Per una riforma pensione vera, pro e contro elezioni subito o continuazione Governo Draghi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Per una riforma pensione vera, pro e con

Quali scenari potrebbero aprirsi per riforma pensioni 2023 se resta in carica governo Draghi o con nuove elezioni

La crisi di governo continua inarrestabile: d’improvviso è di nuovo incertezza politica in Italia, il premier Mario Draghi sembra intenzionato a ribadire la sua volontà di dimettersi, nonostante Presidente della Repubblica, sindaci, forze sociali e politiche, Europa, abbiano chiesto un passo indietro.

Ma secondo Draghi, con lo strappo del M5S, non ci sono più basi e premesse per portare avanti il lavoro di governo. L’attuale crisi potrebbe aprire diversi scenari che Draghi dovesse davvero andare via: potrebbe insediarsi un governo tecnico (di nuovo) fino a prossime elezioni o si potrebbe andare anche ad elezione subito. In ogni caso, elezioni subito o continuazione del governo Draghi potrebbero avere pro e contro per una vera riforma delle pensioni. Vediamo quali.

  • Riforma pensioni vera cosa succede se continua governo Draghi
  • Pro e contro di elezioni subito per riforma pensioni se cade governo Draghi

Riforma pensioni vera cosa succede se continua governo Draghi

Se il governo Draghi resta in piedi e si supera la crisi di governo mantenendo l’attuale assetto politico (più o meno), una riforma delle pensioni vera e propria che modifichi l'attuale Legge Fornero non ci sarà.

Mancano al momento le risorse economiche necessarie per una riforma delle pensioni strutturale e da sempre comunque Draghi parla di modifiche pensionistiche che possano permettere di andare in pensione prima a chi lo decide liberamente, e con ricalcolo contributivo e penalizzazioni. 

Nulla, dunque, di sovversivo delle attuali regole pensioni che per richiedono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per andare in pensione di vecchiaia e il raggiungimento di 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne per andare in pensione anticipata ordinaria.

Altro obiettivo di novità pensioni importante per Draghi è aumentare gli importi delle pensioni, soprattutto alla luce dell’attuale andamento economico e dell’inflazione, per garantire ai pensionati un maggiore poter d’acquisto.

Dunque, se il governo Draghi non dovesse cadere si andrebbe avanti con novità pensioni ‘ponte’, come magari ulteriore proroga ed estensione di ape social e opzione donna, uscite anticipate con penalizzazioni, ma nulla di effettivamente concreto per una vera e propria riforma delle pensioni 2023. 

Pro e contro di elezioni subito per riforma pensioni se cade governo Draghi

Lo scenario alternativo che potrebbe prospettarsi è quello di caduta del governo Draghi ed elezioni subito.

Per una vera e propria riforma delle pensioni, probabilmente andare ad elezioni subito potrebbe rappresentare certamente un pro, considerando che, essendo il tema previdenziale molto sentito, importante e dibattuto, si giocherà molto sulle pensioni.

Pur, infatti, non essendo disponibili i soldi necessari e concentrandosi i lavori attuali soprattutto su un aumento degli importi delle pensioni (e degli stipendi), nel caso di nuove elezioni, le promesse elettorali sulle pensioni si dovranno mantenere, ma questo scenario non sarebbe immediato.

Nell’attesa di instaurazione di un nuovo governo con nuove elezioni, ci sarebbe un governo tecnico per la definizione delle misure da inserire nella prossima Legge di Bilancio che non potrebbero essere messa a punto dal nuovo governo, considerando che periodo di elezioni (settembre-ottobre) e definizione degli interventi della prossima Legge di bilancio (ottobre) coinciderebbero.  

Dunque, è vero che lo scenario di nuove elezioni potrebbe aprire ad una vera e propria riforma delle pensioni 2023 ma non nell’immediato, per cui anche in tal caso si potrebbero definire solo ulteriori misure tampone, come ape social o opzione donna, da rendere magari strutturale.