Quali sono i casi in cui è possibile chiedere aumenti delle pensioni e per quali pensioni e come: cosa prevedono norme in vigore
Per quali tipologie di pensioni (reversibilità, invalidità, anzianità, minime) si possono richiedere aumenti e in quali casi? Le tipologie di pensioni e trattamenti previdenziali e assistenziali che vengono riconosciute dall’Inps sono diverse, tutte calcolate ed erogate secondo leggi e regole ben precise. Vediamo quali sono e per quali pensioni si possono richiedere aumenti.
Per avere diritto alla pensione minima bisogna comunque raggiungere i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, vale a dire 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.
L’integrazione fino a 515 euro viene riconosciuta sulla pensione bassa se si rispettano i seguenti limiti reddituali:
Chi percepisce una pensione di reversibilità (ai superstiti) bassa può chiedere anche in tal caso aumenti con la pensione di cittadinanza, se l’importo di reversibilità riconosciuto è inferiore ai 780 euro al mese.
La pensione di reversibilità, trattamento economico che l’Inps eroga ai superstiti dell’assicurato deceduto, spetta per legge ai seguenti familiari del deceduto:
Chi percepisce, infatti, una pensione di reversibilità bassa può integrarla al trattamento minimo, fino a raggiungere 515,58 euro mensili. Hanno diritto all’integrazione al minimo per aumentare la pensione di reversibilità in misura piena coloro che hanno un reddito annuo entro i 6.702,54 euro, cioè al trattamento minimo moltiplicato per 13 mensilità, e in misura parziale coloro che hanno un reddito annuo superiore a 6.702,54 euro, fino a 13.405,08 euro. Se il reddito supera l’importo di 13.405,08 euro, chi percepisce la pensione di reversibilità non ha diritto all’integrazione al minimo.
Possono richiedere aumenti per le pensioni anche i titolari di pensioni di invalidità che possono aumentarne i relativi importi con integrazione al minimo e pensione di cittadinanza, ma anche con maggiorazioni spettanti e nei casi in cui vari il grado di invalidità riconosciuto.
Più è alta, infatti, la percentuale di invalidità riconosciuta, più aumenta l’importo della pensione di invalidità che si percepisce.
Con specifico riferimento alle maggiorazioni, i titolari di pensione di invalidità hanno diritto a maggiorazioni fino a 651 euro al mese, da più o meno il 20 luglio 2020, e chi non ha ricevuto il pagamento degli aumenti da tale data può richiedere gli arretrati spettanti direttamente all’Inps.
E poi ci sono le pensioni di vecchiaia e le pensioni anticipate ordinarie (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne a prescindere dall’età): si possono richiedere aumenti di tali tipologie di pensioni con la pensione di cittadinanza se gli importi di pensioni risultano inferiore a determinati importi.
Stando alle leggi in vigore, infatti, la pensione di cittadinanza è compatibile con la pensione di vecchiaia e con la pensione anticipata nei limiti e secondo i requisiti stabiliti dalle leggi attuali.