Pensioni ultime notizie sistemi di prova con recenti novità riforma pensioni si rilanciano con quota 100, mini pensioni

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Pensioni ultime notizie sistemi di prova

E’ stata prorogata la possibilità per le donne di andare in pensione prima, a 57 anni e 35 di contributi: le ultime novità e quali ulteriori cambiamenti forse possibile

E’ stata prorogata la possibilità per le donne di andare in pensione prima, a 57 anni e 35 di contributi, o a 58 anni nel caso delle autonome. Via libera anche alla no tax area per i pensionati over 75 già dal 2016. Con l’approvazione della proroga delle norme per l’uscita prima del mondo femminile, si aprono nuovi spiragli di approvazione di ulteriori provvedimenti come uno dei nuovi metodi in prova. E ad aprire questi nuovi spiragli sarebbe la cifra stanziata per la proroga, vale a dire 2,5 miliardi di euro, decisamente alta e che potrebbe avanzare in modo da permettere l’approvazione di altre novità.

Una volta accolte le domande di migliaia di donne che sono rimaste in stand by in questo anno nell’attesa di capire se avessero potuto andare in pensione prima o meno, secondo le previsioni, avanzeranno un po’ di soldi che potrebbero essere impiegati per rimettere in gioco i metodi in prova. Si tratta di quei sistemi che prevedono le due versioni di quota 100, e cioè un sistema di quota 100 con erogazione della mini pensione per alleggerire le penalizzazioni decisamente alte e che arriverebbero al 12%; e uscita con quota 100, sempre con penalità del 12% ma uscita a 64 anni e non più a 60 come prevedeva l’inizialmente piano di uscita con quota 100.

Si passa poi alla possibilità di estendere anche agli uomini le norme che permettono alle donne di andare in pensione prima, anche questo sistema accompagnato da una mini pensione per rendere meno pesanti le penalizzazioni a carico del lavoratore che decide di uscire prima, che si aggirano sul 25, 30%. L’altro metodo prevede, infine, l’erogazione dell'assegno universale con la mini pensioni: in questo caso, il lavoratore che in età avanzata resta senza lavoro e a cui mancano tre anni dal raggiungimento della pensione normale può uscire prima percependo un assegno lordo di circa mille euro, erogato, però, sotto forma di prestito, per cui, maturati i requisiti pensionistici vigenti, dovrà restituire parte di quanto percepito.

L’ideale sarebbe stendere le norme per le donne anche agli uomini in modo da non rischiare ulteriori procedure di infrazione da parte dell’Europa per un trattamento discriminatorio di genere. E’ possibile pensare che eventuali fondi in più potrebbero essere utilizzati anche per migliorare la staffetta ibrida come modulata dall’esecutivo e che diventerebbe magari più conveniente per imprese e lavoratori.