Ultime posizioni Barroso, Capone, Boeri su novità per le pensioni e cosa dovrebbe cambiare: problemi da risolvere e modifiche in prossima Manovra
Pensioni ultime notizie e ultime, ultimissime notizie e pensioni novità (AGGIORNAMENTO ore 10:08): Contro i privilegi si è scagliato più volte Boeri nelle ultime notizie e ultimissime mettendoli nel mirino delle novità per le pensioni sia per i soldi che possono essere recuperati che partendo dalle pensioni più alti degli esponenti delle Camere o regionali potrebbero essere estesi a quelli più alte di tutti per rilanciare le novità per le pensioni positive per tutti come quota 41, mini pensioni e quota 100. E contro i privilegi vi sono anche le forze sociali che si occupano di questione comunitarie, ben lontane, almeno secondo l'opinione di molti, dalle nostre
Pensioni ultime notizie e ultime, ultimissime notizie e pensioni novità (AGGIORNAMENTO ore 22:01): C'è un'Europa delle contraddizioni e dei privilegi che punta l'indice contro le politiche italiane e impedisce di mette mano sulle novità per le pensioni nel nome del rispetto dell'equilibrio dei conti. E le ultime e ultimissime notizie che raccontano della lauta pensione percepita da José Manuel Durão Barroso, ex presidente della Commissione europea, adesso alla presidenza non esecutiva della Goldman Sachs, ne sono l'esempio più evidente.
La questione previdenziali arrivano anche sul tavolo europeo e il dibattito si allarga a comprendere anche diversi esponenti europei incalzati dalle forze sociali. Stando alle ultime notizie, infatti, i rappresentanti dei lavoratori pubblici, a seguito della nomina dell'ex numero uno della commissione a presidente della Goldman, hanno chiesto una revisione dell’elevatissimo assegno mensile previdenziale che percepisce: ben 15mila euro che a tanti sembrano chiaramente tantissimi. Secondo il sindacato dei lavoratori pubblici europei, servirebbero nuove soluzioni ‘adeguate’, considerando che lo stesso Barroso prima della presidenza della banca d’affari presiedeva la Commisssione proprio quando si sviluppo il caso dei subprime, che ha poi creato crisi in tutto il mondo, colpendo in maniera fortissima la stessa Europa.
Nel mirino, in particolare, come detto lo stipendio che riceverà per 30 mesi dalla Ue che sarebbe pari al 60% dell'ultima busta paga e nel caso di Barroso si aggirerebbe attorno ai 15mila euro. La questione degli elevatissimi compensi per gli alti esponenti istituzionali non è certo nuova torna a sollevare il problema dell’ingiustizia sociale che, nel nostro Paese, oltre questo squilibrio, è stato determinato anche dalla legge pensioni attuale che dovrebbe essere rivista perché aumentando l’età pensionabile per tutti ha portato i lavoratori più anziani a dover continuare sempre più a lungo a lavorare bloccando, di fatto, l’accesso al mondo occupazionale ai più giovani. Per rilanciare le novità pensioni di uscita prima, tra novità per le pensioni di quota 100, novità per le pensioni di quota 41 e mini pensione, un ruolo fondamentale potrebbe essere ricoperto dalle forze sociali che, però, mentre in altri Paesi europei, come la Francia, sostengono le proteste dei cittadini nei confronti delle scelte dell’esecutivo, nel nostro Paese sembrano ferme.
Anche se Capone, sulla scia di tutte le altre forze sociali, si dice soddisfatto del confronto che si sta portando avanti tra esecutivo e forze sociali, auspicando che si arrivi presto a soluzioni eque e sostenibili per garantire a tutti l'uscita prima. E si prepara a presentare un nuovo documento con ulteriori proposte e suggerimenti per l'esecutivo. In questo contesto, il presidente dell’Istituto di Previdenza Boeri continua a sostenere che le novità per le pensioni debbano essere inserite nella prossima Manovra, il che dovrebbe portare a risolvere tutti i problemi esistenti, a partire dalle critiche, mosse da lui stesso, al sistema di mini pensione che l’esecutivo sta portando avanti.
Secondo Boeri, la proposta dell’esecutivo per permettere ai lavoratori di andare in pensione prima non convince e non piace a nessuno, soprattutto perché comporterebbe uscite prima a fronti di pesanti riduzioni dell’assegno finale, il che non garantisce certo quell’equità sociale che si vuole raggiungere, soprattutto dopo che un lavoratore ha trascorso l’intera sua vita a lavoro. Si tratterebbe, dunque, di un piano che secondo Boeri sarebbe limitante e non sarebbe certo vantaggioso per il lavoratore, per cui sarebbe meglio orientarsi verso altre novità per le pensioni e altri criteri di revisione dei requisiti per uscire prima.