Come sono cambiati e cambiano per tutto l’anno pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità e per chi ma c’è chi non avrà alcun aumento per tutto l’anno
Chi non avrà nessun aumento nè a Marzo nè tutto l'anno per pensioni reversibilità, vecchiaia e invalidità? Le pensioni di marzo sono finalmente state soggette alla rivalutazione pensionistica 2023 con nuovo indice al 7,3% anche se la rivalutazione non è stata piena per tutti i pensionati a causa degli acconti già ricevuti tra ottobre e dicembre 2022 per la rivalutazione anticipata al 2%, delle sei nuove percentuali rivalutative in base alle fasce di reddito, alle nuove imposte locali aumentate.
Per diversi motivi, dunque, a fronte di pensionati che hanno effettivamente percepito importi più alti nel mese di marzo, ci sono anche pensionati che hanno avuto aumenti decisamente inferiori alle aspettative, pensionati che hanno visto azzerarsi gli aumenti a causa delle maggiori tasse da pagare e pensionati che non hanno avuto alcun aumento e non lo avranno per tutto l’anno. Vediamo di chi si tratta.
Se è vero, infatti, che per chi è andato in pensione di vecchiaia ordinaria, l’importo delle pensioni di marzo, così come per il resto dell’anno, cambia per la rivalutazione applicata ed è maggiore per chi ha redditi bassi e progressivamente di riduce per chi percepisce pensioni più alte, è anche vero che ci sono alcuni pensionati che non hanno visto a marzo e non vedranno fino alla fine dell’anno alcun aumento e si tratta, in particolare, di alcuni pensionati che sono usciti primi dal lavoro con diverse forme di pensione anticipata, come:
Per le pensioni di reversibilità, tutti coloro che le percepiscono hanno diritto ad aumenti sia a marzo che per il resto dell’anno e anche in tal caso si tratta di aumenti variabili in base alle diverse percentuali di rivalutazione stabilite e che possono essere magari più o meno alti, o azzerarsi del tutto, anche in virtù delle eventuali maggiori tasse locali da pagare.
Per la pensione di invalidità, gli importi sono stati rivalutati dall'Inps per il 2023 e, a differenza delle pensioni di vecchiaia e di reversibilità che si rivalutano a seconda delle diverse percentuali rivalutative in base ai redditi, per le pensioni di invalidità, gli importi rivalutati valgono per tutto l’anno.
In particolare, i nuovi importi previsti dal primo gennaio 2023 e validi anche per marzo e per tutto il resto dell’anno per le pensioni di invalidità civile sono:
per la pensione invalidi civili totali 313,91 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro;
per l’assegno mensile invalidi civili parziali 313,91 se si ha un limite di reddito di 5.391,88 euro:
per l’accompagnamento di invalidi civili totali 527,16 euro senza alcun limite di reddito;
per l’indennità di frequenza per minori di 18 anni 313,91 euro se si ha un limite di reddito: € 5.391,88 euro.
Passando alla categoria dei ciechi, gli importi riconosciuti sono i seguenti:
per la pensione di ciechi civili assoluti 339,48 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro:
per l pensione di ciechi civili parziali 313,91 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro;
per l’accompagnamento ciechi civili assoluti 959,21 euro senza alcun limite di reddito;
per l’indennità speciale ciechi ventesimisti 217,64 euro senza alcun limite di reddito;
per l’assegno a vita ipovedenti gravi (decimisti) 232,99 entro il limite di reddito di 8.615,46 euro.
Per i sordi, prestazioni e importi riconosciuti sono i seguenti:
per la pensione per sordi 313,91 euro se si ha un limite di reddito di 17.920 euro;
per l’indennità di comunicazione sordi 261,11 euro senza alcun limite di reddito.
Per i lavoratori con drepanocitosi o talassemia Major l’importo riconosciuto è di 563,74 euro senza alcun limite di reddito.