, avanzata dalle forze sociali, potrebbe essere una delle novità per le pensioni da inserire nella prossima manovra. Questo, quanto meno, è quanto alcuni sperano ma che, nonostante aperture da parte dell’esecutivo, sembra piuttosto difficile che avvenga. Le stesse forze sociali, ad oggi, come riportano le ultime notizie, sarebbero piuttosto divise sulla questione della revisione delle aspettative di vita, tra coloro che continuano a ritenere si tratti di una novità per le pensioni fondamentale da approvare per evitare che arrivi ad una tragedia sociale con il passare del tempo, e chi, invece, sembrerebbe aver fatto un passo indietro sulla stessa richiesta avanzata a patto, però, che l’esecutivo garantisca la definizione di nuovi sistemi di uscita prima per tutti.
Una certezza che, come facilmente immaginabile, è ben difficile da assicurare al momento. Dal canto suo, il segretario della maggioranza Renzi chiude del tutto all’ipotesi di revisione delle aspettative di vita, ponendosi nella stessa posizione del presidente dell’Inps, assolutamente contrario a questa novità per le pensioni che a suo dire potrebbe avere solo ripercussioni negative sui conti pubblici, non assicurando neppure vantaggi per quanto riguarda il ricambio generazionale e il rilancio dell’occupazione. Divisione, dunque, all’interno dell’esecutivo non solo sulla revisione delle aspettative di vita ma anche sulle altre novità per le pensioni che per l’esecutivo continuano a non essere prioritarie per il rilancio dell’economia generale del Paese, mentre sarebbero comunque importanti cambiamenti per sostenere i giovani di oggi, spesso impegnati in occupazioni precarie e discontinue che non garantiscono la possibilità di versamento dei contributi previdenziali in maniera continua e, dunque, di formazione di un futuro pensionistico certo.
D’altro canto, però, il responsabile del Dicastero dell’Occupazione, stando a quanto riportano le ultime notizie, avrebbe assicurato la prossima manovra finanziaria conterrà anche interventi sulle pensioni, soprattutto per dare nuova spinta all’ingresso nel mondo del lavoro dei più giovani. E a chiedere di puntare su misure importanti di rilancio dell’occupazione giovanile, stando alle ultime notizie, è stato anche il presidente di Confindustria. Ci sarà, comunque, da fare i conti con le risorse economiche realmente disponibili per la prossima manovra finanziaria che, come annunciato dal ministro dell’Economia, sono piuttosto limitate.
Le attuali norme pensionistiche si basano sul sistema delle aspettative di vita cui è strettamente agganciata l’età pensionabile. Al salire delle aspettative di vita Ista, infatti, corrisponde un aumento dell’età pensionabile che, come stabilito dall’attuale sistema, scatta ogni due anni, di tre, quattro mesi. Ciò significa che questo meccanismo porterà l’età pensionabile ad aumentare ancora a partire dal primo gennaio 2019, quando per andare in pensione non basteranno 66 anni e sette mesi ma bisognerà raggiungere i 67 anni, quattro mesi in più, dunque, rispetto ad ora. Saliranno anche i requisiti richiesti per la pensione anticipata per serviranno 43 anni e 2 mesi di contributi, 42 anni e 2 mesi per le donne, un anno in più, dunque, rispetto a quanto al momento richiesto.
Le ipotesi di revisione delle aspettative di vita ipotizzate finora ne hanno previsto un eventuale congelamento, con definizione di sistemi di uscita prima solo per alcune categorie di lavoratori, come precoci e usuranti, ma si tratterebbe di una novità per le pensioni che contribuirebbe solo a creare ulteriori discriminazioni, privilegiando alcune persone soltanto; o un blocco totale delle stesse aspettative di vita con blocco dell’età pensionabile ai requisiti attuali, evitando che l’età pensionabile salga ancora. Stando alle ultime notizie, le nuove soluzioni possibili di revisione delle aspettative di vita potrebbero, dunque, prevedere: