Una nuova doccia gelata dall’Ue per l’Italia sulle pensioni: meglio evitare novità per uscite anticipate e abbassare l’età pensionabile
Cosa prevede il pesante intervento dell’Ue su modifica delle pensioni (importi e uscita anticipata) a cui si aggiungono i pesanti obblighi direttive green? L’Ue interviene sulle intenzioni di lavoro dell’Italia su alcuni provvedimenti che potrebbero rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024 ma che non sono considerati vantaggiosi da un punto di vista economico e di sostenibilità finanziaria.
Il Fmi spiega come in Italia per le pensioni si spenda molto più rispetto alla media europea e l’età di uscita sia inferiore rispetto a quella stabilita dalla legge, perché è vero che per andare in pensione in Italia bisogna raggiungere i 67 anni di età (con almeno 20 anni di contributi) ma è anche vero che sono disponibili molte forme di uscita anticipata che abbassano l’età di uscita dal lavoro rispetto a quanto previsto negli altri Paesi.
Proprio per questo motivo, il Fmi ha invitato l’Italia a mettere da parte il progetto di nuove uscite anticipate, come le ultime di cui si è discusso in questi ultimissimi giorni, come quota 41 per tutti o nuova quota 96 o, ancora, ulteriore proroga di quota 103 per il prossimo anno ancora.
Stando a quanto confermano le ultime notizie, la posizione dell’Ue non risulta certo vincolante per l’Italia ma potrebbe incidere sui progetti italiani di intervenire sulle pensioni con la prossima Manovra Finanziaria 2024.
Il nuovo importante intervento dell’Ue sulle pensioni segue a stretto giro gli interventi per l’imposizione di obblighi green che sono stati ben chiariti con specifiche direttive, a partire da quella già approvata di obbligo di ristrutturazione green delle case più vecchie e inquinanti per arrivare a quelle relative alla sostituzione degli elettrodomestici più inquinanti.
Partendo dall’obbligo di ristrutturazione green della case, l’Ue ha stabilito già l’obbligo di ristrutturazione per rendere più efficienti le case inquinanti di classe energetica F o anche G e portarle almeno alla classe E secondo diversi passaggi che, come previsto, potrebbero essere i seguenti:
Tra gli altri obblighi imposti dall’Ue anche quello di sostituzione di frigoriferi di classe energetica più bassa e inquinanti e condizionatori agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, responsabili, secondo l’Ue, dell’emissione di gas ad effetto serra.