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Prossimi incontri della settimana e attese dei prossimi giorni importanti per capire cosa cambierà per novità per le pensioni
La settimana appena iniziata si preannuncia piuttosto interessante per quanto riguarda gli appuntamenti che potrebbero avere risultati importanti per quanto riguarda le novità per le pensioni. Le ultime notizie in merito non sono del resto positive:
Nei prossimi giorni, però, si attendono tre novità:
Al centro del nuovo incontro che si terrà domani in Commissione Lavoro la richiesta di revisione del meccanismo delle aspettative di vita cui è strettamente collegato l’aumento dell’età pensionabile. La discussione di domani verterà soprattutto sulla richiesta di possibilità di rinvio, blocco o rallentamento dell’aumento dei requisiti di pensione in base all’aspettativa di vita , rimandando, pertanto, la decisione e annesso decreto che definirà la formalizzazione dell'aumento dell'età per andare in pensione dal prossimo gennaio 2019, al 30 giugno 2018, non dunque entro il 30 novembre 2017, all'indomani delle prossime elezioni, quindi, lasciando la decisione ad un nuovo esecutivo. Le soluzioni al vaglio fino ad allora potrebbero essere diverse, come:
Il nuovo incontro di domani segue quello della scorsa settimane in cui sono state presentate dai diversi partiti ben cinque risoluzioni per la revisione delle aspettative di vita, tra:
E si tratta di risoluzioni che, a loro volta, si affiancano a diverse altre proposte di modifica del sistema delle aspettative di vita, già avanzate, come quelle di
blocco del sistema delle aspettative di vita per lavoratori usuranti, per cui la soglia anagrafica di pensione resterebbe fissata a 66 anni e sette mesi;
ipotesi di congelamento del sistema delle aspettative di vita al 2022, presentata dalla Lega, per garantire un reale adeguamento alle aspettative di vita Istat che dal 2015 sarebbero decisamente calate.
Entro questa settimana, e precisamente entro domenica 15 ottobre, si attendono risposte dall’Inps alle domande già inviate per l’accesso ad ape social e quota 41. Secondo quanto riportano le ultime notizie, le domande di accesso alla pensione anticipata con ape social e quota 41 che saranno rifiutate dovrebbero essere circa 6 mila, portando pertanto la cifra complessiva di coloro che potranno beneficiarne, 60 mila, esattamente al numero inizialmente deciso dall’esecutivo in base al budget disponibile.
Per l’accesso alla pensione prima con l’ape social, sarà stilata una graduatoria dando priorità a chi raggiunge prima i requisiti per la pensione di vecchiaia e a parità di requisito anagrafico, per stabilire la priorità, sarà data priorità a chi ha presentato prima la domanda in termini di tempo, che avrà pertanto la precedenza. Questo sistema vale per chi matura i requisiti per l’accesso all’ape social entro il 2017, mentre chi matura i requisiti nel 2018 potrà presentare domanda di accesso alla pensione anticipata con ape social e quota 41 domanda entro il prossimo 31 marzo 2018. E in tal caso, l’Inps fornirà una risposta sullo stato della domanda consegnata entro il prossimo 30 giugno.
I prossimi giorni saranno significativi anche per i primi presidi organizzati dalle forze sociali davanti alle prefetture di diverse città italiani. Le ultime notizie confermano, infatti, che le forze sociali Cgil,Cisl e Uil, hanno indetto presidi davanti alle Prefetture, dopo l’approvazione della risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del Def che, come confermano le ultime notizie, non prevede al momento alcuna risposta alle richieste novità per le pensioni pensioni né in riferimento alla revisione del sistema delle aspettativa di vita, particolarmente rilanciata dagli stessi sindacati. Per rilanciare, ancora, l’urgenza di novità per le pensioni e portare l’esecutivo ad apportare modifiche alle attuali norme pensionistiche nella prossima manovra finanziaria, le forze sociali hanno deciso di indire per sabato 14 ottobre un presidio davanti alle Prefetture per dare nuova forza alle loro richieste di novità per le pensioni che, tra l’altro, le stesse forze sociali hanno riassunto in maniera ben chiara in un documento inviato all’esecutivo solo qualche giorno fa e tra cui rientrerebbero: