Pensioni, indulto, quota 96, amnistia, bollo auto, certificazione unica: novità oggi sabato 14 Febbraio Governo Renzi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni, indulto, quota 96, amnistia, b

Le nuove proposte di soluzioni alla riforma pensioni da sindacati, intenzioni del presidente Inps Boeri e le altre questioni ancora aperte. I casi

Dopo l’incontro di ieri tenutosi tra governo e sindacati sono emerse nuove proposte di correzione della riforma pensioni Fornero, mentre il presidente dell’Inps si dice pronto a sbloccare nuove risorse per permettere il pensionamento dei quota 96 della scuola. Nel frattempo, crescono le richieste di chiarimenti per quanto riguarda alcuni adempimenti fiscali come il pagamento del bollo auto sulle auto cosiddette d’epoca. Vediamo nel dettaglio come si stanno evolvendo le diverse questioni.

Pensioni e Quota 96: Mentre il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha annunciato di voler sbloccare 4 miliardi di euro per risolvere il caso degli esodati e quello dei quota 96 della scuola, Mef e ministro del Lavoro Poletti hanno invece confermato la mancanza di soldi per procedere alla realizzazione di quegli interventi da tempo allo studio del governo che vogliono modificare la riforma pensioni Fornero. L’obiettivo è rendere il sistema pensionistico attuale più flessibile e sostenibile, ma, mancando le risorse necessarie, si dovrebbe intervenire o con quei sistemi, come prestito pensionistico e part time e staffetta generazionale, che non prevedono l’impiego di risorse aggiuntive e non toccano nemmeno età e contributi previsti dalla legge Fornero, o attraverso il ricalcolo contributivo, sempre proposto da Boeri, che altro non sarebbe che l’applicazione di un prelievo di solidarietà per coloro che percepiscono ricche pensioni d’oro in parte calcolate con vecchio sistema retributivo, o attraverso un piano di tagli, come revisione di baby pensioni e pensioni integrative e di reversibilità.

Bollo auto 2015: E’ ancora caos per quanto riguarda il pagamento del bollo auto 2015, soprattutto sulle cosiddette auto storiche. Mentre, infatti, il pagamento del bollo per le auto ‘normali’ è già scaduto, per cui i ritardatari dovranno fare i conti d’ora in poi con le sanzioni previste, che sono dello 0,2% sull'importo iniziale per ogni giorno di ritardo fino al 14esimo giorno, mentre se si paga dal 15esimo al 30esimo giorno del 3%, che salgono al 3,33% in caso di ritardato pagamento dal 31esimo al 90esimo giorno, e al 3,75% se si paga dal 91esimo giorno fino allo scadere dei 12 mesi, per le auto storiche ci sono regioni che hanno completamente posticipato il pagamento al 28 febbraio, come il Piemonte, ed altre che non si sono adeguate alla novità della Legge di Stabilità 2015. La nuova Legge di Stabilità ha, infatti, cancellato l’esenzione dal bollo per le auto con più di vent’anni, esentando dal bollo solo le auto con più di 30 anni. Ma la Lombardia ha deciso di mantenere la vecchia esenzione per le auto 20ennali ed Emilia Romagna e Veneto hanno deciso che l’esenzione resterà per le auto 20ennali iscritte a uno dei registri ASI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI.

Certificazione Unica 2015: In risposta alle richieste di professionisti abilitati e Consulenti del Lavoro, l’Agenzia delle Entrate ha diffuso una nuova circolare ufficiale che stabilisce che non saranno previste sanzioni per coloro che inviano in ritardo la Cu 2015, che servirà per predisporre la compilazione del modello 730 precompilato, e accoglie le richieste di invio all’Agenzia delle Entrate entro il 9 marzo dei soli dati necessari senza comprendere la generalità dei compensi. Ricordiamo infatti che la Cu 2015 deve essere trasmessa entro il 28 febbraio ai lavoratori interessati ed entro il prossimo 9 marzo all'Agenzia delle Entrate, ma considerando il ritardo con cui è stato reso disponibile il software necessario al suo invio, ritardo in realtà smentito dalle stesse Entrate, secondo commercialisti e Consulenti del Lavoro non vi sarebbe tempo sufficiente per compilare ogni parte della Cu in tempo.

Indulto e amnistia: Nell'attesa di capire qual è la posizione del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulle misure di indulto e amnistia, il ministro della Giustizia Orlando ha avanzato una nuova richiesta di “Stati generali sulle pene e sul carcere“, a parte dell’adozione di amnistia ed indulto. E ha annunciato: “Nel mese di aprile faremo una riflessione complessiva, a cui abbiamo dato il nome di Stati generali della pena, non solo con gli addetti ai lavori, ma anche con chi c’è dentro le carceri”. Il ministro Orlando, nonostante le ultime denunce, continua a sostenere che l’emergenza carceri è ormai rientrata e che non sarà necessario ricorrere alle misure di indulto e amnistia per risolvere il problema del sovraffollamento già decisamente ridotto.