Per chi e di quanto aumento pensioni e TFR ora e 2023 con rinnovo contratti pur non lavorando più

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Aumentano pensioni e Tfr di chi è già in pensione per effetto di rinnovi contrattuali Ccnl in ritardo: cosa prevedono norme in vigore e beneficiari

Per chi e di quanto aumento pensioni e TFR nel 2022-2023 con rinnovo contratti pur avendo già smesso di lavorare? Aumentano le pensioni e i Tfr, Trattamenti di fine rapporti, nel 2022-2023 per diverse e specifiche categorie di persone pur se già in pensione e aumentano per effetti di diverse misure e provvedimenti. Vediamo quali sono. 

  • Per chi aumentano pensioni e TFR nel 2022-2023 con rinnovo contratti pur avendo già smesso di lavorare
  • Di quanto aumentano pensioni e TFR nel 2022-2023 con rinnovo contratti pur essendo già in pensione


Per chi aumentano pensioni e TFR nel 2022-2023 con rinnovo contratti pur avendo già smesso di lavorare

Stando a quanto riportano le ultime notizie, pensioni e Tfr nel 2022-2023 aumentano anche per chi è già in pensione per effetto dei recenti rinnovi contrattuali.

Si tratta, nella quasi totalità dei casi, di rinnovi di Ccnl che avrebbero dovuto già essere rinnovati anni fa e le cui trattative per il rinnovo sono state rimandate di anni e concluse solo quest’anno, in molti casi dopo 2-3 anni di ritardi, prevedendo, di conseguenza, aumenti degli stipendi ai lavoratori ancora in servizio ed erogazione degli arretrati alle categorie di lavoratori interessati ma andati nel frattempo in pensione.

In questo caso, gli arretrati spettano solo a coloro che sono andati in pensione ma erano assunti con tipologie contrattuali recentemente oggetto di rinnovo. E’ stata la Corte di Cassazione , qualche tempo fa, a stabilire che per effetto dei rinnovi contrattuali che hanno recentemente interessato molti Ccnl e che avrebbero dovuto arrivare decisamente molto prima, non solo i dipendenti ancora in servizio devono ricevere gli aumenti retributivi stabiliti, ma anche chi è nel frattempo andato in e ha concluso il suo rapporto di lavoro in data anteriore alla stipula del rinnovo contrattuale e ha pertanto diritto a ricevere gli arretrati calcolati per adeguamento a quella che avrebbe dovuto essere la nuova retribuzione prima del pensionamento. 

Si tratta, dunque, di aumenti contrattuali retroattivi che contribuiscono anche ad aumentare le pensioni, e di conseguenza il Tfr, dei lavoratori ormai in pensione.

In pratica, hanno diritto ad avere un aumento delle pensioni e del Tfr nel 2022-2023 coloro che sono andati in pensione da poco ma erano ancora a lavoro quando avrebbero dovuto essere rinnovati i relativi contratti e avrebbero dovuto avere diritto ad aumenti degli stipendi se i Ccnl di assunzione fossero stati rinnovati secondo i tempi stabiliti. Gli arretrati spettano anche a tutti gli ex dipendenti con Ccnl rinnovati e andati in pensione dopo il periodo di validità dell’ultimo contratto, quindi a partire dal 2018-2019.

Stiamo parlando, per esempio, di Ccnl come:

Di quanto aumentano pensioni e TFR nel 2022-2023 con rinnovo contratti pur essendo già in pensione

Tutti coloro che sono in pensione e hanno diritto ad aumenti di pensione e Tfr per effetto di rinnovi contrattuali conclusi postumi al pensionamento, li ricevono sin da subito, in base alle decisioni delle varie categorie di settore e dell'Inps e in base ai diversi stipendi percepiti quando ancora erano in servizio e come sarebbero aumentati secondo gli aumenti tabellari stabiliti dai rinnovi di Ccnl.

Per esempio, se il rinnovo del contratto Enti Locali ha previsto un aumento di stipendi per i lavoratori dipendenti assunti con tale Ccnl di circa 105 euro al mese, l’aumento della pensione, e del Tfr, per effetto di tale aumento dovrebbe essere di qualche decina di euro. Tutto cambia, però, in base agli iniziali stipendi percepiti dai lavoratori assunti con Ccnl rinnovati e cifre di aumenti stabiliti al momento degli effettivi rinnovi.