Quali nuove leggi su aumento pensioni e uscita anticipata saranno fatte e quando

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quali nuove leggi su aumento pensioni e

Quando potrebbero finalmente cambiare le pensioni tra aumento dei trattamenti e uscite anticipate: cosa accadrà e chiarimenti

Quando le nuove leggi su aumento pensioni e uscita anticipata dovrebbero arrivare? La questione pensioni continua sempre ad essere centrale nel dibattito politico e all’indomani della caduta del Governo Draghi e delle nuove elezioni in programma il prossimo 25 settembre ci si chiede se e a che punto siano le discussioni su aumento delle pensioni e uscite anticipate. Vediamo di seguito quando potrebbero arrivare.

  • Aumento pensioni attese nuove leggi
  • Nuove leggi uscita anticipata quando dovrebbero arrivare

Aumento pensioni attese nuove leggi

Partendo dall’aumento delle pensioni, si attendono risposte entro fine anno, al massimo per l’inizio del prossimo 2023 quando, per legge, si prepara a scattare, come ogni anno, la rivalutazione automatica delle pensioni che, però, per il 2023 si pone come questione particolarmente complessa e incerta.

Sappiamo, infatti, che la rivalutazione delle pensioni che scatta ogni anno per adeguare i trattamenti pensionistici al costo della vita Istat accertato avviene su un indice prestabilito che quest’anno è stato all’1,7% e per il prossimo anno era già stato fissato all’1,9%. Poi il conflitto ucraino prima, la crisi economica derivata dopo e l’aumento galoppante dell’inflazione hanno portato il Governo Draghi a decidere, con l’ultimo Decreto Aiuti bis, una rivalutazione delle pensioni anticipata del 2% da ottobre a dicembre solo per pensionati con redditi annui entro i 35mila euro e da gennaio tutto dovrebbe ancora cambiare.

Ma per il 2023 sono diverse al momento le ipotesi in ballo, tra:

  • rivalutazione al 2% per tutte le pensioni e non solo per chi ha redditi entro i 35mila euro;
  • rivalutazione all’1,9% per tutti come già stabilito per il 2023 mesi fa; 
  • rivalutazione al 3,9% (derivante dalla somma del 2% di rivalutazione anticipata più 1,9% stabilita per il 2023) ma solo per redditi più bassi;
  • rivalutazione al 10%, che deriverebbe dalla somma della percentuale di rivalutazione anticipata al 2% al via da ottobre più un 8%, percentuale su cui si attesta al momento l’inflazione e che potrebbe essere il tasso effettivamente accertato dall’Istat.
Ci si chiede a questo punto come e di quanto aumenteranno le pensioni il prossimo anno, quali sono le reali intenzioni e possibilità di lavoro da parte del nuovo governo di centrodestra soprattutto alla luce delle ultime notizie che non parlano di una grande disponibilità di risorse economiche tale da poter gestire tutto come si dovrebbe o vorrebbe.

Teoricamente, la rivalutazione delle pensioni nel 2023 per garantire i dovuti aumenti dei trattamenti mensili dovrebbe essere fatta al 10%, per adeguamento all’inflazione come da sistema previsto, ma una rivalutazione al 10% implicherebbe l’impiego di molte risorse economiche che, in realtà, non sarebbero disponibili.

Le alternative potrebbero essere:

  • o un nuovo blocco totale della rivalutazione delle pensioni per redditi più alti e rivalutazione solo per chi ha redditi più bassi;
  • o una rivalutazione al 2% per tutti e non solo per coloro che hanno redditi entro i 35mila euro come accade fino a fine anno 2022;
  • o si dovrà rimandare la decisione e riuscire a trovare soldi a gennaio per pagare tutte le pensioni in base all'inflazione, riconoscendo poi anche eventuali arretrati.

Nuove leggi uscita anticipata quando dovrebbero arrivare

Incertezza vige anche, e soprattutto, per le novità pensioni per uscite anticipate. Negli ultimi anni al centro dell’interesse e del dibattito politico c’è stato il tema dell’uscita anticipata tra riforma strutturale delle pensioni attuali, novità per andare in pensione prima come quota 41 o flessibilità in uscita a partire da 62 anni con penalizzazioni, o misure ad hoc per giovani e donne, e non solo.

Ora, all’indomani delle elezioni e della vittoria del centrodestra, considerando che nelle intenzioni della Meloni non c’è tra le priorità la revisione totale della legge Fornero, e considerando la mancanza di risorse economiche, probabilmente, ancora una volta, non si farà nulla di concreto per novità pensioni anticipate. 

Probabilmente, infatti, stando a quanto riportano le ultime notizie, la nuova Manovra potrebbe comprendere solo misure minime per pensioni anticipate, confermando le misure già in vigore, come ape social, che potrebbe essere ulteriormente ampliata, e opzione donna, che potrebbe diventare strutturale

E’, però, possibile che si potrà anche intervenire con novità pensioni per uscite anticipate solo dopo a gennaio-febbraio con apposito decreto pensioni che avrebbe eventuali effetti solo con la conversione in legge dello stesso decreto che si avrebbe presumibilmente a marzo-aprile.