come cambiano pensioni def molto deludente
Quali sono possibilità e modifiche probabili per le pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità dopo il nulla di fatto nel nuovo Def 2023
Come possono cambiare ancora le pensioni reversibilità, vecchiaia, invalidità pur con DEF molto deludente? Il nuovo Def, Documento di economia e finanza approvato dal governo e trasmesso alle Camere, che contiene le misure che anticipano i provvedimenti da inserire nella prossima Manovra Finanziaria, contiene previsioni sull’andamento economico del nostro Paese molto prudenti ma si punta per i prossimi anni ad un aumento del tasso di crescita del Pil e dell’occupazione che vada ben oltre le previsioni del Def.
E a rendere la situazione ancor peggiore è la spesa pensionistica tornata ad aumentare e che si attesta su valori pari a circa il 16,1% del Pil. L’unica speranza per poter continuare a lavorare sulle pensioni con modifiche ‘importanti’ anche se non strutturali è che ulteriori soldi si possano recuperare, come annunciato dal ministro dell’Economia Giorgetti, dal riordino di una serie di misure come reddito di cittadinanza, revisione di alcuni bonus, a partire da quelli edilizi, riordino di detrazioni e nuovo piano di spending review, che partirebbe da ministri e Ministeri.
Se, molto probabilmente, stando a quanto riportato dalle ultime notizie, il Def 2023 non prevederà novità per le pensioni, a meno che dopo l’estate non vi siano ulteriori ricorse economiche che, però, potrebbero presumibilmente essere impiegate solo per novità minime, le pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità cambieranno certamente per effetto dei tre nuovi decreti in arrivo, da Decreto Lavoro, in arrivo a fine mese, a decreto invalidità e nuova riforma del Fisco.
Cambiano poi le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità certamente con la prossima riforma fiscale per la revisione delle aliquote Irpef per la tassazione sui redditi e per un riordino delle detrazioni. Il governo Meloni vuole, infatti, modificare le attuali quattro aliquote Irpef che sono del:
Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:
Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef, e al momento la più probabile, prevede le seguenti aliquote:
Cambiano le pensioni con la nuova riforma del Fisco anche le detrazioni, che incidono sul calcolo degli importi delle pensioni. Al vaglio del governo vi sarebbero nuove percentuali di detrazioni da definire in modo differente a seconda delle diverse fasce di reddito e che, al momento, potrebbero essere le seguenti:
L’isopensione permette di andare in pensione prima fino a 7 anni a lavoratori dipendenti di aziende con almeno 15 dipendenti vale solo per aziende e relative organizzazioni sindacali che raggiungono specifico accordo e la domanda di isopensione deve essere accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità per gli obblighi assunti nei confronti dei lavoratori e dell'Inps.
Il contratto di espansione permette, invece, di andare in pensione prima fino a 5 anni e vale per le aziende con più di 1.000 dipendenti con progetti di riorganizzazioni o ristrutturazioni aziendali e che vogliono agevolare l’esodo anticipato dei dipendenti più vicini alla pensione, per favorire, allo stesso tempo, assunzioni di nuovi giovani per far fronte alla disoccupazione giovanile.
In tal caso, la domanda per avere il Contratto di espansione per andare in pensione prima deve essere presentata all’Inps da parte dall’azienda previo accordo tra sindacati e Ministero del Lavoro sul piano di riorganizzazione aziendale ed esodo di lavoratori vicini alla pensione e conseguente assunzione di nuovi giovani.
Ma il nuovo decreto lavoro potrebbe prevedere anche novità per opzione donna, con il ripristino dei vecchi requisiti, per consentire alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi, sempre considerando le finestre di 12 e 18 mesi per l’uscita definitiva, e indipendentemente dalla presenza o meno, e quanti, figli o dalla categoria di appartenenza.
E’ possibile anche che nel nuovo decreto lavoro il riconoscimento di contributi figurativi per le donne, per ogni figlio avuto, per valorizzazione del lavoro di cura di famiglia e figli e da calcolare ai fini pensionistici.
Infine, se nulla riporta il Def per le pensioni di invalidità, ciò che potrebbe cambiare ancora (e finalmente) è il nuovo decreto invalidità che, come previsto dal Pnrr, dopo l’approvazione del ddl Anziani, dovrebbe contenere ulteriori misure per miglioramenti delle condizioni di vita delle persone invalide e disabili e per i familiari che assistono.